Tutto è pronto nel nostro paese per l’introduzione del Green Pass, anche nei muse italiani. Lo strumento con cui il governo italiano (e non solo) punta a combattere l’emergenza Coronavirus diventerà obbligatorio in molti luoghi a partire da oggi, 6 agosto. L’ora X cambierà le regole del gioco per molti, moltissimi imprenditori (e i loro utenti), il certificato verde elettronico verrà richiesto in una moltitudine di attività e garantirà un accesso sicuro a tutti coloro che avranno accettato le regole del gioco. Fondamentale, per ricevere il documento sul proprio smartphone, è una sola condizione: essere immuni dal Covid-19. Per poter garantire il proprio stato di salute sarà fondamentale aver completato il proprio ciclo vaccinale, avere un tampone antigenico negativo nelle ultime 48 ore o essere risultati positivi nei 6 mesi precedenti.

Green pass nei musei italiani: come si stanno adattando le istituzioni culturali?

Questi giorni sono di gran fermento, sui loro profili social, molti dei musei italiani stanno indicando chiaramente quali saranno le regole da rispettare. Pensiamo per esempio al Museo Egizio di Torino, che via Facebook ha informato i suoi ospiti delle nuove normative. L’accesso alla struttura sarà infatti garantito solo ed esclusivamente a chi presenterà il certificato, sia esso digitale o cartaceo. Il green pass è, di fatto, un codice a barre bidimensionale (QR Code) con un sigillo elettronico qualificato; nascosti al suo interno si trovano i dati personali sanitari del soggetto immune al virus che tanto ci sta facendo penare. Il museo torinese, punta di diamante del panorama italiano, ha ricordato ai suoi avventori che senza la presentazione del certificato verde non sarà possibile entrare. Il biglietto già acquistato non sarà in ogni caso rimborsale. Unica eccezione sono i bambini di 12 anni, che fino ad ora sono rimasti fuori dalla campagna vaccinale.

Green pass o meno, ovviamente, rimarranno in vigore le regole con le quali abbiamo imparato a convivere da un anno a questa parte.

All’ingresso sarà necessaria la misurazione della temperatura ed è obbligatorio indossare la propria mascherina (per chi non ne fosse autonomamente provvisto è disponibile in loco). Lungo il percorso museale sono inoltre posizionati dispenser di gel igienizzante. Tutte le sale, infine, hanno una capienza contingentata nel rispetto della distanza fisica prevista per la sicurezza dei visitatori. Chi ha buttato la questione sul ridere, pur sottolineando l’importanza del documento, è la Reggia di Caserta. La struttura ha messo in campo Francesco I di Borbone che sventola il suo Green pass promuovendo lo slogan “Vacciniamoci ca ce pass“. A puntare sull’ironia è anche il Parco archeologico del Colosseo, che ha utilizzato i versi di Orazio e sfoggiando la foto di una tessera hospitalis ritrovata dagli archeologi nell’area sacra di Sant’Omobono.

green pass musei agosto 2021 Life&People Magazine LifeandPeople.it

L’imposizione del green pass, purtroppo, non ha accontentato tutti e sta anzi creando parecchi grattacapi anche per gli stessi musei.

Sono stati propri i social network, in questo senso, a farsi i portavoce di un devastante odio online nei confronti del provvedimento, che secondo alcuni starebbe limitando le libertà personali dei cittadini. Sarebbe il caso di limitare, a questo punto, di impedire e spargere online disinformazione su un tema estremamente delicato e fondamentale per la ripartenza del nostro paese.

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