Nel sud della Francia, vi è un paese che si affaccia sul mare e la cui brezza si mescola al profumo di lavanda dei campi della Provenza dove si trova lo Château de La Colle Noire di Dior.
Lo stilista Christian Dior cede alle sinuosità paesaggistiche del luogo e acquista nel 1951 quello che diventerà un laboratorio a cielo aperto e un luogo di raffinata ispirazione.
Si tratta di una tenuta che a seguito dei recenti lavori di ristrutturazione conservativa, avviati nel 2013, ritorna definitivamente in auge.
Ma dove si trova questo luogo di fascinazione?
A quaranta chilometri da Cannes e poco distante da Grasse, lo Château de La Colle Noire domina la pianura di Montauroux, crogiolandosi nelle dolci essenze provenzali.
Château de La Colle Noire Dior: un luogo da sogno
Il couturier si rifugia in questa zona verso la fine della Seconda Guerra Mondiale, e, all’apice della sua carriera acquista lo Château.
Dior restò fatalmente attratto da quei territori, come lo era stato l’amico pittore Marc Chagall.
Ben presto la tenuta diventa per lo stilista un’oasi di pace, in cui ritrovarsi immerso nell’incantevole natura della Provenza, una regione ricca di fiori e aromi.
È proprio qui che nel 1947 prese vita Miss Dior, il primo profumo della Maison.
Lo stilista trasforma il castello in un luogo in cui vivere, creare abiti e intrattenere gli amici con appassionate conversazioni su temi differenti quali l’arte, la botanica o la politica.
Decora tutte le stanze con una ricercata attenzione e si dedica con raffinatezza alla creazione di uno spettacolare giardino.
Ama molto le piante: predilige intere aiuole di fiori profumati che diventeranno anche fonte di ispirazione per le sue collezioni, come la ‘linea a tulipano’ del 1953.
La linea è caratterizzata da busto stretto con larga scollatura, dalla forma affusolata ed dal volume leggermente ampio sui fianchi.
Il suo è un giardino dell’Eden con uno specchio d’acqua, un’enorme vasca disegnata dallo stesso stilista su imitazione del mitico giardino di Less Rhumbs.
Monsieur Dior esprime qui tutta la sua profonda passione per la natura: l’atmosfera provenzale esalta lo spirito dello stilista.
Dal giorno in cui acquista il castello non smette mai di coltivare ettari di fiori profumati: rose di maggio, rose centifolie, gelsomini, ma anche interi campi di ulivi, viti e alberi da frutto.
Si percepisce la sua capacità di rinnovamento, sia per la natura che per la moda.
Christian Dior fa della propria dimora il simbolo di un’arte francese, legata alla semplicità ed alla convivialità, invitando gli amici a condividere il suo ideale di felicità e bellezza.
Lo Château de La Colle Noire rinasce grazie all’attenta cura di Dior sotto il caldo sole provenzale.
Cespugli di rose di maggio, vigne, ulivi, mandorli sono stati accostati nel giardino accanto a fiori feticcio come mughetti, fiori di agapanto, tulipani, violette e soprattutto la rosa di Grasse, che regna sovrana nel cuore dei profumi Dior.
Il giardino risulta di estrema ispirazione per lo stilista che collabora con i principali maîtres parfumeurs della regione.
Un immenso spazio verde che si sviluppa principalmente sulla facciata sud-ovest della dimora, con un’ampia pergola, che si prolunga fino ai terrazzamenti vestiti di alberi da frutto, arbusti ed erbacee.
Spazi dedicati ai mandorli, gelsi e bordure fiorite da contrappunto, che si specchiano nella settecentesca vasca voluta dallo stilista per nobilitare la residenza.
Le colture furono avviate nel Seicento da Caterina de’ Medici che amava profumare i suoi guanti con essenze di rosa.
Sul finire del ‘500 nella cittadina di Grasse si sviluppò la coltivazione di rose, lavanda e gelsomini, un luogo perfetto per elaborare fragranze pregiate e ricercate, ad oggi è storia della nascita del profumo.
I lavori di rifacimento della tenuta furono affidati all’architetto André Svetchine, che trasforma cantine e fienili in saloni e suite, operando con grande discrezione e nel massimo rispetto delle tradizioni locali.
Il couturier si avviava dunque a creare un ambizioso capolavoro vegetale progettando assieme ai giardinieri ogni angolo del suo parco.
L’intento? Creare armonia e far dialogare il castello con l’ambiente circostante.
Il complesso è restaurato dal paesaggista Philippe Deliau che ne recupera gli esterni.
Un estratto della sua descrizione:
“Attraverso il carattere festoso del parco, l’illustre proprietario voleva esprimere il suo legame con la natura, piantò rose, gigli, violette, cercando un equilibrio tra ombre e luci, vegetali e minerali. All’inventiva a mescolare fiori e ulivi ho percepito il suo modo di intendere il verde come promessa di rinnovamento al pari della moda.
Da parte mia ho lavorato al ripristino dell’antico paesaggio, con gli uliveti che filtrano le prospettive lontane poi ho introdotto nuovamente mandorli, viti e fiori e ridisegnato il sentiero nella foresta e nella terrazza ai piedi della cappella dove il giardino si apre sull’orizzonte”.
Le meraviglie del castello dove il leggendario couturier creava in simbiosi con la natura.
Il ‘Grand Salon’ è la stanza più importante del castello, dove si è mantenuto l’arredo originale, nello stile Luigi XVI, tanto amato da Christian Dior.
Dal Salone si accede alla terrazza panoramica disegnata dall’architetto André Svetchine negli anni ’50, un belvedere ideato per ammirare le bordure di fiori e la vasca ornamentale.
Il portale della cappella interna di Saint Barthélemy ha la facciata est rivestita da pareti di vite americana, da qui si intravede uno scorcio del Salon D’Été riccamente decorato con boiserie a tema floreale.
Il viale d’accesso alla tenuta è costeggiato da cipressi, bordure di bossi, rampicanti le cui fioriture si succedono copiose dalla primavera all’autunno.
Christian Dior era molto legato a questa casa, amò il suo giardino fino al 1957, anno della sua scomparsa.
La casa tanto amata da Dior è diventata anni più tardi luogo di ispirazione per il designer Raf Simons, che approda alla direzione creativa della maison francese nell’aprile del 2012.
Il designer nelle sue collezioni trova ispirazione nella fascinazione che evoca lo Château de La Colle Noire, presenta così abiti che rievocano in chiave moderna il decennio 1947-1957 dove si fondano insieme arte e natura in silhouette contemporanee.
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