Cronache dalle sfilate moda donna alla Milano Fashion Week di tre stiliste numeri “uno”.

“Noi siamo stati i primi a sfilare in Cina nel 1988. E’ giusto e bello pensare di essere oggi ancora una volta primi nello sperimentare un nuovo modo di comunicare la moda”.

Lavinia Biagiotti è sorridente e molto rilassata nel raccontarci la sua sfilata a porte chiuse.

Una precauzione necessaria nell’ultima giornata di sfilate moda donna alla fashion week milanese quando sulle passerelle irrompe il Coronavirus.

Dunque, chiudere le porte al pubblico sembra l’unica soluzione possibile per evitare di aggravare la situazione.

Anche Giorgio Armani nel cuore della notte comunica la sua decisione di sfilare in streaming.

Laura Biagiotti MFW2020 Life&People Magazine LifeandPeople.it

Laura Biagiotti

Lavinia Biagiotti è la prima designer di questa strana e straniante fashion week a fare i conti con la tecnologia, la moda, la pandemia.

“In fin dei conti noi sfiliamo nel Teatro di Giorgio Strehler  che sperimentava sempre mettendo il suo pubblico al centro degli spettacoli. 

E anche noi siamo sempre stati un po’ pionieri nel nostro mondo, mamma è stata la prima stilista a sfilare in Cina, a Pechino.

Allora scelse trenta modelle che indossarono i nostri tipici abiti bambola in cachemire nei toni del bianco, che è il colore della casa, e del rosso, omaggio alla Cina”. 

Un evento rimasto nella storia della moda. Con duecento milioni di spettatori incollati davanti agli schermi della tv, Laura Biagiotti divenne paladina del miglior Made in Italy nel Grande Paese del Dragone.

“Oggi con la diretta streaming che potrà essere vista in tutto il mondo, vogliamo diffondere la nostra moda donna dalla Milano Fashion Week

una collezione ( fall-winter ‘20/21)  che ci sta particolarmente a cuore”.

Green per molti aspetti con maglie in cachemire riciclato e lavorato come se fosse rimasto  impigliato tra le rose.

Coltiviamo il nostro giardino, proprio secondo gli insegnamenti di Voltaire e portiamo in passerella abiti bambola a stampa fiore anche su tessuti di foggia maschile.

E poi le sciarpe, un po’ da Hooligans, da tifosi della moda Biagiotti che si fa Be green, da logo a logos!”.

Donne che lavorano per le donne, in grado di stupire con una creatività particolarmente felice e annunci “last minute”.

Come accade per Prada

Qui è Miuccia a mettere a segno una straordinaria sfilata affidata ad abiti di potente bellezza. La forza e le frivolezze femminili sono messe in luce in una collezione che abbina giacche  dalle spalle larghe e squadrate.

Tanto si sa, alla fine  le donne  sono sempre così, sempre pronte a sostenere il peso del mondo, proprio come quell’Atlante stilizzato che domina la scena nel deposito della Fondazione Prada trasformato in un’arena.

Prada MFW2020 Life&People Magazine LifeandPeople.it

Prada

E poi le frange  morbide stratificate che si sovrappongono sulle gonne e le accarezzano,  o che disegnano le maniche e le spalle dei cappotti, nere e luminose,  in prezioso jais.

“Volevo una collezione femminile e femminista”, racconta la designer famosa per quel suo andare controcanto, per non seguire le mode ma anticiparle, giocando, rischiando, apparentemente senza paura.

La notizia dell’arrivo in azienda di Raf Simons, lo stilista di Anversa che dal prossimo 2 Aprile lavorerà con lei a quattro mani come co direttore creativo Prada,  ne è una riconferma.

Non era mai successo prima d’ora che due stilisti considerati universalmente tra i più importanti e influenti di oggi, unissero così le loro forze.

Anche in questo Miuccia si conferma una vera numero “1”.

Rosita Missoni abbraccia e si lascia abbracciare da sua figlia Angela

“Angela è fantastica. In fin dei conti chi avrebbe mai immaginato che potesse prendere cosi bene in mano le redini della casa, nello stesso modo e con la stessa cura che aveva Ottavio”.

La stampa più internazionale e più esperta si unisce ai blogger giovani ed eccitati alla fine dello shows.

Il colore e la maglia, le geometria e la gioia di una moda capace di conquistare il mondo con il suo stile e la sua tecnica.

Mamma, figlia e nipoti sono tutti  lì, in un back stage che non potrebbe essere più libero e allegro e affettuoso.

La famiglia al centro di una grande storia del Made in Italy.

MFW 2020 AI 20-21 MISSONI

Missoni

Bella ieri e bellissima ancor di più, oggi, nelle mani di Angela che ha saputo farla brillare, portandola sempre più in alto e in giro nel mondo.

Accanto a me l’asciutta reporter del New York Times, tendenzialmente poco incline a salamelecchi, sorride gioiosa.

“Wonderfull, wonderfull” è la parola che risuona più di ogni altra e che rimbalza nel back stage. “Missoni, meraviglioso”.

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