Il Mudec di Milano accoglie una nuova mostra Disney. L’immaginario fantastico nato dal genio dell’indimenticabile Walt negli anni ’20 si concretizza in un’esposizione artistica che va al di là delle semplici immagini. Quello che i bambini (ma anche gli adulti, dopo tutto) vedono al cinema è infatti il prodotto di anni di ricerca, di lavoro, di sudore sui bozzetti cartacei e sulle immagini al computer.
La mostra Disney al Mudec di Milano: l’arte di raccontare storie senza tempo
Già, perché quello che i visitatori del museo avranno la possibilità di vedere con i loro occhi è il processo creativo dietro a questa straordinaria forma d’arte. Uno dei punti di forza dell’esposizione al Mudec sono le fonti di ispirazioni per i disegnatori, che hanno sovente sviluppato i loro capolavori a partire dalle loro conoscenze dell’epica. Gli eroi, i miti, le leggende medievali e il folklore, le favole e le fiabe che costituiscono da secoli il patrimonio narrativo delle diverse culture del mondo sono stati fondamentali per l’estetica Disney. Da queste tradizioni derivano le storie più famose da cui sono stati tratti i film della casa di produzione americana, racconti che vengono presentati in chiave narrativa attraverso l’esposizione dei bozzetti preparatori di ricerca creativa. Disegni e schizzi incentrati sull’esplorazione di personaggi, ambientazioni e trame narrative.
Ciò che caratterizza il risultato di ore di lavoro di animazione è la varietà degli strumenti artistici utilizzati, a tratti sorprendente.
Chi ha dato vita ad un alcuni dei più celebri capolavori Disney si è infatti affidato sia al disegno a mano sia all’animazione digitale, per captare l’essenza delle favole antiche e rivitalizzarle. In questo modo è stato possibile attualizzare il loro valore universale, a volte, il gigante dell’intrattenimento è ricorso al “vecchio stile” a matita per precisi motivi espressivi. Questo è per esempio il caso del ritorno al 2D scelto per La principessa e il ranocchio. Un lungometraggio animato e ambientato nella New Orleans degli anni ’10, fra le suggestioni tropicali del Bayou e la magia voodoo.
Attraverso postazioni interattive e un allestimento che evoca gli scenari dei grandi capolavori dell’animazione Disney,
sarà lo stesso percorso di visita a fornire i ferri del mestiere di ogni grande storyteller. Sala dopo sala ognuno potrà sperimentare gli elementi strutturali fondamentali per dare vita a qualsiasi narrazione. Ma ci sarà anche la possibilità di provare l’emozione di immedesimarsi nel lavoro di un artista dell’animazione attraverso le stesse tecniche dei Disney Studios. Un’esperienza estremamente immersiva in un mondo fatato e ricco di emozione, capace di toccare il cuore di figli e genitori, travalicando età e generazioni.
La mostra presenta preziose opere originali provenienti dagli Archivi Disney di questi immortali lungometraggi e di altri celebri film dei Walt Disney Animation Studios. Tra gli altri troviamo Hercules e La Sirenetta, fino ai film più recenti, creati da una nuova generazione di artisti e cineasti tuttora profondamente ispirati all’eredità Walt Disney.
Sono dunque tre le chiavi di lettura dell’esposizione
e sono l’animazione, il processo artistico e la libera interpretazione delle opere d’arte. Il visitatore, dunque, avrà la fortuna di diventare egli stesso un narratore e potrà percorrere le sale della mostra non solo come spettatore passivo di contenuti, ma come attore protagonista degli stessi. Vale quindi la pena di fare un salto, per un selfie indimenticabile, nella sala degli specchi adibita in stile Frozen, per potersi sentire anche solo per pochi attimi parte del fortunatissimo capolavoro con protagonista la principessa dei ghiacci Elsa. Le opere, installate al MUDEC fino al 13 febbraio 2022, saranno dunque un mezzo per capire qual’è la profondità artistica e metaforica, dietro ai personaggi che hanno accompagnato la nostra infanzia e che ancora oggi contribuiscono a creare il nostro immaginario collettivo.