Bulgari “Serpenti Gallery”

“Se allora qualcuno fosse entrato in Via Condotti in pantaloni corti, penso che avremmo chiamato la Polizia”. Quell’ “allora” risale agli anni ’70 e a ricordarlo fu qualche tempo fa Paolo Bulgari, insieme al fratello Nicola, erede di una grande storia.

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Quasi una saga italiana iniziata nel 1884 da un gioielliere greco, Sotiris Boulgaris, in seguito italianizzato come Sotirio Bulgari. Fuggito da un Epiro dilaniato, dalle lotte, che sarebbero poi ben presto sfociate nella  guerra greco-turca, e accolto dalla Città Eterna. Apre un primo negozio in Via Sistina, sostituito qualche anno dopo, era il 1905, con lo storico indirizzo di Via Condotti 10. Qualcosa di più di una gioielleria, piuttosto un luogo dove riscoprire quante forme può prendere la bellezza attraverso i colori delle pietre e la straordinaria artigianalità di mani capaci di creare, inventare, plasmare qualcosa di bello, di nuovo e  sorprendente.

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Da allora, molto tempo è passato, l’azienda nel 2011 è stata acquistata dal gruppo del lusso LVMH e oggi vede alla guida Jean Christophe Babin.

Il più romano dei manager internazionali, il più innamorato della Grande Bellezza della Città Eterna, che se cambia, a volte  in meglio, è spesso proprio grazie a Bulgari. Restauri della Scalinata di Trinità dei Monti, illuminazione dell’Ara Pacis, rivalutazione dell’area di Torre Argentina, recupero dei Marmi della Fondazione Torlonia solo per citarne alcuni e fra i più recenti sono gli interventi per cui romani e turisti ringraziano un’azienda così radicata e cosi fiera delle sue radici nella Città.

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“Roma è e resterà sempre una fonte di ispirazione per Bulgari”, ricorda spesso Babin.

“La sua bellezza unica, la luminosità del cielo, l’arte e le architetture che la disegnano fanno parte dei valori della Maison. Quel guardare avanti senza mai dimenticare le proprie origini”.

Quasi un’eredità per Bulgari, raccolta anche in speciali collezioni divenute un simbolo, una bandiera di savoir-faire e identità, “Monete” e “Serpenti” tra queste. Non sorprende dunque che per festeggiare quello che appare proprio come un ritorno alla vita della Capitale dopo l‘emergenza Covid, per accogliere i turisti di nuovo in arrivo nella Città ma anche le passeggiate dei romani sotto un cielo che profuma di primavera proprio come le azalee esposte sulla Scalinata, Bulgari abbia organizzato per la prima  volta nella sua storia una mostra nello storico negozio di Via Condotti.

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“Serpenti Gallery: il racconto di una metamorfosi” è il titolo dell’esposizione che resterà aperta per un mese, fino al prossimo 13 Giugno.

Consentirà di ammirare pezzi straordinari, alcuni dei quali mai esposti prima e realizzati secondo il design moderno e sensuale del serpente, divenuto simbolo della maestria artigianale della Casa a partire dai suoi primi modelli nel 1948.

“E’ davvero un’occasione preziosa per poter ammirare da vicino orologi, collier e bracciali realizzati nelle inconfondibili spirali a lavorazione Tubogas che non escono così facilmente allo scoperto”

racconta Lucia Boscaini, Brand and Heritage Curator di Bvlgari.

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Tra le curiosità esposte, la spilla  utilizzata da Dario Argento nel suo film “Inferno” del 1980 o un orologio  degli anni 50 di recentissima acquisizione. Pezzi sorprendenti, proprio come quelli della collezione Heritage, custoditi nella “Domus”, al primo piano di Via Condotti e altri in arrivo da collezioni private, esempio di quella metamorfosi di un icona capace di restare sempre fedele a se stessa.

Un’innovazione che non tradisce.

Madrina della serata, l’attrice Vittoria Puccini, semplice, nel suo tubino nero ma raggiante e bellissima. Il viso illuminato dal collier Serpenti in diamanti indossato anche poche ore prima alla serata dei David di Donatello.

“Amo i gioielli e le emozioni che trasmettono”, ci ha detto con sincerità.

E noi guardandola, bellezza classica e moderna al tempo stesso, elegantissima e perfetta nel contesto che la accoglieva,  abbiamo pensato che Paolo e Nicola Bulgari, in quell’ “allora” l’ avrebbero accolta così, chiamando non la Polizia ma uno stuolo di paparazzi per immortalare attimi di Dolce Vita… Oggi finalmente di ritorno a Roma.

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