A Palazzo Diamanti di Ferrara inaugura la mostra di Bansky, street artist di fama internazionale. Ma Bansky chi è?

Il 29 maggio si è aperta la prima mostra post-quarantena a lui dedicata in Italia, interrotta mesi prima a causa dell’emergenza coronavirus.

S’intitola: ‘Un artista chiamato Banksy’, e si propone di ripercorrere carriera e opere dell’artista, dagli esordi alla celebrità.

Nato come writer, le prime opere di Bansky sono graffiti a mano libera che dipinge nel 1990. Le strade di Bristol sono le sue tele, e presto richiamano l’attenzione di un gruppo di streets artists, chiamato DryBreadZ Crew.

La sua è una creatività che evolve in fretta, influenzata dall’artista francese Blek le Rat, che utilizzava numerosi stencil per la produzione delle sue opere.

Ma Bansky inizia a disegnare a mano libera, e allo stencil approda tardi

Tutti i graffiti creati con questa tecnica, lo incoronano presto come artista d’avanguardia. I temi ricorrenti includono ratti, soldati, bambini, poliziotti e celebrità.

La sua ultima creazione s’intitola Game Changer, poi donata al General Hospital di Southampton. Vi è ritratto un bambino che ai supereroi preferisce una bambola vestita da infermiera.

La mostra al Diamanti, curata da Gianluca Marziani, Stefano Antonelli e Acoris Andipa, è stata organizzata dall’Associazione Culturale MetaMorfosi.

E ancora una volta è stata scelta la cornice del Palazzo dei Diamanti,  punto focale della cosiddetta “Addizione Erculea”, palazzo progettato, in origine, da Biagio Rossetti, e costruito per conto di Sigismondo d’Este.

Le opere di Bansky

L’intera mostra dal titolo monografico: ‘Un artista chiamato Banksy’, si compone di un centinaio di quadri del writer anglosassone: non solo dipinti, ma anche serigrafie. Di Bansky le opere amate sono tante!

Emblematica è Sweep it Under the Carpet (Spazzalo sotto il tappeto) – Londra, 2006-2007. Il graffito ritrae una cameriera che alza un tappeto per nasconderci sotto della sporcizia.

Allude all’incapacità del governo inglese di occuparsi di questioni scomode come il diffondersi dell’AIDS in Africa.

Oppure, Kissing Coppers (Il bacio dei poliziotti) – Brighton, 2004. Da sempre è l’opera di Bansky che suscita scalpore e curiosità. Il graffito rappresenta due uomini, due poliziotti che si baciano in modo appassionato. Provocazione e condanna al tempo stesso contro i comportamenti omofobi.

Girl with balloon Bansky (La ragazza con il palloncino), realizzata a Londra, ritrae una bambina a cui sfugge di mano un palloncino rosso. Iconica la scritta: “C’è sempre speranza”.

Una mostra-evento per dare respiro a un artista che ha segnato l’arte del secolo. 

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