Con il restauro, il Colosseo di Roma torna a brillare, grazie a Tod’s; è terminata la seconda fase dedicata agli ipogei, la parte che i romani utilizzavano come “backstage”. 

Sono tornati a nuova vita i luoghi sotterranei, adibiti alla preparazione dei giochi e degli spettacoli dell’Anfiteatro Flavio; è questo il nome originale del Colosseo, perché costruito nell’epoca imperiale della dinastia Flavia, da Vespasiano a Domiziano passando per Tito, nel I secolo dopo Cristo.

Dopo la pulitura e il consolidamento della facciata esterna, intervento consegnato nel 2016;

la seconda fase dei lavori, iniziati nel dicembre 2018, sotto la guida del nuovo istituto autonomo Parco Archeologico del Colosseo, ha interessato l’area dei sotterranei dell’Anfiteatro Flavio. Il reticolo di corridoi dove transitavano gladiatori e belve feroci prima di entrare nell’arena della sfida; parte del monumento che prima non era accessibile ai visitatori.

restauro Colosseo roma toda Life&People Magazine LifeandPeople.it

I Beni Culturali dell’Italia rappresentano una risorsa di bellezze che nessun altro Paese può vantare; riportarli a nuova vita contribuisce ad apprezzare il nostro patrimonio culturale e storico, unico al mondo e a rilanciare l’economia del turismo. Dietro a questo progetto ambizioso, c’è la “visione” di Diego Della Valle, imprenditore illuminato che ha fortemente voluto far risplendere uno dei “gioielli” di Roma, sottolineando l’importanza d’investire in bellezza e cultura; in cambio i Della Valle potranno sfruttare i diritti di immagine del Colosseo per 15 anni.

Il Gruppo Tod’s è orgoglioso di aver preso parte al restauro del Colosseo, simbolo di Roma e della storia del nostro Paese.

“L’intervento di recupero e valorizzazione degli ipogei – ha dichiarato Franceschini – è stato reso possibile anche dalle straordinarie professionalità dei tecnici del parco archeologico del Colosseo. Un grande lavoro che dimostra come si possa coniugare la conservazione del patrimonio con le tecnologie e con la ricerca, arrivando anche a osare”.

Le operazioni di restauro hanno visto il coinvolgimento di più di 80 persone specializzate, tra archeologi, restauratori, architetti, ingegneri, geometri e operai. Dopo 781 giorni dall’apertura del cantiere e più di 55.700 ore di lavoro, le attività di restauro hanno riportato al loro antico splendore una superficie totale di 15.000 mq. La fine della seconda fase del progetto viene annunciata in un momento storico decisivo e si pone come espresso messaggio di fiducia per la ripartenza. Per presentare la riapertura del Colosseo è stato allestito un palco, proprio dove i gladiatori dell’Antica Roma facevano il loro ingresso nell’arena e una passerella lunga 160 metri; un percorso lungo 400 anni di storia percorribile da tutti i visitatori.

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Un affascinante viaggio nel backstage.

Una prospettiva totalmente nuova che lascia intravedere e rivivere la storia dall’interno; recuperando l’immagine originale del Colosseo restituendogli anche la sua natura di complessa macchina scenica. Si attesta che l’ultimo dei grandiosi e crudeli spettacoli che avvenivano sull’arena sia datato nel 523 d.C. L’area degli ipogei si estende per circa mezzo ettaro e si articola in 14 setti murari che individuano un reticolo di corridoi. Il Colosseo, che poteva ospitare tra i 50.000 e i 75.000 spettatori, era dotato di una serie di dispositivi tecnologici come elevatori, montacarichi e piattaforme; utilizzati per la comparsa di uomini, animali e apparati scenici sul piano dell’arena.

Tra gli apparati risalenti all’età Flavia sono ancora percepibili le serie di elevatori dell’area ipogea: rispettivamente 24 piattaforme mobili e 28 ascensori di legno, contenenti gabbie sollevate da argani; congegni che regolavano la complessa macchina organizzativa degli spettacoli e dei giochi. Un monumento nel monumento, ora visitabile in attesa che quel “backstage” di 2000 anni fa torni al buio, come in origine, quando l’area sarà coperta con una nuova pavimentazione dell’arena.

La conclusione di questa seconda fase è propedeutica alla ricostruzione dell’arena centrale che verrà finanziata dal pubblico.

A breve partirà una grande operazione per coprire gli ipogei e costruire un’arena che consentirà di ammirare il Colosseo dal centro. La struttura, sottolineano i progettisti dello studio veneziano-milanese che si è aggiudicato l’appalto, sarà “estremamente leggera, hig-tech, sostenibile” e “completamente reversibile”. Un pavimento in legno dall’anima super tecnologica e green, con un sistema di pannelli dall’anima in fibra di carbonio che, muovendosi e ruotando come una sorta di super sofisticato frangisole, garantiranno sia la vista dei sotterranei sia la loro ventilazione. Tutti questi interventi ne aumenteranno la maestosità, oltre a restituire l’immagine originaria del monumento e del suo funzionamento come complessa macchina scenica; permetteranno anche di rafforzare la tutela e la conservazione, in particolare di proteggere le strutture ipogee.

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Il simbolo di Roma e dell’Italia nel mondo, si osserva dal centro e i sotterranei del Colosseo, che grazie al restauro di Tod’s sono tornati alla luce, devono essere visti.

Gli interventi offriranno contemporaneamente la percezione del livello dell’arena su cui si svolgevano i giochi e la visione del complesso sistema di strutture e meccanismi sottostanti.

“Restituiremo al pubblico la stessa visione che si aveva del monumento in antichità”

ha affermato Alfonsina Russo, direttrice del Parco Archeologico del Colosseo. Il progetto prevede la realizzazione di eventi culturali di grandissimo livello, senza trasformare l’arena in un luogo di spettacolo.

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