La storia del cioccolato, per molti ben più di un semplice cibo ma una sorta di status symbol, nasce nelle terre a noi lontane dell’America Latina. Proprio qui, in mezzo alla fitta giungla dell’Amazzonia, il polmone verde del mondo, ha origine la Theobroma cacao, l’albero che dà vita al frutto del cacao.
Da questa pianta, le cui proprietà furono scoperte dalle popolazioni indigene locali come i Maya, nasce per l’appunto l’origine di una delle pietanze, se così la vogliamo chiamare, più amate al mondo. Arrivare alla cioccolata passando del frutto dell’albero di cacao, in ogni caso, non è una sciocchezza.
La storia del cioccolato passa infatti per un lungo e laborioso processo
che parte prima di tutto dalla fermentazione della tostatura dei semi del cacao, che solo successivamente diventano “il cibo degli dei” che tutti conosciamo. I Maya lo sapevano bene ed è proprio grazie a loro se oggi possiamo goderci dolcetti, caramelle, bevande e piatti di ogni genere. Già, perché la cioccolata e la sua storia sono legati intrinsecamente agli esperimenti, alle combinazioni, a tentativi che in alcuni casi hanno portato ai prodotti che oggi conosciamo. E non parliamo certo della celebre Nutella, che contrariamente a quello che molti pensano non è reale cioccolata ma “semplice” crema di nocciole. Per di più dalle scarse qualità nutrizionali!
Gli autoctoni dell’America del Sud, particolarmente nell’area dello Yucatan, furono i primi al mondo a sperimentare con i semi di cacao. Ed è proprio da una parola di origine Maya, kakaw, che deriva il nome della pianta e del suo frutto. Gli indigeni mescolavano il loro cacao con aromi di varia natura, dando così vita a quello che sarebbe presto diventato il cioccolato che noi oggi conosciamo (perlomeno in forma primigenia). Chi ebbe la fortuna, fra gli europei, di assaggiare per primo il “cibo degli Dei” fu Cristoforo Colombo. Sbarcando in quello che era convinto fossero le Indie, il navigatore si imbatté nelle popolazioni locali e nelle loro strabilianti invenzioni. Comprese, per l’appunto, il risultato del processo di fermentazione e miscela speciale dei semi di cacao.
Ma come è nato, nel concreto, il nome “cioccolata” che oggi tutto il mondo utilizza?
A quanto sembra, l’origine del nome sarebbe sempre da riferirsi agli Atzechi e alla loro deliziosa bevanda calda a base di cacao, chiamata chocol. Gli spagnoli presero così ispirazione, coniando il nome “chocolate” in lingua iberica. Il termine successivamente si diffuse in tutto il mondo, sulla scia del successo del prodotto. E il resto è storia della gastronomia mondiale. Il cioccolato è stato utilizzato in mille preparazioni, fin dalla sua invenzione, in mille varianti, anche in quelle salate. Dal cioccolato più pregiato, considerato quello fondente (tanto più alta è la percentuale di cacao meglio è) passando per il cioccolato bianco, composto per la gran parte di burro di cacao. Questa delizia per il palato fa impazzire (quasi) tutti, a tal punto da poter diventare una dipendenza.
Lo sapevate? All’interno della cioccolata ci sono (oltre agli stimolanti, come la caffeina) anche tutti quegli zuccheri raffinati di cui il nostro cervello ha bisogno “per sentirsi meglio”. Il problema è quando se ne abusa e non se ne riesce più a fare a meno. Come qualunque altro cibo, anche la cioccolata va consumata con moderazione. E questo principio vale anche in considerazione dei suoi numerosi effetti positivi!
Già, perché gli effetti positivi della cioccolata sono molti più di quelli che vi potreste immaginare.
Prendiamo per esempio il cioccolato fondente che, proprio grazie al suo alto contenuto in cacao, è una preziose fonte di flavonoidi: stiamo parlando di sostanze antiossidanti presenti in molti alimenti di origine vegetale, come gli agrumi, il tè, i frutti di bosco e anche il vino rosso! Anche a livello di grassi “buoni”, il cioccolato fondente contiene proprietà molto utili per il nostro organismo, con una buona dose di acido oleico, presente anche nell’olio d’oliva.
Secondo alcuni recenti studi, inoltre, il consumo di cioccolata avrebbe effetti positivi anche sulla circolazione e sulla memoria.
Il principio, anche qui, è sempre lo stesso: conviene infatti preferire la versione fondente con un alto contenuto in cacao. In dosi limitate, ovviamente, anche gli altri tipi dell’alimento possono avere effetti positivi, perlomeno sul nostro umore e sull’energia quotidiana. Al cioccolato e alle sue proprietà, fra l’altro, sono persino dedicate pellicole cinematografiche (indimenticabile quella con protagonista Juliette Binoche), fiere di settore e addirittura appuntamenti annuali. Proprio pochi giorni fa, il 7 luglio, si è celebrata in tutto il mondo la giornata internazionale del cioccolato.
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