Dopo un ultimo appuntamento svoltosi un anno e mezzo fa e molteplici posticipazioni, il Salone del Mobile riapre le porte di Rho Fiera e questa volta diventa “Supersalone”. Lo avevamo lasciato nel 2019 con l’ultima edizione e di mese in mese la voglia di rivivere uno degli eventi-simbolo di Milano è cresciuta moltissimo. Purtroppo il virus ha contrastato per svariate volte l’organizzazione di una nuova esposizione, ma oggi finalmente grazie a Stefano Boeri, curatore del Salone del Mobile, il forte desiderio si è trasformato in realtà. Data la grande importanza e gli sforzi richiesti non poteva che essere un momento totalmente diverso da quelli precedenti, quest’anno muterà in una versione più snella e sostenibile, ispirata alle vecchie fiere campionarie del capoluogo lombardo e porterà il nome di “Supersalone”.
Salone del Mobile, “Supersalone”: che cosa è cambiato?
Per il “Supersalone” Boeri ha deciso di compiere una vera rivoluzione partendo principalmente dagli allestimenti. Essi non sono più disposti l’uno di fronte all’altro sottoforma di stand monomarca, ma in sostituzione sono state erette delle pareti attrezzate, elastiche e mobili in una formazione lineare. Ogni azienda di design a seconda della sua categoria merceologica occuperà una sezione delle pareti presentando il proprio set. Il resto dello spazio prevederà aree e percorsi tematici dedicati ad incontri, lezioni, dialoghi, workshop e padiglioni scolastici. Le aree in questione hanno l’intento di essere uno stimolo per i partecipanti a pensare, osservare e comprendere il mondo che hanno intorno. Soprattutto ora, dopo una pandemia mondiale che ha cambiato tante cose, un nuovo sguardo aiuta a comprendere il presente e creare le basi per un futuro diverso.
L’idea stessa di casa e di vita domestica sono state stravolte dopo il lockdown e pure i bisogni e le necessità di chi ci vive.
Dunque anche le proposte vogliono essere più realistiche e confortevoli, adatte ad un’abitazione da vivere. Oltre a ciò, sempre per via del periodo storico attuale, il tema dell’ecologia ha acquisito maggiore importanza sia a casa che fuori. Spesso ancora la sottovalutiamo, ma il Salone del Mobile si oppone alla tendenza rendendo eco il suo spazio. Appunto, ha sfruttato materiali riciclabili per ogni struttura ed all’ingresso della porta Est ha piantato ben 200 alberi. Essi fanno parte di un progetto chiamato “Forestami” che dopo i sei giorni di esposizione li ridistribuirà in varie zone di Milano.
Una novità inedita: l’apertura online
Il “Supersalone” crea una netta spaccatura con il passato, lanciando per la prima volta una personale piattaforma digitale, accessibile a tutti. Debutterà il 30 giugno, prima dell’apertura dal vivo e sarà un’esperienza incentrata prettamente sul consumatore, con idee adatte ad ogni utente. Legno, acciaio, vetro, stile minimal o ricercato ne avremo per tutti i gusti. Non solo, il catalogo proporrà tutte le opere mostrate dal vivo che a loro volta possiedono un quarcode per l’identificazione. Quindi se ci si recherà al Salone, ma si vorrà acquistare i prodotti comodamente da casa si potrà farlo scansionando il loro codice digitale. Per i più decisi nella scelta, i padiglioni metteranno a disposizione un servizio di prenotazione dal vivo con conseguente spedizione presso il domicilio, l’ecommerce non si limiterà solamente alle nuove creazioni, venderà pure le storiche dei vari brand.
“Supersalone”: dove e quando
L’evento aprirà al pubblico dal 5 al 10 settembre, circa sette mesi prima dell’edizione 2022 che segnerà i sessant’anni del Salone. Riguardo alle location dovremo aspettare la decisione di Boeri e dello Stato che stabilirà le misure di sicurezza per gli eventi pubblici. Per ora sappiamo solo che saranno previsti circa sei o sette padiglioni di Rho Fiera e che sono in trattativa altri tre luoghi: la Scala, la Triennale e il nuovo Adi Design Museum. Nonostante la consapevolezza di possibili restrizioni severe, il team organizzativo è fiducioso e preparato. “Supersalone” è il simbolo di una Milano che non si arrende e che è pronta a ricominciare a vivere e godersi esperienze collettive.
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