L’arte vivente-visiva di Adrien e Claire” è una frase che traccia il confine (non rigido) entro cui si muove la ricerca creativa di due artisti francesi, in un mélange di corpi e immagini digitali.

Adrien Mondot è un performer multidisciplinare, un informatico e un giocoliere, che sin dagli esordi, cammina sul filo in equilibrio tra grafica prodotta da algoritmi e corpo che interagisce con spazio e oggetti.

Claire Bardainne è un’artista formatasi in graphic design e scenografia, a Parigi, che costruisce trame visive, fatte di simboli grafici e movimenti tra contesti reali e virtuali.

Insieme, nel 2011, hanno fondato la compagnia che porta il loro nome e hanno iniziato a proporre spettacoli che includono movimento fisico, oggetti autoprodotti e sketch digitali.

 Foto Adrien M & Claire B Life&People Magazine lifeandpeople.it

Ritratto di Adrien M & Claire B Ph. Romain Etienne

La compagnia

Il gruppo attuale include circa 30 persone e ha 2 sedi, nel sud della Francia: la bimillenaria Lione e Crest, in Alvernia, 2 realtà idealmente collegati dal corso del Rodano.

Adrien e Claire sono i direttori artistici della compagnia, che annovera tecnici, produttori, registi, coreografi, musicisti, interpreti, ballerini più, naturalmente, programmatori creativi e tecno-artisti.

A Crest sorgerà il loro laboratorio creativo, sotto l’egida della Direzione regionale degli affari culturali Alvernia-Rodano-Alpi (in acronimo il DRAC) e della città metropolitana di Lione.

L’arte vivente-visiva di Adrien e Claire: i progetti

I due artisti hanno già realizzato e portato in tour almeno una decina di spettacoli – con storytelling propri – e molte installazioni visive e performative.

Descriverli tutti sarebbe assai difficile, nello spazio-tempo di un articolo, quindi ne citeremo due, scelti tra i più recenti.

Foto di Equinoxe di Adrien M & Claire B Life&People Magazine lifeandpeople.it

Una ripresa di Equinoxe di Adrien M & Claire B, Ph. Romain Etienne

Équinoxe

Équinoxe (Equinozio), progettato nell’autunno del 2009, è un viaggio onirico, molto coinvolgente, che porta al centro della scena una figura femminile, circondata da una sorta di gabbia.

I suoi movimenti, accompagnati da un bel sax di stampo jazz caldo, disegnano quasi una meditazione, elegante e delicata, che plasma le griglie in onde fluide, modificando la scenografia e catturando gli sguardi.

Acqua Alta

In Acqua Alta (2019) vengono miscelate la realtà e mondi liquidi e virtuali.

Una coppia si muove in uno spazio surreale, mentre una giornata di pioggia precipita in un magma d’inchiostro che li coinvolge e travolge, in un moto che è catastrofe, divenire e trasformazione.

La pièce viene realizzata in 3 diverse varianti: Noir d’encre” (nero d’inchiostro), che si nutre soprattutto di danza; La traversée du miroir” (l’attraversamento dello specchio), libro dinamico in realtà aumentata (AR), e “Tête-à-tête” (testa a testa), col coinvolgimento immersivo degli spettatori, dotati di visori AR.

In tutte le versioni (di solito presentate contestualmente) permane il passaggio dalla quotidianità alla fantasia, nel mood di un animismo algoritmico.

Acqua Alta ha visto la sua prima rappresentazione in Italia a Reggio Emilia, per tradizione storica città di teatri, nell’ottobre scorso.

Shot di Acqua Alta di Adrien M & Claire B Life&People Magazine lifeandpeople.it

Una scena di Acqua Alta di Adrien M & Claire B, Ph. Romain Etienne

L’arte vivente-visiva di Adrien e Claire: altre proposte

Alcuni temi iconici e gli elementi dei 2 spettacoli citati, ricorrono più volte nella produzione di Adrien M e Claire B.

L’acqua torna ne L’ombre de la vapeur” (l’ombra del vapore) e ne La neige n’a pas de sens” (la neve non ha senso), mentre le “gabbie fluide” ricompaiono in “Hakanaï” e “Pixel” (una rappresentazione corale).

Per chi volesse approfondire, compiendo una piacevole visita virtuale, suggeriamo, oltre al loro sito ufficiale, il canale Vimeo dedicato, dove la qualità di suoni e filmati si preserva al meglio.

L’interpretazione dell’arte digitale di Adrien e Claire è poesia pura, che percorre le vene di un mondo magico, ma sempre credibile, intriso d’arte generativa.

La ricchezza delle produzioni sta anche nella qualità della musica e dei gesti teatrali e danzati, che creano meccanismi sinestetici e coinvolgenti.

Condividi sui social