Oggi, 26 dicembre, è Santo Stefano: una festività che viene celebrata nella Chiesa cattolica e in alcune chiese protestanti. Il giorno che segue il Natale  è una giornata festiva in molti Paesi del mondo. Ma chi era questo martire e perché viene ricordato proprio oggi questo avvenimento speciale?

Stefano, è un “protomartire”, il primo cristiano ad aver perso la vita per testimoniare la propria fede in Gesù Cristo.

Il nome Stefano significa corona e deriva dal greco.

La Chiesa cattolica e alcune chiese protestanti lo festeggiano il 26 dicembre. Per gli ortodossi invece la data della ricorrenza è il 27.

Il giorno dopo Natale

Il giorno che segue il Santo Natale è festa nazionale in Austria, Città del Vaticano, Croazia, Danimarca, Germania, Irlanda, Italia, Romania, San Marino e Svizzera italiana.

Il martirio del Santo

Stefano fu il primo dei sette diaconi scelti dalla comunità cristiana perché aiutassero gli apostoli nel ministero della fede. Intorno all’anno 36 d.C. fu accusato di blasfemia e condannato alla lapidazione.

Il martirio viene raccontato negli Atti degli Apostoli.

Boxing day

Nei paesi anglosassoni la ricorrenza non si chiama Santo Stefano, bensì boxing day.

Una giornata che vuole celebrare la tradizione di regalare qualcosa ai poveri.

Il nome boxing day deriverebbe dalle cassette per le elemosine fuori dalle chiese, non alle scatole dei doni lasciate alle porte nel giorno che segue il Natale.

In Inghilterra questa giornata è privilegiata per la caccia alla volpe.

Tradizioni in Italia

A questa giornata sono associate anche alcune tradizioni popolari.

A Putignano, in Puglia, la Festa delle Propaggini è la più nota e dà inizio al “Carnevale più lungo del mondo”.

Si esibiscono artisti di strada proprio in questa località dove nel 1394 vennero traslate alcune reliquie del Santo dall’Abbazia di Monopoli a Putignano, dove ancora oggi sono conservate, nella chiesa di Santa Maria La Greca.

 

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