Mostre a Milano: Georges de La Tour a Palazzo Reale.

I lumi dell‘“Europa della luce”. Così si accendono ad illuminare zone chiare e scure di una sensibilità pittorica che accomunò il mondo dell’Europa del nord a quello italiano del Seicento.

E’ una mostra, prodotta dal Comune di Milano e MondoMostre Skira, dedicata a Georges de La Tour, che si aprirà a Palazzo Reale a Milano

Una mostra a cura della Prof.ssa Francesca Cappelletti e di un comitato scientifico composto da Pierre Rosenberg (già direttore del Louvre), Gail Feigenbaum (direttrice, Getty Research Institute), Annick Lemoine (direttore, Musée Cognacq-Jay), Andres Ubeda (vice direttore, Museo del Prado).

Osservatore raffinatissimo della natura e della vita quotidiana. Lo testimoniano le opere giovanili, che lo collocano a fianco dei protagonisti del naturalismo seicentesco. Tutta l’opera dell’artista lorenese mostra la larga influenza che esercitò sulla sua pittura.

La visione dei lavori dei caravaggisti olandesi di Utrecht, a partire dal lavoro dell’olandese Hendrick Terbrugghen, a sua volta assiduo frequentatore degli ambienti artistici romani di inizio secolo XVII.

Allestita in cinque sezioni tematiche incentrate su singoli soggetti iconografici e su argomenti come il viaggio dei pittori fra l’Italia e il Nord, questa prima mostra italiana dedicata all’artista, pone la vicenda biografica e artistica del pittore francese al centro di una nuova riflessione sulla pittura dal naturale e sulle sperimentazioni luministiche, per affrontare i profondi interrogativi che ancora avvolgono la sua opera.

La mostra a Palazzo Reale e gli studi in catalogo riflettono dunque sulle immagini straordinarie, potenti e liriche. Vicine a quelle caravaggesche, di zingari, santi e mendicanti.

Picari di strada, scene di gioco e di rissa, di un’umanità sbandata ed emarginata, e una raffigurazione sofisticata della notte.

Soggetti usuali le opere di George de La Tour e degli altri “pittori della realtà”.

I capolavori del maestro francese sono posti a confronto con quelli di altri importanti artisti del suo tempo: Gerrit van Honthorst, Paulus Bor, Trophime Bigot, Hendrick ter Brugghen e altri.

Più di trenta le opere all’interno del percorso espositivo, fino alle ultime opere molto stilizzate, quasi geometriche, che introducono ad una dimensione quasi astratta e temporale.

Provenienti dalle più importanti istituzioni americane quali la National Gallery of Art di Washington D.C., il J. Paul Getty Museum di Los Angeles, la Frick Collection di New York e dalle istituzioni museali francesi come il Musei di Nantes, Bergues, Epinal, Digione, Albi e il Musée départemental Georges de La Tour di Vic-sur-Seille.

Georges de La Tour Maddalena Penitente Life&People Magazine lifeandpoeple.it

“Rispetto a Caravaggio”. Osservava André Malraux, de La Tour: “interpretava la parte serena delle tenebre”. E aggiunse: “Ci voleva il suo genio per concepire un Caravaggio trasparente”. 

Il principio della luce, inteso come elemento unificante della composizione, rappresenta infatti il tratto caratteristico dell’arte del pittore francese celebrato per i suggestivi effetti luministici delle scena a lume di candela.

Se per Caravaggio la luce è radente ma naturale, la Tour sceglie invece quella calda e circoscritta delle candele, mescolando la lezione nordica e fiamminga a quella mediterranea. L’eccezionale luminosità della candela nascosta da un’idea di una luce ultraterrena, divina, l’illuminazione spirituale.

Favolosa “La Maddalena penitente”. La candela viene raddoppiata dal riflesso dello specchio aumentando la luminosità della scena.

Una luce che in questo modo copre interamente la donna intenta ad accarezzare un teschio, simbolo di vanità.

Lo sviluppo del tema raggiunge un eccellente livello in: “L’apparizione dell’angelo a San Giuseppe”. La candela è nascosta dal braccio dell’angelo ma il pittore della Lorena riesce con un autentico virtuosismo a creare magnifici effetti.

Illuminano intensamente il viso della creatura celeste e avvolgono con una luce più tenue il volto e parte del corpo di San Giuseppe.

Intimo e sognante il dipinto “Il neonato”. In questo caso non si tratta di una Madonna con il  bambino ma di una semplice mamma che culla con amorevole delicatezza un neonato. Anche in questo caso un senso di poesia nella vita quotidiana della gente comune.

Scene avvolte dall’oscurità magicamente illuminate dalla fioca e ondeggiante luce dello stoppino acceso. Luce che rischiara sapientemente i volti e i gesti dei protagonisti.

Palazzo Reale a Milano Georges de La Tour Life&People Magazine lifeandpeople.it

Ritratti in posizioni di quasi immobilità o impegnati in gesti lenti e pacati descritti con commossa poesia.

Una pittura che è caratterizzata da un profondo contrasto tra i temi “diurni”, crudamente realistici, che mostrano un’esistenza senza filtri.

Volti segnati dalla povertà e dall’inesorabile trascorrere del tempo e i temi “notturni” contraddistinti dalle splendide figure illuminate, assorte, silenziose, commoventi.

Potente il contrasto tra il mondo senza pietà dei diurni e la compassionevole rappresentazione delle scene notturne.

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