L’arte antropomorfa di Antony Gormley ha dato vita a grandi installazioni in aree pubbliche, privilegiando affacci su orizzonti lontani e incantati.

Il suo visual creativo parte dalla postura del corpo umano nello spazio, in relazione con habitat senza confini, che possono abbracciare dimensioni cosmiche.

Utilizza materiali come il legno, il metallo fuso o lavorato e la pietra. Ama plasmare terra, resina e argilla, cercando continuamente punti d’incontro e contrasto tra durezza, elasticità e frangibilità.

L’arte antropomorfa di Antony Gormley: artista e scultore

Nato a Londra nel 1950 e formatosi al Trinity College di Cambridge, Gormley fa parte del Royal Institute of British Architects (RIBA) ed è insignito dell’Ordine dell’Impero Britannico.

Architetto, archeologo e antropologo, ha trovato la sua vera consacrazione nella scultura, che interpreta in chiave sociale, esplorando, in chiave di narrazione, le connessioni tra uomo, natura e collettività.

Il suo mood creativo e il suo background, che ha radici nell’arte impegnata degli anni ’60, sono ben rappresentati dalla frase:

… lo spazio dell’arte come … luogo del divenire in cui possono sorgere nuovi comportamenti, pensieri e sentimenti …

Scultura di Antony Gormley a Firenze Life&People Magazine lifeandpeople.it

Collocazione di una scultura di Antony Gormley a Forte di Belvedere (Firenze, 2015)

Vetrine e riconoscimenti

Il Regno Unito ha ospitato il lavoro di Gormley sia nelle sale chiuse della Royal Academy of Arts di Londra (in un percorso di quasi 40 anni), che in luoghi aperti ed esposti, come Crosby o Gateshead e Newcastle, le città collegate da 7 ponti.

Grecia, Italia, Scandinavia, Svizzera, Russia, Austria, Danimarca e Germania l’hanno accolto nelle principali tappe europee. Stati Uniti, Australia, Giappone e Sudamerica gli hanno conferito una visibilità globale.

L’arte antropomorfa di Antony Gormley è stata spesso protagonista a Firenze, una città in cui le gallerie d’arte sono punti d’incontro tra la rappresentazione del corpo e la sua celebrazione nel fashion.

Ha vinto tanti premi prestigiosi, come il Turner, per gli artisti britannici, il nipponico Obayashi  o il South Bank per la Visual Art, benché il suo carattere schivo lo porti a parlarne raramente.

L'Angelo del Nord di Antony Gormley Life&People Magazine lifeandpeople.it

Il profilo dell’Angelo del Nord di Antony Gormley visto da Newcastle

I profili titanici

Antony Gormley ha lavorato spesso su una spiaggia o in cima a una collina, realizzando opere che respirano i ritmi della madre terra o del mare, cogliendo le forze silenziose della natura.

Tra questi, ci piace citarne 2 in particolare: Another Place” (un altro luogo)Angel of the North” (l’angelo del nord), presenti anche nelle immagini.

2 capisaldi dell’arte antropomorfa di Antony Gormley

La prima installazione si trova sulla spiaggia di Crosby, in prossimità di Liverpool. Risale al 1997 e dispiega 100 corpi umani in ghisa, distribuiti apparentemente a caso, ad osservare l’orizzonte.

I mutamenti continui della costa, erosa dal vento e dalle maree, hanno affondato in acqua alcune figure, che riemergono riportando segni d’alghe e sale.

Una passeggiata su quel litorale regala sensazioni uniche e difficili da descrivere. È impossibile accostare quelle “sentinelle titaniche” senza cogliere la suggestione delle posture e delle luci rifratte dall’acqua.

L’Angelo del Nord, scolpito nell’acciaio corten, è alto circa 20 metri e dispiega un’apertura alare di più di 50, dal profilo artificiale e quasi meccanico.

È il simbolo della rinascita di una località post-industriale, presso Gateshead, un tempo circondata da miniere di carbone, che oggi annovera, nella città gemella di Newcastle, un’importante centro d’arte contemporanea.

Another Place di Antony Gormley Life&People Magazine lifeandpeople.it

Un particolare di “Another Place” di Antony Gormley (Crosby, Liverpool)

Visione e ispirazione

Il fil rouge dell’ispirazione di Gormley si dipana su un percorso multiforme, fatto di condivisione, attenzione alle frange più povere della popolazione e scelte ecosostenibili.

La sua attenzione si focalizza spesso sui giovani talenti, che incoraggia e supporta. Si adopera pubblicamente per aprire canali di comunicazione tra generazioni, in un tempo di globalizzazione venata dal senso di solitudine.

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