La celebre catena di negozi di arredamento conquista anche l’Italia con l’arrivo dell’imperdibile prima collezione di abbigliamento targata Ikea. Il nome della capsule collection è Eftertrada, un termine che tradotto letteralmente significa “successore”. Dopo l’acclamato lancio in Giappone, avvenuto un anno fa, ora atterra anche in Italia la linea di capi e di accessori marchiati con l’iconico logo della multinazionale. Una serie di prodotti, essenziali e funzionali, disponibili tra pochi giorni (dal 14 ottobre) in tutti i negozi italiani e online.
La collezione è il risultato della stretta collaborazione tra la casa madre Ikea, in Svezia, e la filiale giapponese di Tokyo.
L’ispirazione risiede proprio nella vita delle strade di Harajuku, il quartiere della metropoli nipponica noto per il fermento delle sub-culture dei più giovani e per lo sprigionamento di creatività, tangibile in ogni suo angolo. In particolare, i designer di Ikea si sono ispirati allo stile di vita di quattro giovani personaggi, emblematici del melting pot culturale della città: un fotografo, un musicista, una modella e un direttore artistico. Una collezione democratica disegnata per i ragazzi di oggi, i quali possano identificarsi nello stesso processo produttivo e concettuale del prodotto. Un design pensato per gli abitanti di Tokyo e per tutte le persone, in assonanza al concept dell’arredamento modulare in quale si materializza, in questo caso, in capi versatili, facilmente adattabili, confortevoli, semplici e low cost. L’idea è quella di replicare i valori-codice del marchio in una moda che rifletta il gusto, lo stile e la creatività della cultura giovanile contemporanea.
Un’estetica minimalista ma riconoscibile, una semplicità pervasiva e programmata che mira a candidarsi come simbolo della cultura pop nel mondo.
Una collezione streetwear che presenta un look composto da una maglietta e felpa in cotone; i capi sono accompagnati da accessori quali la borsa in stoffa, due teli da bagno, la borraccia per l’acqua e il portachiavi che riproduce una miniatura del Famnig Hjarta, il cuscino rosso a forma di cuore con due piccole mani tese ad un abbraccio. Ikea presenta anche il cappello alla pescatora impermeabile, dal nome Knorva, in tela di plastica, ispirato all’iconica Frakta, la borsa shopper in blu elettrico per gli acquisti.
Non manca l’inconfondibile logo in giallo e blu dell’azienda che domina il retro dei due monocromatici capi bianchi.
Sulla parte anteriore della maglietta e della felpa, invece, la stampa di un vero e proprio codice a barre come richiamo al mobilio. In particolare, si tratta del codice del prodotto Ikea più popolare in assoluto, la libreria Silly, con su scritto “Design and Quality Ikea of Sweden”. Sono stati, poi, impiegati anche materiali e tessuti non inquinanti che aiutano il welfare. Per gli accessori in particolare, protagonisti del catalogo fashion marchiato Ikea, si prevede un imminente futuro da best seller.
Un’iniziativa sulla scia della linea di sneakers e di ciabatte vendute dai supermercati di Lidl.
Un’apologia dell’accessibile a tutti, del comune, che si trasforma in uno status symbol e in una tendenza globale. Un’attitudine che affonda le sue origini in precursori geniali come Demna Gvasalia, direttore creativo di Balenciaga. Lo stilista, nel 2017, porta in passerella una borsa da 2000 euro che riproduce il modello Ikea della shopper Frakta dal valore di 60 centesimi. La maxi busta firmata Balenciaga crea nell’immediato una lista d’attesa chilometrica.
Un fashion trend evocativo dell’impiego warholiano di oggetti e cibi comuni per la creazione di iconiche opere d’arte.
Operazione commerciali che si configurano come sovversioni di controtendenze e come esperimenti sociologici, i quali nascono da idee apparentemente banali ma, in realtà, geniali. Queste ultime sono in grado di unire, in maniera brillante, l’elitarismo intrinseco al fashion con il confortante senso di appartenenza alla moda, suscitato dalla globale riproducibilità in serie.
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