La Maison francese inaugura un’esposizione e pubblica un libro per celebrare il profumo Miss Dior, l’iconica fragranza che Monsieur dedica nel 1947 alla sorella minore Catherine. La storia di una figura affascinante e audace, chiamata da tutti “Miss Dior”, viene dettagliatamente raccontata nel volume, dalla scrittrice britannica Justin Picardie. Teneramente legata al fratello, Catherine rappresenta la musa ispiratrice più preziosa per il leggendario couturier. Dal nome dell’iconica fragranza, ancora oggi presente e amatissima sul mercato, prende il titolo un libro che narra dell’eleganza, oltre che dello spirito forte e coraggioso, di una donna incredibile finora poco raccontata.
“Miss Dior” è il titolo del libro che ricostruisce la vita di Catherine, eroina della Resistenza nazista e superstite delle deportazioni.
Una biografia emozionante di Picardie, la quale dipinge un ritratto impegnato e multiforme della “signorina Dior”. Una personalità dolce e ardimentosa alla quale Christian Dior è legato da un profondo affetto e a cui dedica il suo primo profumo. Si tratta della donna che, più di ogni altra, influenza la visione artistica di Monsieur. Dalle fonti di archivio, risulta che le storie della vita dei due fratelli siano molto diverse, anche se profondamente intrecciate. Mentre Christian affina le sua abilità di couturier nella Francia occupata, Catherine si dedica alla Resistenza. Dopo essere stata catturata dalla Gestapo, viene spedita nell’abominevole e unico campo di concentramento esclusivamente per donne, a Ravensbruck; qui sopravvive alle brutali torture e, sfuggendo a una marcia della morte, riesce a tornare a Parigi.
È il 12 febbraio del 1947 quando le modelle di Monsieur sfilano a Parigi, indossando la mitica fragranza Miss Dior, a base di gelsomino e rose.
Si tratta della storia di un’eroina improbabile, l’ultima nata di cinque figli nell’agiata famiglia Dior. Presto, tuttavia, la fortuna della famiglia si dissolve a causa di fallimenti immobiliari e si rovescia ogni possibilità di una vita dedita agli svaghi. Nel 1935, l’adolescente abbandona la nobile residenza di famiglia per trasferirsi in una fattoria in Provenza. È qui che Catherine si innamora di Hervé des Charbonneries, membro della resistenza, alla quale poco dopo si unisce anche lei, sotto il nome in codice di “Caro”. Catherine, tuttavia, nelle fotografie ha sempre un aspetto molto pratico, in quanto indossa abiti caldi e comodi, che non attirino l’attenzione. La sua discrezione fa sì che non esista alcun diario, memoria o lettera in cui Miss Dior parli della tragica esperienza della Resistenza; un capitolo talmente traumatico della sua vita, da impedirle di proferire parola a riguardo, fino alla fine dei suoi giorni.
L’autrice del romanzo, per comprendere l’influenza artistica di Catherine sull’opera di Monsieur, si addentra nei posti più significativi, condivisi dai due fratelli.
Picardie scova così le dolci fotografie che vedono ritratti i due teneri fratelli nella villa della famiglia Dior, Les Rhumbs. Una villa adornata da magnifici giardini in cui Miss Dior è un’abile e instancabile coltivatrice di roseti. Altri posti emblematici sono la Maison del couturier a Parigi e l’incantevole Château de La Colle Noire, il castello che Christian lascia in eredità alla sorella. Il volume contiene anche vivide illustrazioni in bianco e nero che svelano i segreti della Francia del dopoguerra, in cui brilla il coraggio di una donna, dallo spirito indistruttibile, resistente alle situazioni più tragiche, e simbolo di una suggestiva resilienza. Oltre a dedicarle un profumo, Christian realizza nel 1949 una creazione di Haute Couture che porta il nome della sorella. “Mille Fleurs”, un iconico abito da sera senza spalline e ricoperto di petali cuciti a mano, soggetto, negli anni, a innumerevoli rivisitazioni e interpretazioni.
Dietro le quinte del debutto di Dior nel fashion system, si cela una musa silenziosa ispiratrice dei valori codice della maison, romanticismo e aggraziata femminilità.
Anche la rivoluzionaria introduzione del New Look, trova una delle sue influenze nell’amore appassionato per il mondo naturale e floreale che Christian condivide con la sorella. Il loro indissolubile rapporto è forgiato anche da momenti di osservazione, in cui Monsieur guarda incantato Catherine mentre lavora premurosamente nel roseto. In uno di questi fatati momenti, durante una stellata notte d’estate, lo stilista cattura una folgorazione per la creazione della più amata delle fragranze Dior. La rinascita incondizionata della natura e lo sbocciare dei fiori rappresenta, per entrambi, la luce di una forza vitale che nasce dalla terra e contrasta il momento di guerra che l’Europa vive all’epoca. I continui bombardamenti, stupidi e selvaggi, trasformano le persone in fantasmi, presenze spettrali ammalate, privandole dell’amore per la vita.
Alla morte di Christian, Catherine è nominata sua erede morale, responsabile della salvaguardia del patrimonio artistico ereditato.
È proprio nella regione provenzale in cui i due fratelli trascorrono e condividono parte della loro vita, che è inaugurata anche una mostra. Un’esposizione che apre per la prima volta, al grande pubblico, le porte dello Château de la Colle Noire. Il castello, dal sapore neoclassico, acquistato nel 1950 dallo stilista, ospita un’esibizione che va a celebrare, ancora, il primo leggendario profumo della Maison, attraverso una reinterpretazione dell’iconico flacone da parte di dodici artiste internazionali.
Tra le opere, Love is a gift di Hua Wang enfatizza il raffinato fiocco di raso all’interno di una massiccia scatola di ceramica. Mimosa Echard, in Andrèa, impiega cristalli, quarzo, perline e crine di cavallo per ottenere cinque flaconi in trasparente resina rosa. Behan Laura Wook costruisce una scultura alta due metri in vetro borosilicato e acciaio, seguendo un motivo a pièd-de-poule. Ogni artista, secondo il proprio approccio personale, celebra e rivisita la storia della mitica fragranza, attingendo ai codici chiave della maison, alla boccetta del profumo, e, prima di tutto, alla storia personale di Miss Dior.
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