“Le cicatrici sono aperture attraverso le quali un essere entra nella solitudine dell’altro”
, una frase di Frida Kahlo che ha lasciato un segno indelebile. Questa volta Jorit ha creato un murale dell’artista, pittrice, messicana Frida Kahlo con i caratteristici segni rossi sulle guance, tratto distintivo della produzione del graffiti artist. L’iniziativa dal titolo “Jorit x la Reggia” a Marcianise in provincia di Caserta è l’ultimo murale di Jorit realizzato per supportare Medici Senza Frontiere. L’opera messa in vendita all’asta per donare il ricavato, è partita con una base di 5.000 euro a cui lo stesso artista ha aggiunto la somma di 1.000 euro che si è sottratto dal suo compenso; il quadro è stato già aggiudicato per 10.000 euro.
La raffigurazione realizzata su una superficie di tre metri per due, compiuta tra il 16 e il 20 maggio è installata nella Piazza delle Palme della Reggia Designer Outlet e sarà visibile fino a fine novembre.
Questo è l’ultimo dipinto dello street artist che ha scelto il soggetto di Frida Kahlo per il suo valore artistico e sociale nel quale vita, arte e rivoluzione erano imprescindibili. Come ha detto lo stesso artista nel presentare il suo lavoro:
“Frida Kahlo è stata una vera guerriera perché le battaglie più dure e coraggiose, sono quelle della vita di tutti i giorni, dove non c’è gloria e non ci sono medaglie”.
Le cicatrici dell’anima di Frida Kahlo rivivono nei segni della “Human Tribe”.
Ma chi è Jorit?
Ciro Cerullo in arte Jorit
è un artista classe 1990, ha origini olandesi ma considera Napoli la sua città “in assoluto”; è infatti nato a Napoli, da padre italiano e madre olandese. Specializzato in arte urbana su grandi superfici, per lo più pubbliche, con una predilezione per le periferie, è apprezzato a livello internazionale. Una laurea all’Accademia di Belle Arti, poi tanti, tanti viaggi, e quella che è “soltanto” una passione viscerale diviene il suo modo per celebrare personaggi della storia, della cultura e comunicare il proprio mondo. Ha dipinto sui muri di Italia, Cile, Africa, Argentina, Palestina, Russia. Firma le sue opere con lo pseudonimo di “Agoch” e raffigura volti umani, rappresentati tutti con delle cicatrici che per Jorit Agoch sono un simbolo di quella “umanità” che accomuna i suoi soggetti. Le cicatrici come segni della vita, segni rossi che l’artista ha interiorizzato durante un suo viaggio in Tanzania, legati ai rituali iniziatici delle tribù locali che segnano il passaggio dall’infanzia all’età adulta; il momento simbolico dell’entrata dell’individuo nella tribù. Li ha fatti suoi a tal punto da marchiare anche il suo volto di ragazzo. Lo ha specificato lui stesso in un recente post su Facebook:
“… E’ una cosa talmente preziosa per me che a volte mi dimentico anche di averli…possono piacere o meno ma in realtà è una cosa molto personale.”
Secondo l’artista a prescindere dalle identità culturali, ognuno di noi conserva la propria comune appartenenza ad un unica tribù, quella umana; “Human Tribe” nasce da quest’idea.
Le cicatrici sono per Jorit un simbolo di quella “umanità” che accomuna i suoi soggetti; l’individuo celebrato nel principio assoluto dell’uguaglianza.
Agoch copre sempre il viso, non si conosce il volto di quello che è uno dei più promettenti graffiti artist della scena italiana ed estera. Una strana ironia, dato che è proprio il volto umano ad essere al centro di ogni opera. Ma non è tutto qui, nei murales realizzati da Jorit sono “nascoste” delle scritte, delle parole e frasi che spesso ampliano il significato delle sue opere. Sono state anche raccolte per la prima volta da Vincenzo De Simone, psicologo e fotografo partenopeo, nell’ambito del progetto “La gente di Napoli”.
Jorit Agoch, dopo aver raffigurato, il volto di una bambina di origine rom Ael: per rappresentare la sua volontà di integrazione con la comunità locale; il volto di Luana D’Orazio: la 22enne morta sul lavoro a Prato; è tornato a rappresentare un intenso volto femminile.
Le cicatrici di Frida Kahlo:
“Non come chi vince sempre, ma come chi non si arrende mai”.
La Frida di Jorit resterà visibile alla Reggia Designer Outlet di Caserta fino a novembre 2021.
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