Nel centenario della sua nascita ricordiamo Giulietta Masina, grande donna e grande attrice, ma anche l’amatissima consorte e musa ispiratrice del regista Federico Fellini.

Oggi, 22 febbraio, la Cineteca del Comune di Rimini presenta, in anteprima, la biografia scritta da Gianfranco Angelucci, ripercorrendo le fasi salienti della carriera e della vita di questa straordinaria donna e attrice.

Uno sguardo nuovo su Giulietta Masina nel centenario della sua nascita

Nata il 22 febbraio del 1921 nel bolognese, a San Giorgio di Piano, Giulia Anna si trasferì a Roma dalla zia vedova quando aveva quattro anni.

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Nella Capitale frequentò il Collegio delle Suore Orsoline scoprendo un forte spirito cattolico e la passione per il palcoscenico.

Infatti, cominciò a recitare in numerosi spettacoli di prosa, danza e musica nel teatrino delle Orsoline e proseguì la formazione all’università, unendosi alla Compagnia del teatro Comico Musicale.

Il suo talento come ballerina spiccò nell’interpretazione del 1986 nei panni di Ginger al fianco di Marcello Mastroianni.

Per il ruolo nel film “Ginger e Fred”, diretto dal marito, vinse un Nastro d’argento e un Golden Globe come miglior attrice protagonista.

Nel 1942, a soli 22 anni, incontrò Federico Fellini, che per lei aveva ideato il ruolo di Pallina nella commedia radiofonica di successo “Le avventure di Cico e Pallina”.

In quello studio di registrazione il regista si innamorò della sua Giulietta:

Il nostro primo incontro io non me lo ricordo, perché in realtà io sono nato il giorno in cui ho visto Giulietta per la prima volta!

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Si sposarono poco tempo dopo, era il 30 ottobre 1943.

Fu un matrimonio passionale e turbolento durato 50 anni: legati da un sentimento vitale al punto che dopo la morte di Fellini, la Masina non sopravvisse più di 144 giorni.

La perdita del loro primo e unico figlio, Pier Federico, morto pochi giorni dopo la sua nascita, rese la coppia indivisibile: furono sempre l’uno la forza dell’altra.

La carriera della talentosa Giulietta Masina

Nel 1948 si fece notare recitando il ruolo di una giovane prostituta nel film di Alberto LattuadaSenza Pietà”, presentato alla Mostra del Cinema di Venezia.

Fu l’inizio di una splendida carriera da protagonista, anche nei ruoli minori, Giulietta non passò mai inosservata.

Nel 1957, “La Strada”, film diretto da Fellini, ottenne l’Oscar: la Masina interpretava Gelsomina, un personaggio estremamente complesso per il cui ruolo ottenne il titolo di “The female Chaplin” e l’onore di essere l’artista che Chaplin preferiva.

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David di Donatello come Miglior attrice protagonista in “Giulietta degli Spiriti”, Nastro d’argento per i film “Senza pietà”, “Le luci del varietà” e “Le notti di Cabiria”.

In un intervista, la nipote Francesca Fabbri Fellini, racconta:

“Amò la Gelsomina della Strada tanto da chiedere che al suo funerale suonassero l’assolo di tromba del film, composto da Nino Rota. Cosa che avvenne. Ma su tutte preferì Cabiria, perché le somigliava. Positiva, battagliera, coraggiosa. Non amò molto, invece, Giulietta degli Spiriti: Mi è sempre stata antipatica, disse, non mi piacciono le mogli succubi dei mariti. Io non sono mai stata sottomessa a nessuno”

Una grande donna, un grande uomo, un grande amore

La Giulietta Masina di cui parliamo oggi, nel centenario della sua nascita, non è mai stata la donna dietro il grande uomo e neppure la sua ombra.

Era una donna coraggiosa, forte, spigliata, indipendente ed emancipata.

Tra il 1966 e il 1969 fu conduttrice di “Lettere a Giulietta Masina” una rubrica radiofonica in cui affrontava tematiche attuali che andavano di pari passo con il cambiamento sociale di quegli anni.

Il divorzio, l’aborto, l’introduzione della pillola, il sesso e la pornografia: nonostante la forte connotazione cattolica, la Masina era molto aperta a questo tipo di argomenti considerati “tabù”.

La mia impressione è che, in ordine decrescente, i problemi correnti dell’umanità siano: i quattrini e il sesso. Con me, di quattrini c’è poco da parlare

Disse nel 1973, in risposta ad un lettore.

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La sua fu una vita meravigliosa eppure complicata.

Documentari, libri, biografie, articoli, interviste, il suo talento, la sua personalità: cosa è davvero importante raccontare quando si parla di lei o del suo grande amore?

Non era una vip: faceva la spesa al mercato, indossava scarpe senza tacchi, i capelli se li lavava da sé. E preparava da sé le tagliatelle al ragù per il suo Federicone”.

Continua la nipote nell’intervista.

D’altra parte, la bravura di un’attrice si vede nel momento in cui interpreta un ruolo facendolo sembrare la realtà.

Una tra le coppie più famose di sempre.

Il loro grande amore, ispirato al cinema, alla letteratura, all’arte e alla poesia, in quanto tale, era colmo di incomprensioni, tradimenti, gioia, passionalità, sofferenza e gelosia, emozioni vissute intensamente e coscientemente.

In fin dei conti, Giulia Anna Masina recitava al fianco di uomini affascinati come Marcello Mastroianni e Richard Basehart e durante la serata degli Oscar per “Le notti di Cabiria” conquistò l’attenzione di Clark Gable che si complimentò e le chiese un autografo.

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Federico Fellini, Giulietta Masina e Marcello Mastroianni Oscar

Suscitò l’invidia di Anna Magnani, tanto da prendersi schiaffoni reali mentre giravano una scena del film: “Nella città l’inferno“, e fu, senza dubbio, il più grande amore del mitico Federico Fellini.

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