È una di quelle donne che saprebbero trasformare anche “il fumo in oro“. Silvia Paglicci, figlia di un maestro orafo, è cresciuta fra i gioielli d’alta moda.

I gioielli non sono tutti uguali, differiscono sempre per fattura, design e creatività.

L’oreficeria Paglicci, nasce dalla grande tradizione del ’900, legata alle prime creazioni dell’arte orafa italiana.

Paglicci crea gioielli d’alta moda inediti e raffinati

L’azienda Gi.due nasce alla fine degli anni Novanta. Una realtà produttiva specializzata nella microfusione.

Silvia Paglicci come nasce la sua azienda? Ci racconti la sua storia…

Gi.due è stata creata alla fine degli anni Novanta come azienda satellite del gruppo Gimet, fondato negli anni Sessanta da due maestri orafi: mio padre Giancarlo e mio zio Mario, figure centrali, ancora oggi, per l’evoluzione dell’azienda di famiglia.

L’azienda è specializzata nella produzione di catene in oro e in argento, che vengono esportate in tutto il mondo.

Il place della mia società, invece, è la creazione e la produzione di linee di gioielli e accessori per i più famosi brand haute couture, in Italia e all’estero.

Una realtà dinamica e in continua trasformazione, dal momento che tiene conto delle più aggiornate tecniche di lavorazione (microfusione, tagli laser, ecc…) e delle tendenze del momento (per esempio, l’abbinamento dei vari metalli con pietre naturali, plexiglass, pelle, o stoffa).

gioielli alta moda Paglicci Life&People Magazine LifeandPeople.it

Curiosità, sperimentazione e fantasia sono must have dei nostri gioielli.

Che tipologia di prodotti vengono richiesti dai brand internazionali?

Diverse tipologie: dai bijou alla pelletteria d’alta gamma. Manici, catene, chiusure personalizzate, charms, loghi da applicare alle borse e alle calzature.

Il nostro è un lavoro affascinante, perché non si deve mai dare niente per scontato!

I brand danno solo un’idea di base, ma siamo noi a doverla sviluppare, realizzare e infine industrializzare in un oggetto preciso.

Si tratta anche di pensare alle tecniche di lavorazione e decorazione più adeguate, in linea con gli altissimi standard qualitativi richiesti dal mercato del lusso.

Lavorate per importanti marchi. Qual è il suo ruolo in azienda?

Siamo un gruppo multi specializzato nella lavorazione dei metalli, preziosi e non, dove ogni società si occupa di una tipologia specifica di prodotto.

Per quanto mi riguarda, all’interno della mia azienda, seguo l’intera filiera della  lavorazione e della commercializzazione dei manufatti.

Sono responsabile, infatti, sia dello sviluppo delle collezioni, che dei contatti con la clientela e le varie case di moda.

I gioielli d’alta moda Paglicci, fra passato e innovazione

Lei lavora con brand importanti. Quali sono le richieste nel campo della gioielleria per le collezioni future? 

Non c’è un trend prevalente. Ormai per ogni gusto, per ogni età e situazione c’è un “bel gioiello”.

Alcune firme richiedono bijou di grandi dimensioni, ma leggerissimi.

Si prediligono orecchini e bracciali dalla forma geometrica, con rifiniture diverse: dai glitters agli smalti, fino agli strass, apprezzati da un pubblico giovane.

Altri brand, invece, propendono per collezioni più classiche, di gusto retrò e abbinate alle pietre della tradizione, come le perle e le semi preziose colorate.

gioielli alta moda Paglicci Life&People Magazine LifeandPeople.it

La sua azienda nel tempo ha dimostrato una sensibilità a temi quali: inquinamento e una produzione a basso impatto ambientale.

Guardando al progetto SimGreen, come nasce l’idea di estrazione dei preziosi partendo da materiali di scarto? 

Il nostro gruppo, tramite una delle aziende leader SimGreen, ritira e tratta i rifiuti elettro-elettronici da cui vengono recuperati materiali preziosi e non (oro, argento, palladio, ottone, acciaio, bronzo, ferro), che vengono ripuliti e reimpiegati per la realizzazione delle diverse linee di gioielli e accessori del gruppo.

In sintesi, pensiamo a una nuova “economia” del gioiello.

Utilizziamo processi produttivi virtuosi, poco impattanti per l’ambiente, equi, ad alto valore sociale e territoriale.

L’incanto del bracciale bangle

gioielli alta moda Paglicci Life&People Magazine LifeandPeople.it

Quali sono i must have della produzione gioielli alta moda Paglicci?

Metterei al primo posto il bangle, declinato in varie lavorazioni.

Ci caratterizza fortemente. Seguono gli orecchini dalle molteplici figure, sia di forme definite che astratte.

Il tutto viene valorizzato da incisioni, smaltature, glitters e finiture in pietra.

Dopo il lockdown, come vede la ripartenza della sua azienda e quali saranno i progetti futuri?  

Le restrizioni lavorative imposte dalla quarantena, purtroppo, sono state “pesanti” per tutti.

In modo particolare per il settore dei preziosi, che sta soffrendo per l’annullamento di molte commesse.

Noi addetti ai lavori abbiamo cercato, nei limiti del possibile, di minimizzare i danni lavorando in smart working.

I risultati sono stati parziali perché la nostra è un’attività che richiede una presenza fissa in azienda.

Adesso, comunque, siamo ripartiti a pieno regime con fiducia e ottimismo verso il futuro.

Dal settore moda stanno arrivando buoni segnali di ripresa.

Progetti futuri?

Abbiamo da poco inaugurato il nostro nuovo stabilimento, che seguendo i miei piani diventerà un “laboratorio” di nuovissime tecnologie e macchinari d’avanguardia.

Credo moltissimo nel progresso.

Dopo la pandemia abbiamo bisogno di guardare a scenari inediti per tenere alta la bandiera del made in Italy“.

Silvia Paglicci è “l’esempio illuminante” di una realtà imprenditoriale che sa trasformarsi anche in tempi di crisi.

Leggi altre News su: Life&People

Seguici sui nostri canali socialFacebook – Instagram – Twitter

Condividi sui social