La pittura di Andrea Torelli è intuizione fantastica della vita per mezzo di linee e colori. “Dobbiamo creare una nuova visione, un nuovo modo di dipingere”, affermava Gougain. Così la tela diventa per il pittore uno spazio bianco o una zona oscura, sempre sommossa da impressionismi mutevoli.

Andrea torelli nasce nel 1979 ad Arezzo. Fin dall’infanzia sente un legame profondo con l’arte, il mondo del design e dell’architettura. La pittura secondo Torelli è “un’energia interiore” che si manifesta con idee estemporanee. Ciò che conta è l’emozione, e non l’elaborazione dell’idea pittorica. Da cuore a cuore, la sua è una comunicazione emozionale. Non si tratta solo di commissioni o ritratti, ma di “fili magici” che legano fra loro opere e persone, perché la gratificazione maggiore per un artista è lo stupore di chi si riconosce nella descrizione pittorica della sua opera.

Da dove nasce la pittura di Andrea Torelli? 

La mia pittura nasce circa dieci anni fa, quando spinto da una forte passione per il design ho iniziato un lungo periodo di sperimentazione. Utilizzavo tecniche diverse fra loro: tempere, materiali quali il cemento, la sabbia e gli stucchi. Dopo una lunga ricerca sono giunto all’equilibrio dei quadri contemporanei. Un’opera ‘vive’ quasi sempre nel mutamento, basta un cambiamento di colore, per fare evolvere il quadro in una direzione diversa.

Andrea Torelli pittura Life&People Magazine LifeandPeople.it

Mescolo stucchi e utilizzo colori puri. Così le mie opere sono in bilico tra la pittura astratta e figurativa.

Cosa deve comunicare un suo quadro ai fruitori?

Le mie opere nascono da una necessità, quella di esprimere a pieno un’emozione. Dolore e gioia; tristezza e felicità, fanno parte delle passioni umane. E’ un Carpe diem continuo di emozioni, di cui intuisco la forma.Chi si interessa ai miei quadri riconosce questi aspetti vitali. La pittura è solo l’ultima parte di questo processo.

I colori che utilizza vogliono esprimere uno stato d’animo?

Preferisco utilizzare colori ‘accesi’ per veicolare emozioni positive, combinati con materiali diversi, per una pittura materica. In questo modo si crea una forte interazione fra me e il pubblico, il quale diventa co-creatore dell’opera stessa.

Andrea Torelli, lei ha un percorso accademico?

Non ho un percorso accademico, in quanto ho svolto altri tipi di studi in passato, ma non credo che questo possa rappresentare un limite all’arte. I migliori artisti del mondo, ad esempio Schiele, ci hanno dimostrato che il talento non conosce limiti.  Ciò che conta realmente nella mia visione pittorica è trasmettere emozioni. Chi osserva i miei quadri deve emozionarsi! Non sono stato influenzato neppure da una corrente artistica in particolare, anche se mi documento tantissimo e continuo a studiare le evoluzioni dell’arte contemporanea.

In quale direzione si sta evolvendo, secondo lei, la pittura contemporanea?

La pittura si deve sempre contestualizzare al periodo storico. Spesso molte opere vengono utilizzate come una sorta di specchio sociale, basti pensare alla recente Street Art, che è diventata nel corso del tempo una sorta di “grido dal popolo”.  Non rappresenta più solo una ristretta nicchia di persone, ma la massa globale.

Con quali gallerie d’arte lavora?

Attualmente ho ricevuto proposte da varie gallerie, ma devo valutare quali prendere in considerazione. Ho molte idee da sviluppare, però alcuni concetti sono distanti fra loro, devo quindi capire quali gallerie possano identificare realmente i miei intenti pittorici.

I suoi quadri “escono” dalla condizione del ritratto, avvicinandosi per alcuni aspetti ai dipinti della Scuola Romana. Quali sono i temi ricorrenti, cosa le piace ritrarre?

Assolutamente sì, i miei quadri non rappresentano i classici ritratti, amo definire le mie opere “arte in espansione”, perché non vogliono raffigurare un’immagine piatta, bidimensionale, fine a se stessa. Collaboro fin dall’inizio attivamente con il committente, perché desidero stabilire una connessione umana, sensibile, al fine di dipingere un oggetto unico. Il quadro è un elemento fondamentale d’arredo, che esprime sia il carattere che il temperamento del proprietario di casa. Mi appaga molto sapere che una mia opera possa tenere compagnia a chi me l’ha commissionata per lungo tempo.

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