Sin da quando i telefoni cellulari sono entrati nelle nostre vite, più che semplici oggetti utili a telefonare, è esplosa la mania dell’autoscatto. Un’ondata social travolgente, che ha portato (fra le milioni di conseguenze) anche all’apertura del Museo del selfie a Firenze. E se pensate che sia soltanto il primo in Italia forse dovreste tornare a studiare.
Il Museo del Selfie aperto a Firenze è infatti già il secondo del Belpaese
Ma fate molta attenzione, perché non si tratta di un’installazione disponibile a tempo indeterminato. Stiamo infatti parlando più che altro di un’esibizione, a disposizione di chiunque voglia fare un salto presso il Florence Art Lab in via Ricasoli. Le date da prendere in considerazione come inizio e fine di questa particolare mostra sono il 7 ottobre (l’apertura) e l’8 marzo 2022 (questo il giorno di chiusura previsto al pubblico).
Ma quindi che cos’è esattamente questo museo del selfie e come funziona?
Provate ad immaginarvi, invece del classico museo, un enorme labirinto pieno di angoli e punti nascosti, tutti da scoprire da soli, in coppia o in compagnia di piccoli visitatori. Qui vi potrete perdere fra ben 50 stanze e più di 70 installazioni, sbizzarrendovi con la fantasia e le possibilità che vi vengono proposte. Ogni singolo spazio a vostra disposizione è creato da un artista diverso e vi permetterà, come suggerisce il nome della struttura, di scattarvi un selfie indimenticabile. Potete gettarvi in una vasca piena di palline colorate, divertirvi con le fantasie caleidoscopiche delle pareti e degli specchi intorno a voi, oppure mimetizzarvi fra i colori e i pois che vi circondano. Spazio dunque alla libera interpretazione del concetto stesso di selfie, un elemento fondamentale di una mostra che di fatto mette al centro proprio il visitatore, e non l’opera artistica di per sé.
Il Museo del Selfie fiorentino, inoltre, vanta una caratteristica che lo distingue da tutti gli altri in giro per il mondo.
Qui, contrariamente alle altre strutture, c’è un numero molto maggiore di artisti che hanno partecipato al progetto. Ben 400 diversi personaggi provenienti dal mondo artistico hanno collaborato della sua realizzazione, dando vita così ad un qualcosa di unico, estremamente originale ma soprattutto variegato. Questo è ciò che accade quando si mescolano così tante sensibilità diverse nello stesso calderone. Ma c’è di più, perché ogni opera si ispira ad una corrente specifica, rendendo così il museo, a suo modo, anche uno strumento per scoprire il mondo artistico più in generale ma in modo diverso dal solito.
Interessante, proprio in questo senso, il fatto che Firenze stia proseguendo un percorso che si avvicina sempre di più al filone artistico contemporaneo.
La capitale dell’arte rinascimentale ha ospitato di recente mostre e opere di artisti come Marina Abramović, Andy Warhol, Jan Fabre, e Jeff Koons, e Tomas Saraceno. In molti casi anche una sede particolarmente classica e istituzionale come Palazzo Vecchio ha ricevuto in prestito le opere, regalando ai presenti un interessante effetto di straniamento artistico dove passato e presente si sono fusi per un risultato di certo impattante.
L’Italia, in ogni caso, non è l’unico paese del mondo ad aver accolto la sfida del museo del selfie. Installazioni simili negli ultimi anni sono infatti arrivate nei quattro angoli del mondo, in grandi città come Los Angeles, Dubai, Miami e Budapest.
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