Per i 100 anni dalla nascita del brand, fondato da Guccio Gucci nel 1921, la famosa casa di moda italiana decide di dare nuova vita alla prima fabbrica e archivio segreto della maison, aperta ufficialmente nel 1953 a Palazzo Settimanni a Firenze. Una struttura di origine cinquecentesca, riconosciuta per le scelte architettoniche audaci per l’epoca, in linea già da allora con l’identità del brand, distinto in tutto il mondo per i suoi azzardi stilistici. È possibile ammirare una facciata composta da forme irregolari e finestre rettangolari, cornicioni in pietra e archi, rivisitazioni giustificabili dalla presenza di un edificio preesistente.
Oggi, showroom della maison Gucci
“Quality is remembered long time after price is forgotten” (la qualità si ricorda a lungo, mentre il prezzo si dimentica). Questo il motto di Guccio Gucci che, anche dopo la sua morte, avvenuta nel 1953, continua ad essere una massima costante del brand. Grazie anche ad Alessandro Michele che dal 2015 ricopre il ruolo di direttore creativo, incarico che occupa alla perfezione mantenendo vivi i principi cardine del brand, senza snaturarne l’anima ma portando sempre innovazione e rimanendo al passo con le avanguardie, diventando lui stesso portavoce del cambiamento. Rilancia in auge la figura del brand dopo la direzione creativa di Tom Ford e Frida Giannini.
Già con l’apertura del Gucci Garden, situato all’interno dello storico Palazzo della Mercanzia di Firenze, Alessandro Michele
si distingue dai suoi predecessori per la volontà di creare, o meglio ricreare, attorno al brand quella nebulosa idea di sogno che negli anni si era persa, offrendo al cliente e a tutti gli amanti del brand un’esperienza unica da vivere a 360°. Un’attività sensoriale che inizia dal ristorante Gucci Osteria di Massimo Bottura, chef premiato con tre stelle Michelin, e termina con l’area espositiva Gucci Garden Galleria, a cura del critico Maria Luisa Frisa.
L’Archivio segreto di Gucci a Palazzo Settimanni ha come obiettivo quello di mantenere viva la memoria del brand.
Una mostra privata, non aperta al pubblico, diventa sede di Gucci Education, uno spazio di formazione che ha come obiettivo quello di formare i futuri dipendenti della maison, rivolta verso un’ottica di famiglia e unione, riconoscendo nella collaborazione il punto di forza del brand.
«Un luogo dove apparentemente si conserva il passato, ma che in realtà è un ponte con il contemporaneo. Un palazzo antico è una cosa viva»,
con queste parole Alessandro Michele propone uno spazio ibrido tra innovazione e tradizione, fornito di tutte le strutture digitali possibili affiancate da tradizionali metodi di apprendimento.
L’Archivio segreto conserva al suo interno un totale di 40.000 pezzi.
Tutta la storia del brand divisa in 2800 metri quadri, per un totale di 5 piani in cui i primi due ospitano il settore dell’esposizione e della conservazione. Uno scrigno di oggetti preziosi, all’interno del quale possiamo scoprire i tesori che hanno reso il marchio italiano uno dei top brand presenti in tutto il mondo. Tra questi troviamo i prodotti iconici come la Jackie, la Bamboo e la Morse, ma anche oggetti d’argento, bracciali, foulard, valige vintage, mocassini, occhiali, bicchieri e mazze da golf.
«L’ho pensato come un luogo un po’ segreto dell’azienda, un sancta sanctorum da dove si parte per le terre sante di Gucci»,
così Alessandro Michele descrive questo spazio espositivo che da l’impressione di un sogno, una realtà onirica che però esiste. Da grande sollievo sapere come nomi così importanti hanno a cuore il futuro della moda italiana, aldilà del guadagno, oltre la visibilità, mossi da un senso di protezione e sensibilità nei confronti di un’arte artigianale così antica e sacra, confusa ad oggi con l’idea di una moda legata esclusivamente alle tendenze e all’estro estremo, priva di storia e identità. Alessandro Michele riesce a dare voce a tutti quelli che nella moda vedono un mezzo di espressione e di comunicazione.
Leggi anche – Gucci Garden Archetypes: una passeggiata nell’estetica di Alessandro Michele