Il 2 novembre 2020, l’attore Gigi Proietti ci ha lasciato. “Mandrake” è venuto a mancare proprio nel giorno del suo 80° compleanno. E’ morto in seguito ad un arresto cardiaco nella clinica romana Villa Margherita, dov’era ricoverato in terapia intensiva da alcuni giorni. In occasione della scomparsa del celebre attore Gigi Proietti riviviamo alcuni passaggi salienti della sua carriera. Gigi Proietti ha frequentato la facoltà di giurisprudenza dell’Università la Sapienza di Roma, ma ha abbandonato gli studi a soli sei esami dalla laurea. La grande passione che nutriva per la musica e il cinema ha avuto la meglio e il “Maestro” ha coronato i suoi sogni. Non a caso, mentre frequentava l’università ha iniziato a muovere i primi passi come cantante e musicista. Gigi sapeva suonare la chitarra, il piano, la fisarmonica e il contrabbasso. Esibendosi spesso in bar o durante le fiere, ha capito che lo spettacolo era la sua vocazione. Così, ha deciso di abbandonare gli studi e si è iscritto ad un corso di mimica, dove è stato subito notato per il suo grande talento. La sua prima parte in uno spettacolo è arrivata ben presto: “Can Can degli italiani”, composto da Luigi Malerba.

La vera svolta, però, è arrivata negli anni ’60, quando ha fatto il suo ingresso sul piccolo e grande schermo.

Il primo ingaggio è stato un cameo in: “Se permettete parliamo di donne” di Ettore Scola. Mentre il primo ruolo da protagonista è arrivato nel 1968, nella pellicola “L’urlo”, presentata al Festival di Cannes. Per la televisione è opportuno ricordare “Il circolo di Pickwick”, dove, oltre a recitare, ha scritto e cantato anche la sigla. Proprio quest’ultima gli ha concesso di conoscere un grande nome della musica italiana: Lucio Battisti. Dopo aver recitato svariati ruoli in rappresentazioni teatrali, Proietti ha deciso di abbandonare il Gruppo Sperimentale di Antonio Calenda e creare degli spettacoli da solista. Famosi sono: “A me gli occhi, please” e, in televisione, “Attore a modo mio” e “Io a modo mio”. Durante questi spettacoli, Gigi si esibito con monologhi, canzoni e balli. Queste performance sono state decisive per la sua immensa carriera: il pubblico ne è rimasto incantato.

Il teatro e il cinema di Gigi Proietti: oltre 50 anni di carriera

Dimostrandosi capace di interpretare ogni tipo di ruolo, dal più comico al più drammatico, Gigi ha iniziato ad essere scritturato per molti film. Grande successo ha avuto, nel 1977, la sua interpretazione in “Casotto”, pellicola che lo ha visto accanto ad Ugo Tognazzi e Jodie Foster. Altro successo è stato “Febbre da cavallo”, che ha avuto anche un sequel nel 2002 diretto da Carlo Vanzina e ampliamente richiesto dal pubblico. Il suo talento è stato notato anche all’estero e, per questo motivo, ha ricevuto molti ingaggi da registi statunitensi come Lumet, Altman e Ted Kotcheff, ma anche il francese Bertrand Tavernier.

Per il cinema, l’attore ha prestato anche la voce per doppiare numerosi personaggi.

Degni di nota sono: il genio della lampada di Aladdin della Disney, Gatto Silvestro nei cartoni della Warner Bros, Gandalf ne lo Hobbit e Sylvester Stallone in Rocky. Gigi Proietti è diventato sempre più popolare grazie anche ai ruoli ottenuti in diversi programmi di varietà. Negli anni Settanta si esibì in “Sabato sera dalle nove alle dieci”, format che tentava di unire il mondo dei varietà con lo sceneggiato. Indimenticabile, inoltre, il ruolo da cantastorie in “Fatti e fattacci”, con Ornella Vanoni, Massimo Giuliani e Giustino Durano. Il primo ingaggio come conduttore televisivo è datato 1983, con il varietà “Fantastico 4”. L’edizione, però, non è stata molto fortunata. Probabilmente, Gigi ha perso la sfida contro la concorrenza perché il pubblico non aveva accettato l’abbandono del conduttore tradizionale, ovvero Corrado Mantoni. Infine, si è dimostrato abile anche nei programmi radio, dove ha recitato in sketch divertenti, accompagnandosi con la chitarra. “Avogadro il ladro” e “il ruba cuori che fallisce sempre” sono due personaggi che resteranno per sempre nel cuore dei radioascoltatori.

I suoi successi televisivi

Il primo ruolo in una fiction di successo lo ha visto scendere in campo ne “Il maresciallo Rocca”. La serie ha avuto un seguito strepitoso, tanto da riuscire a fare concorrenza a trasmissioni già collaudate come il Festival di Sanremo. Data la grande popolarità, “Il maresciallo Rocca” è stato confermato per 5 stagioni e, proprio grazie a questo ruolo, Gigi ha ottenuto l’ingaggio per condurre lo spettacolo di Capodanno 2000 su Rai1. Ha poi interpretato San Filippo Neri su Rai1 nella serie di discreto successo “Preferisco il paradiso”, trasmessa nel 2010. In seguito ha recitato anche nelle fiction “Il signore della truffa”, “L’ultimo papa re” e “Una pallottola nel cuore”. L’ultima pellicola che l’ha visto davanti alla macchina da presa è “Pinocchio” di Matteo Garrone, dove veste i panni di Mangiafuoco. Dal 2018 fino alla morte, Gigi è stato narratore di “Ulisse – Il piacere della scoperta”, programma condotto da Alberto Angela. Proietti è stato anche un abile scrittore: l’autobiografia “Tutto sommato qualcosa mi ricordo” ha visto la luce nel 2013, mentre nel 2015 è uscito “Decamerino. Novelle dietro le quinte”, raccolta di aneddoti e componimenti in versi “de-camerino”.

Gigi Proietti e Sagitta Alter: un grande amore

Grande personaggio cinematografico e televisivo, Gigi ha avuto un solo e grande amore: Sagitta Alter. La donna, di origini svedesi, ha fatto breccia nel suo cuore nel lontano 1967. Un’unione durata ben 53 anni, che ha visto la nascita di due bambine, oggi meravigliose donne: Susanna e Carlotta. Sagitta, che per amore di Gigi ha rinunciato a a vivere nella sua terra natale, è stata al fianco del padre delle sue figlie fino all’ultimo giorno. Nonostante il grande amore, Proietti e la sua dolce metà non si sono mai sposati:

“La verità è che io e Sagitta non ci pensiamo più. Non ci tenevamo particolarmente al matrimonio quando eravamo giovani, ma non lo escludiamo.

Chissà, magari un giorno ci guarderemo e ci verrà voglia di compiere anche questo passo… anche se il traguardo più bello, quello di costruire una famiglia unita, siamo già riusciti a realizzarlo”,

ha dichiarato l’attore nel corso di una delle tante interviste rilasciate.

La morte senza la morte

Può un personaggio morire senza andarsene?  Un po’ come successo con la scomparsa di Alberto Sordi o di Fabrizio Frizzi, anche con “Mandrake” ci ritroviamo davanti ad una “morte senza morte”. Gigi è scomparso, ma continuerà ad allietare le nostre serate: la sua voce profonda e leggermente rauca, i suoi sketch e i tantissimi personaggi fanno parte della storia del nostro Paese, quella che nessuno vorrà mai dimenticare.

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