E’ un volume edito da Taschen quello che racconta la storia di Emilio Pucci in un nuovo libro che racchiude foto rare e stampe esclusive.

Sono centinaia le fotografie e i disegni provenienti dagli archivi della Fondazione Emilio Pucci in grado di catturare l’eleganza del designer e le suggestioni di un brand senza tempo.

Nel testo di Vanessa Friedman si materializza la storia della moda e viene portata alla luce la dinastia di questa affascinante famiglia.

Emilio Pucci: il “principe delle stampe” che fece andare di moda la gioia di vivere

Il volume in formato XL è già un cult in edizione limitata, sono solamente diecimila le copie, rilegate con una particolare stoffa dalle diverse copertine.

Corredato da un foulard in seta vintage proveniente dall’archivio Pucci, il libro è firmato da Laudomia Pucci, figlia dello stilista e CEO dell’azienda.

Un libro che si annuncia come il nuovo coffee table book, must have per i collezionisti che possono addirittura prenotare l’Edizione Vintage Art, stampata in sole cinquecento copie numerate e rilegate con tessuti vintage.

Il libro su Emilio Pucci pubblica materiale unico: centinaia di fotografie, disegni e scatti dagli archivi privati.

Un omaggio allo stilista attraverso capitoli tematici, aneddoti e citazioni, ripercorrendo la sua vita e l’evoluzione di una maison simbolo della moda italiana.

Tra i primi successi di Pucci vi è la linea di vestiti di seta stampata senza pieghe. “The Prince of Prints” è così riconosciuto per circa trent’anni dalla stampa del mondo anglosassone.

Disponibile in quattro lingue, il nuovo libro sulla storia del designer è composto da 420 pagine ed ogni volume è rilegato con un diverso tessuto della collezione Emilio Pucci.

Era proprio lui, lo stilista Emilio Pucci, il grande pioniere della moda italiana, soprannominato il Principe della stampe, che grazie a talento e stile creò, ai tempi, la sua casa di moda.

Un senso onirico e visionario che gli permise agli albori degli anni ’50 nella sua prima boutique sull’isola di Capri di servire ricche aristocratiche, con i famosi pinocchietti alla Capri, sciarpe di seta e abiti leggeri.

Nel libro di Emilio Pucci sono raccontati i successi dello stilista e le sue muse Jacqueline Kennedy e Marilyn Monroe

Jacqueline Kennedy

e Marilyn Monroe erano clienti abituali dello stilista toscano in quanto a metà degli anni 60 era uno dei pochi stilisti che rappresentava quel mondo dorato e di un jet set internazionale.

Anche oggi la maison ha tante madrine d’eccezione che vestono la griffe italiana: Victoria Beckham, Elizabeth Hurley e Kyley Minogue, alcune di loro.

E fu proprio in quel decennio, a metà degli anni ’60 che Jacqueline Kennedy e Marilyn Monroe indossavano gli abiti dello stilista.

Una griffe sinonimo dello stile di vita dorato del jetset internazionale.

Pucci affonda le proprie radici nell’Italia del Rinascimento: il fondatore della maison, il marchese Emilio Pucci di Barsento, è storia di un’evoluzione.

Una realtà che da piccolo negozio a conduzione familiare diventa una catena internazionale, con 47 boutique.

Ed è anche una storia di innovazione: Pucci è stato uno dei primi brand a firmare abbigliamento sportivo, oggetti per interni e accessori

La sua attività di stilista inizia casualmente nel 1947.

La fotografa Toni Frissel immortalò una ragazza con un completo molto particolare: pantaloni eleganti ed affusolati e parka con il cappuccio che generò un vero e proprio fenomeno di moda che fece impazzire l’America.

Nel 1951 partecipò alla Prima Sfilata di Moda Italiana a Villa Torrigiani, dimora fiorentina del conte Giovanni Battista Giorgini.

Nel 1954 riceve il prestigioso trofeo: “Neiman-Marcus Award”, per il suo contributo in campo moda.

Il designer da sempre ha avuto un rapporto speciale con Firenze e Palazzo Pucci, qui, ancora oggi, si trova il quartier generale della sua casa di moda dedicata a: “Marchese Emilio Pucci, Palazzo Pucci, Via de’ Pucci 6, Firenze“.

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