Il Festival di Cannes 2021 fa rima con sostenibilità. Quest’anno, forse più che mai, la kermesse si è sviluppata intorno al concetto del rispetto dell’ambiente, un tema sempre più importante e sempre più sentito da parte delle stesse star. La kermesse francese, per l’occasione, ha dato vita ad una vera e propria sezione dedicata a cinema e ambiente. Un connubio di grande valore, particolarmente in un contesto in cui ogni giorno vediamo i cambiamenti climatici in attimo. Proprio in questi giorni, giusto per fare un esempio, tutto il mondo è rimasto attonito di fronte alle immagini dell’ondata di calore in Canada: un evento più unico che raro che dimostra quanto il nostro pianeta stia soffrendo.
Fra gli attori che si sono resi veri protagonisti della sostenibilità al Festival di Cannes troviamo Cyril Dion a Louis Garrel.
Cyrin Dion è il regista e, di fatto, la mente dietro questa iniziativa. Sull’elegante Croisette di fronte al Mar Ligure della Costa Azzurra, il regista ha presentato il film Animal. Stiamo parlando, nel caso specifico, di un incredibile e sorprendente viaggio ai quattro angoli del mondo insieme a due adolescenti. Si tratta dell’unico film di questa selezione insieme a quello di Garrel diverso dal più classico documentario.
La selezione per l’ambiente di film a Cannes comprende 6 titoli,
compreso per l’appunto quello di Dion. Fra di loro troviamo dunque anche The Crusade, il terzo film diretto dal fascinoso Louis Garrel. La pellicola, dove Garrel recita il ruolo del protagonista al fianco di Laetitia Casta e Joseph Engel uscirà nelle sale il 22 dicembre 2021. Il film di Garrel racconta la storia di Abel e Marianne, i due personaggi principali, che scoprono che il figlio ha rubato degli oggetti di valore per finanziare un misterioso progetto con altri bambini allo scopo di salvare il pianeta. Marie Amiguet invece firma la regia del film The Velvet Queen, un affascinante e suggestivo reportage dedicato alle tigre delle nevi in Tibet, animale ad oggi purtroppo in via di estinzione.
Proseguiamo in questa selezione con Invisible Demons di Rahul Jain,
un documentario di impatto che getta un faro sull’inquietante situazione dell’inquinamento in una metropoli come Nuova Delhi. Nella città indiana, come d’altra parte in molte altre metropoli del mondo, i demoni invisibili del titolo sono le polveri sottili.
Fra i presenti nella lista c’è anche spazio per Bigger than us di Flore Vasseur.
Questa produzione francese rende omaggio all’umanità degli adolescenti di tutto il mondo e al loro coraggio nella lotta per un mondo migliore e più giusto. I am so Sorry di Zhao Liang, mette in luce tutti i rischi e i pericoli di un nemico potenziale e molto inquietante chiamato “energia nucleare”. Il documentario di Zhao Liang si focalizza in particolare sulle difficili storie di chi ha deciso (o è stato obbligato a decidere) di vivere in zone ancora radioattive o contaminate.
Concludiamo questa carrellata con Above Water di Aïssa Maïga.
La pellicola racconta la vita, durissima, di chi ogni giorno in giro per il pianeta si ritrova a combattere per il bene più prezioso: l’acqua. Per milioni di persone, infatti, l’accesso alle fonti idriche è un vero e proprio privilegio, mentre per molti altri avere acqua potabile di cui poter usufruire è una specie di miraggio nel deserto. Il film narra le vicende quotidiane della piccola Houlaye, una dodicenne del Niger che ogni giorno è costretta a camminare per chilometri per raggiungere il pozzo più vicino.
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