Come sarà il futuro dell’arte digitale dopo il lockdown causato dalla diffusione della pandemia? Come ci parleranno gli artisti? E di cosa si parlerà?
Specialmente di arte digitale
Un aspetto che sembra già chiaro. Il digitale guiderà una nuova rivoluzione nell’offerta dell’arte.
L’arte digitale diverrà proposta principalmente ad eventi ed in gallerie digitali.
Anche fiere come Art Basel, o grandi gallerie di cartello, hanno provato a convertire il business delle ultime settimane sul digital.
Addirittura i musei hanno provato a offrire percorsi virtuali per raccogliere un minimo di attenzione, al netto delle devastanti perdite dovute all’ammanco in biglietteria.
Il lockdown riguarda ormai quasi il 50% della popolazione mondiale.
Gallerie e musei in tutto il mondo hanno per questo iniziato a proporre una grande quantità di contenuti digitali. E così che si sono accorti per la prima volta delle enormi estese potenzialità dei nuovi media.
I grandi brand dell’arte si ritrovano a dover competere con una serie di nuovi arrivati che non solo creano problemi di market share, ma anche problemi di rilevanza.
Nuovi artisti digitali, nuovi modelli interessanti, con un appeal unico. Per la prima volta i grandi vecchi sono costretti a dover innovare come mai hanno fatto prima.
A costruirsi un nuovo brand, a creare delle soluzioni che siano sostenibili, diverse dal classico “playbook” delle imprese. I grandi esperti di marketing hanno pochi dubbi, stiamo in un certo senso entrando in un’età dell’eccellenza.
L’arte digitale può consentire di creare soluzioni sostenibili dal punto di vista visivo, sociale, ecologico, emotivo, intellettuale.
Le devono adottare gli artisti, i galleristi, quelli che organizzano fiere e anche aste.
Ecco alcuni esempi:
“Online Viewing Rooms”, la prima esperienza online di Art Basel,(www.artbasel.com). Infatti è nata dopo la cancellazione della fiera di Hong Kong. Sono state presentate più di duemila opere da parte di 233 gallerie, per un valore complessivo di 253 milioni di dollari.
Il numero dei visitatori online è stato promettente: 250.000. Non era possibile acquistare i lavori direttamente sulla piattaforma.
Attraverso un form i collezionisti potevano contattare le gallerie in meno di 24 ore.
Hanno accettato l’invito a partecipare ad “Art Basel Online Viewing Rooms” oltre il 90% delle gallerie. Gallerie che sarebbero state presenti a Hong Kong. Tra queste Gavin Brown’s Enterprise, Francesca Minini, David Zwirner e White Cube.
Art Basel ha annunciato che l’iniziativa proseguirà anche in futuro e affiancherà la fiera di Hong Kong con contenuti extra disponibili solo online.
Il giudizio delle gallerie che hanno partecipato all’iniziativa sembra comunque abbastanza positivo. Il progetto va rifinito in molti dettagli, ma è stata una grande occasione di incontro e scambio con nuovi collezionisti e con il mercato medio-alto dell’arte contemporanea.
Hauser & Wirth Los Angeles (www.hauserwirth.com), la cui produzione come galleria digitale ha raggiunto standard elevati ormai da qualche tempo, ha creato “Dispatches”.
Si tratta di un nuovo palinsesto composto da un eterogeneo mix di contenuti: video inediti, progetti speciali, eventi online e materiale d’archivio.
Tra i format di “Dispatches” si segnalano “From a distance“, nel quale gli artisti della galleria condividono video messaggi dai loro studi o dalle loro abitazioni.
“Online exhibitions“, questa settimana presenta, sul sito della galleria, la mostra “Louise Bourgeois – Drawings 1947 – 2007”.
Alcune delle sezioni propongono contenuti tratti da “Ursula”. Infatti il magazine di Hauser & Wirth inaugurato nel dicembre 2018, è disponibile per essere letto e sfogliato anche online.
La Galleria P420 di Bologna (www.p420.it) propone una selezione di video d’artista. Con cadenza di tre video a settimana, da marzo fino ad aprile, sui suoi canali Instagram e Facebook la galleria posta video di Adelaide Cioni, Milan Grygar, Laura Grisi, Alessandra Spranzi, Goran Trbuljak, Franco Vaccari e molti altri.
La Galleria Continua di San Gimignano (www.galleriacontinua.com), oltre a proporre materiale vario sui canali Instagram, Facebook e YouTube, con momenti particolarmente significativi dei trent’anni della galleria e contenuti esclusivi, ha aperto una viewing room nel sito con una serie di focus tematici.
Ora è dedicato al tema “Family & Home”. Una selezione di opere di Shilpa Gupta, Anish Kapoor, Jorge Macchi, Ahmed Mater, Sabrina Mezzaqui, Hans Op de Beeck. Ed ancora Giovanni Ozzola, Michelangelo Pistoletto, Pascale Marthine Tayou e Kiki Smith.
Nel futuro del mondo dell’arte tutto sarà potenziale contenuto.
Andremo a creare esperienze che spingano le persone a prendere in mano il telefono e ricondividere quello che abbiamo creato. Sarà solo per un valido motivo, ovvero il piacere della condivisione del bello. Parleremo attraverso l’arte digitale… Un’arte che, essendo condivisa dal pubblico, sarà finalmente autentica, positiva e reale.
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