Campioni dei fornelli, chef che si fanno apprezzare sempre di più e si mettono all’opera per portare il loro contributo nel corso di questa emergenza legata al Coronavirus.
Un artista ha un ruolo molto importante. Tanto più in tempi di crisi e molto difficili da affrontare come quello legato alla diffusione del Covid-19 in tutto il mondo. I maestri della cucina non fanno eccezione.
Tutti noi li conosciamo per le loro apparizioni in tv che ormai siamo abituati a vedere.
Gli chef per questa emergenza Coronavirus scendono in campo per scopi benefici
ecco un gesto che assume un valore davvero inestimabile.
È il caso di Carlo Cracco, ma non solo
Partiamo da lui: il campione della cucina. Ha deciso di mettersi all’opera e di dedicare tutto il suo talento e la sua maestria per portare il suo contributo a sostegno degli operai che stanno lavorando alacramente per la realizzazione dell’ospedale dedicato alla cura dei malati di Coronavirus. La location è quella della Fiera di Milano City.
La Lombardia da settimane è una delle zone d’Italia maggiormente colpite dal Coronavirus
Carlo Cracco come tutti ha indossato la mascherina e ha deciso di cucinare per gli operai impegnati in queste giornate in molte ore di duro lavoro.
In questo periodo i suoi locali sono chiusi ma lo chef stella Michelin ha già dato la sua disponibilità per continuare a portare il proprio contributo anche una volta aperta la struttura ospedaliera.
Le sue parole spiegano la situazione che si sta vivendo nella zona: “Il mio è un piccolo aiuto in favore degli addetti che sono impegnati giorno e notte. Al momento la struttura non è dotata della mensa mentre noi siamo fermi con la nostra attività. Per questo abbiamo deciso di renderci disponibili”.
Aiutato da alcuni collaboratori di fiducia Cracco solo nel corso della prima giornata ha dato vita a ben cento pasti per gli operai del nuovo ospedale da campo. Un menù davvero speciale e ricco di significato.
Tutti hanno potuto gustare le sue pietanze tra cui un’insalata di riso con le verdure oltre alla frittata con verza, zucca e castagne.
Cracco però non è l’unico a essersi messo all’opera. Infatti da Milano basta spostarsi di alcuni chilometri verso nord per trovare pienamente operativi a fini solidali anche Bobo e Chicco Cerea.
Solitamente i loro nomi richiamano alla mente Bergamo e il ristorante “Da Vittorio” che a Brusaporto può vantare ben tre stelle Michelin.
I due chef infatti in questo periodo critico di emergenza legata al Coronavirus stanno gestendo la mensa dell’ospedale da campo allestito alla Fiera di Bergamo.
La loro famiglia non si è fermata qui ma sulla pagina Facebook ha pubblicato un annuncio. Comunica di aver deciso di contribuire a pieno regime all’organizzazione delle varie attività per la preparazione dei pasti.
Questi sono solo due esempi dei tanti chef illustri in Italia. In tanti infatti hanno deciso di indossare la mascherina e di mettersi all’opera tra fornelli improvvisati e cucine diverse rispetto a quelle a cui sono abituati nei locali di spicco.
Merita una citazione anche Riccardo Tiritello
19 anni, non è famoso come coloro che sono stati citati. Ha il merito di aver convinto la sua famiglia proprietaria di una gastronomia ad aiutare i vari operatori sanitari impegnati in quella che è una vera e propria guerra contro il Coronavirus.
Riccardo studia a Milano ed è stato toccato dalle immagini drammatiche che ogni giorno arrivano da tutte le emittenti tv e dal web.
Insieme ai suoi amici ha cucinato per duecento persone. Si è messo alla ricerca di professionisti della cucina per aiutare il maggior numero di medici che si prodigano per il bene di tutti noi.
Anche Riccardo è un campione della cucina: tutti un grande orgoglio italiano.