Festa della donna: una giornata in cui ricordare la storia delle conquiste sociali e politiche delle donne.
Un’opportunità per celebrare il genere femminile ma anche un’occasione per rafforzare la lotta contro le discriminazioni e le violenze.
Un momento per riflettere sui passi ancora da compiere in questa direzione.
É la giornata internazionale della donna o nell’accezione comune festa della donna, che cade ogni anno l’8 marzo
Le origini della festa della donna sono ricondotte ad un episodio drammatico accaduto negli Stati Uniti, nel 1857.
In quell’occasione alcune operaie chiuse in fabbrica dal padrone affinchè non partecipassero a uno sciopero persero la vita tragicamente a causa di un incendi: si tratterebbe di un falso storico.
L’idea di una giornata dedicata alle donne è nata nel febbraio del 1909 in America, su iniziativa del Partito socialista.
Erano gli anni in cui il dibattito si concentrava sulla questione femminile e veniva avanti la rivendicazione del voto alle donne.
L’anno seguente, nel 1910 la proposta è raccolta da Clara Zetkin a Copenaghen, durante la conferenza internazionale delle donne socialiste.
Dalle testimonianze che abbiamo dell’epoca non sono chiare le motivazioni che spinsero alla scelta dell’8 marzo come data per i festeggiamenti.
E, in realtà, fino al 1921, molti stati scelsero giorni diversi durante l’anno per le celebrazioni.
Solo in occasione della seconda conferenza delle donne comuniste, a Mosca, proprio nel ’21, viene proposta e approvata un’unica data.
Un ricordo della manifestazione delle donne di San Pietroburgo per la fine della guerra e contro lo zarismo avvenuta l’8 marzo 1917.
Queste motivazioni legate a un preciso momento storico-politico sono però presto abbandonate e sostituite da eventi più simbolici.
In Italia, per ricostruire la storia della festa della donna, spesso si fa riferimento a un’altra tragedia simile a quella del 1857 ma avvenuta a New York nel 1911.
Nel rogo di una fabbrica di camicie, la Cotton, persero la vita 134 donne.
Verificando la notizia negli anni, però, sembra che la fabbrica non esistesse davvero e probabilmente fu fatta confusione con un drammatico rogo in un’altra azienda, la Triangle, avvenuto però il 25 marzo.
Quest’incertezza storica ha portato negli anni il fiorire di più versioni, anche fantasiose, sulle origini della festa della donna.
In Italia la festa della donna iniziò a essere celebrata nel 1922.
Nel 1977 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite propose a ogni paese di dichiarare il giorno all’anno dedicato alla “Giornata delle Nazioni Unite per i diritti delle Donne e per la pace internazionale”.
Così è riconosciuto il ruolo della donna negli sforzi di pace.
L’urgenza di porre fine a ogni discriminazione e di aumentare gli appoggi a una piena e paritaria partecipazione delle donne alla vita civile e sociale del loro paese.
L‘8 marzo, oggi è festeggiato in diversi paesi: una data ufficiale scelta da molte nazioni.
La scelta della mimosa come simbolo della festa della donna risale invece al 1946: le organizzatrici delle celebrazioni a Roma cercavano infatti un fiore che fosse di stagione e costasse poco.
Inoltre, la capacità di questa pianta di fiorire anche in terreni e condizioni poco favorevoli, è simbolicamente associata alla forza e alla resilienza delle donne.
In realtà, anche l’origine di questa tradizione è da ricondurre all’ipotetico incendio avvenuto negli Stati Uniti nel 1857.
Secondo alcune fonti infatti, nelle vicinanze della fabbrica bruciata cresceva un albero di mimosa.
Anche in questo caso però non vi è alcun riscontro che possa confermare questa teoria.
Negli anni la giornata è diventata occasione e momento simbolico di rivendicazione dei diritti femminili (dal divorzio alla contraccezione, fino alla legalizzazione dell’aborto) e di difesa delle conquiste delle donne.