L’area del Lingotto, sede FIAT trasformata dal maestro Renzo Piano in un complesso multifunzionale, ospita un centro congressi, un auditorium e tutte le suggestioni della Pinacoteca Agnelli.
Ribattezzata “lo scrigno“ dal grande architetto genovese, la Pinacoteca si eleva sopra il tetto, disegnando dinamiche sospese e fughe verso l’orizzonte.
Segna il culmine di un lungo processo di riconversione, che ridisegna il grande progetto industriale di Giacomo Mattè Trucco per nuove fruizioni culturali.
Le suggestioni della Pinacoteca Agnelli: la collezione
Il nome esteso della Pinacoteca rende omaggio all’Avvocato Giovanni Agnelli e alla moglie Marella, proprietari delle opere condivise col pubblico.
La collezione permanente raccoglie 25 grandi produzioni (23 dipinti e 2 sculture) di Canaletto, Bellotto, Tiepolo, Canova, Renoir, Manet, Modigliani, Matisse, Picasso e altri artisti, vissuti nell’arco di 2 secoli.
Il settecento
È il riferimento temporale delle 6 viste del Canaletto – che raccontano una Venezia magica e maestosa – e degli scorci quasi fotografici di Dresda di Bellotto.
Da ultimo, ma non meno importante, possiamo ammirare l’olio su tela di Giambattista Tiepolo, l’Alabardiere in un paesaggio.
Neoclassicismo, pre-impressionismo e impressionismo
L’ottocento racchiude testimonianze di correnti diverse, incarnate, nella sequenza del titolo, da Antonio Canova, Édouard Manet e Auguste Renoir.
Le 2 statue in gesso di Canova sono la Danzatrice con dito al mento e la Danzatrice con mani sui fianchi. In un visual contemporaneo, muterebbero in 2 scatti di grande eleganza, tesi a fermare il fascino del movimento.
Si possono ammirare i dipinti a olio di Manet – La Négresse, spontanea e leggera – e di Renoir, che ritrae La Baigneuse blonde, in un mood di sensualità accennata, sullo sfondo marino.
Il novecento
Ben 7 tele di Henri Matisse, il grande fauvista, compongono una raccolta unica per il nostro paese, dispiegando ritratti e nuture morte a olio su tela.
Personalmente, sono affascinato dal Nu couché di Amedeo Modigliani, collegato, come è noto, alla celebre serie del maestro toscano.
Noto per i ritratti dai colli allungati e per la profondità assente degli occhi, qui trasla la bellezza dalla corporeità in una forma senza tempo.
Due opere intense, come L’Hétaire, ritratto di donna del periodo blu, e Homme accoudé sur une table, frammentazione cubista, ci ricordano il genio di Pablo Picasso.
Su una parete dedicata, corredata dal titolo Velocità astratta, campeggia un’opera futurista di Giacomo Balla, che celebra la velocità dell’automobile.
Un vortice appena decifrabile, nero e brunito, trasmette la forza esplosiva della vettura in corsa, abbozzata per semicerchi e linee di movimento.
Infine, troviamo i Lancier italiens au galop di Gino Severini, una carica di lancieri nello stile dell’avanguardia futurista.
Le mostre temporanee
Nei 5 piani sottostanti, la Pinacoteca ospita le esposizioni temporanee, più spazi dedicati, come un centro per la creatività, gli uffici interni e il bookshop.
Ginevra Elkann, nipote di Giovanni Agnelli, regista e produttrice cinematografica, che la presiede, quando si riferisce alle collezioni, evoca “sinestesie emozionali”:
… le collezioni raccontano sempre una storia: quella di una passione, di un amore, di un’ossessione. A volte rappresentano una vita intera, una ricerca, tante avventure, un gusto, una visione …
La Pinacoteca, strutturata come Fondazione, collabora con musei italiani e stranieri, offrendo eventi di forte richiamo e un’importante programmazione.
Le suggestioni della Pinacoteca Agnelli: i social
La celebrazione d’arte e creatività vive anche di attività didattiche e laboratori, mentre la comunicazione si estende al mondo dei social.
A corollario del sito internet, è possibile consultare le pagine Facebook, Instagram, Twitter, Youtube e Pinterest, che, in questi giorni, offrono rimandi alla campagna #iorestoacasa del Mibact o spunti per consultazioni a distanza.
È stato creato anche un profilo Spotify, con slot di brani musicali legati alle opere e aperti all’interazione con gli utenti.