La collezione Fendi Spring Summer SS 2022 è tra le prime a sfilare e a dare l’avvio alla Milano Fashion Week. La sfilata segna il primo debutto live del direttore artistico del womenswear Kim Jones. Va in scena la collezione prêt-à-porter dedicata alla nuova donna “empowered”, la quale ha voglia di uscire e di vestirsi alla moda. Nei look, è tangibile una rilettura degli anni ‘80 dello Studio 54, vissuti da Karl Lagerfeld e da Antonio Lopez.

fendi sfilata collezione primavera estate 2022 Milano Fashion Week Life&People Magazine

La collezione Fendi SS 2022 trova la sua ispirazione nel glamour e nei discoclub di una volta.

Jones parte, nel processo creativo, dagli archivi del marchio romano; da qui recupera un logo creato, alla fine degli anni ‘70, dal precedente direttore creativo Karl Lagerfield insieme al celebre illustratore glamour di quegli anni Antonio Lopez. Riporta, poi, alla luce tutti i disegni di Lopez, rendendoli la primaria ispirazione visiva della collezione. Jones riprende l’interpretazione della femminilità, edonista, ricca e sensuale, appartenente ai disegni dell’illustratore ma effettua, soprattutto, un lavoro di personalizzazione e trasposizione nel contemporaneo.

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L’energia femminile, trasmessa ad ogni passo dalle modelle in passerella, è uguale a quella delle donne che Lopez osservava sulle piste da ballo e trasferiva, poi, nel suo lavoro.

Sembra, così, durante la sfilata, di rivivere il ricordo delle mitiche Jerry Hall, Pat Cleveland e Grace Jones. Il disegnatore rivoluziona l’estetica conservatrice delle illustrazioni di moda tradizionali, inaugurando una nuova era di libertà ed è anche uno dei primi sostenitori della carriera dei modelli di colore. Jones, nella collezione, riporta gli schizzi di Lopez su cappotti, borse, bluse, pellicce, micro montoni e cuissardes, radicando Fendi nei valori moderni di inclusività e modernità.

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Lo stilista afferma che il suo marchio è multigenerazionale e si rivolge ad ogni tipo di donna, che sia disposta a sentirsi bene con se stessa.

Kim Jones parla di una donna attenta al proprio aspetto, che cura il dettaglio. Al contempo, ritiene che la funzionalità e la praticità, nell’abbigliamento femminile, stia diventando sempre più importante, come lo è, da sempre, per l’abbigliamento maschile. Ecco perché ritiene che la propria formazione, come direttore artistico del menswear in Dior, si riveli ora, per lui, molto utile, per comprendere le necessità di una donna che cerca abiti reali e versatili.

Se l’atmosfera festaiola è vintage, infatti, le silhoutte e gli indumenti della collezione sono del tutto contemporanei,

anche perché, Jones ha sempre ammesso di essere interessato, in primis, alla vendita e ai profitti. La passerella Fendi contiene, infatti, diverse tendenze emergenti della stagione, come i pantaloni con doppia piega in vita, il tailleur da ufficio come outfit da sera, il reggiseno a vita bassa e il minidress con frange.

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Apre il defilè una serie di look total white, tra cui trench, tailleur, lunghi soprabiti lineari, spolverini, maxi gilet.

Il bianco, candido e luminoso, è imperativo nei primi outfit per poi adornarsi, via via, di stampe e ricami. La palette si sposta, poi, su tonalità naturali, come avorio e beige, poi pastello e infine colori pantone per mantelle e cappotti. Per la donna di Fendi, a cui piace divertirsi, come in una serata di festa all’epoca dello Studio 54, osserviamo ensemble in raso, vestiti vedo non vedo in pizzo nero, miniabiti da cocktail sfrangiati e piume rosate ad adornarla. Tra i capi più emblematici, troviamo tailleur pantaloni dalle forme allungate e dalle spalle appuntite, caftani color sabbia, dalle visibili pennellate gestuali, camicie di seta, pezzi in maglia dalle linee squadrate. Gli accessori, curati da Silvia Venturini, sono lavorati con pelli intarsiate, pizzi ricamati e scintillanti jacquard.

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Le borse diventano opere di arte grafica, come dimostrano la Baguette e il Peekaboo.

Il carattere corsivo e le grafiche si stagliano su collant, abiti peplo a tutta lunghezza senza spalline, top, microgiubbini e shorts. Ai piedi, sandali orlati di pelliccia, scenografici cuissard e alti stivali in pelle, aderenti come leggins, che raggiungono lo spacco vertiginoso degli abiti tunica. Gli ariosi abiti fazzoletto in seta, dall’allure bon ton, sembrano, quasi, foulard ingigantiti che cingono il corpo. La collezione si configura avvolgente ma forte, in cui le maxipellicce, voluminose e soffici, si contrappongono a completi tailleur da lavoro, dalle linee nette, con giacche dagli ampi revers, profondi scolli e tessuti metallizzati. Aspetto importante di alcuni look, è la stratificazione, ad esempio, degli abiti di seta stampata portati su morbidi pantaloni.

Le modelle, con i capelli ben pettinati all’indietro e un’espressione di potere, inseguono, con passo deciso, una passerella di specchi e riflettori.

Indossano outfit che mixano il lusso romano, codice heritage del brand, e il party look anni ‘80. La sfilata, riprendendo per contrasto l’inizio, si conclude con una serie di look in nero, dati dalla sovrapposizione di un prezioso e leggero pizzo monocromatico. La collezione Fendi di Kim Jones intende sprigionare un senso lussuoso della realtà, con un po’ di ottimismo, poiché tutti vogliamo tornare alla vita mondana, nel modo più normale e sicuro possibile.

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