“Il giorno del matrimonio è come una serata speciale, sono momenti in cui si è al centro dell’attenzione. E il vestito che si indossa, e il modo in cui lo si indossa, devono rispettare il fisico ma anche il carattere di chi lo ha scelto.”
Antonio Riva Milano, è uno di quegli stilisti amati e riconosciuti dal più internazionale jet set per il carattere moderno e sofisticato dei suoi abiti sposa da matrimonio e di pret a couture.
Coltivare la bellezza come il più bel giardino.
Lo diceva a suo tempo anche Catherine, la sorella di Christian Dior, lo affermava Dostoevskij pensando che avrebbe salvato il mondo, lo ribadisce oggi Riva con le sue creazioni che ogni donna almeno una volta nella vita vorrebbe indossare, proprio nel segno di quella bellezza “timeless” tramandata di generazione in generazione.
Il senso della sorpresa, lo stupore di vedersi in un modo tutto nuovo, ecco questo deve combaciare perfettamente con le regole e le proporzioni che impone una certa moda”.
Antonio Riva ci racconta la sua sposa in questa intervista
Essere nato a Lecco, nel cuore della ricca provincia lombarda, ha dato un ulteriore spinta a questa ricerca della bellezza?
Io ho molto senso delle proporzioni e della tridimensionalità e questo, come dicevo, grazie ai miei studi. Lecco è una città di provincia con una sua chiara eleganza.
Oggi tutto il mio quartiere generale è a Milano. Una Officina Creativa dove ho riunito stile, modellistica e prototipia che dialoga con Lecco dove resta tutta la filiera del segmento sposa.
Sono stato il primo designer ad aver inserito il codice d’autenticità per le mie creazioni al fine di evitare contraffazioni. Potrei dire anche di essere nato nella seta e, quando ho uno scampolo di tempo vado nelle seterie a rovistare tra gli archivi storici, a toccare, guardare…
Essere totalmente e veramente un’eccellenza italiana, espressione del miglior made in Italy, oggi è un lusso?
E’ soprattutto una grande fatica…Io ho ricostituito tutta la filiera tessile, dal tessuto alla produzione è tutta nostra internamente. Abbiamo delle sarte bravissime e ora in azienda siamo quarantadue persone, tutti insieme ci apprestiamo a celebrare i nostri primi venticinque anni di attività.
Questa è una forza che ci viene riconosciuta dai mercati più importanti, primo fra tutti il Giappone seguito dall’Italia, Corea e Stati Uniti.
Quest’anno siamo anche entrati in punta di piedi ma molto, molto bene anche in Cina che è un mercato dal grande potenziale e, a un certo livello, esigente e preparato più di quanto si possa pensare.
A proposito di Milano e di Made in Italy, cosa pensa dello stile della città e come valuta l’eleganza della Scala per la prima della Tosca?
Ho vestito molte signore per la Prima della Scala. La settimana che precede il debutto sono molte le clienti e le amiche che vengono in atelier. Trovo che ci sia un bel ritorno all’ eleganza in città, c’è di nuovo la voglia di vestirsi bene e Milano è sempre stata città dallo stile sobrio ma oggi capace di un tocco in più.
Poi si sa che la Prima della Scala è un grande evento internazionale, culturale e anche mondano e che c’è chi chiede un abito che abbia qualcosa di diverso. Io, quest’anno, mi sono spinto a fare un vestito luminoso che brillava grazie a piccole luci nel tulle, divertente per un’occasione speciale.
Ma alla fine, l’eleganza è sempre sostanza, senza troppi eccessi, proprio come afferma Giorgio Armani, che stimo moltissimo.
E questa è anche la filosofia di “Park Avenue”, la nuova collezione sposa Antonio Riva pret a couture 2020 presentata nel settembre scorso a Milano?
Sì, è cosi. Una dedica anche allo stile di una città che amo moltissimo, come New York dove ho vissuto da ragazzo, poco più che ventenne.
Già allora ero affascinato da queste donne super eleganti che uscivano di casa in modo apparentemente semplice ma sempre perfetto. Nel modo di Jackie Kennedy.
A proposito di donne…Quali sono quelle che hanno influenzato la sua estetica?
A parte i personaggi noti, la donna che più ha segnato la mia estetica è mia mamma. L’esteta per eccellenza con la “E” maiuscola, colei che mi ha inculcato il senso per il bello ma anche la persona più critica con il mio lavoro. Il suo colpo d’occhio, ancora oggi, non fallisce mai.
Come è stata l’ esperienza televisiva su Sky Uno con il programma “Una sposa da sogno” in onda la domenica in prime time?
Il programma, che ancora oggi è in onda in replica sulla rete, è stata un’esperienza straordinaria ma anche faticosissima, registravamo la sera, subito dopo il lavoro in atelier. Non è stato semplice ma molto bello e da ricordare.
Come si rilassa quando finisce il lavoro? Quale libro ha accanto al letto?
Leggere mi aiuta a sgomberare la mente e mi aiuta a rilassarmi. In questi giorni sono su “Una gran voglia di vivere” di Fabio Volo, persona, tra l’altro, che mi piace molto.
Che cosa c’è nel futuro di Antonio Riva? Magari un viaggio o una vacanza?
Non se ne parla neanche un po’. Stiamo lavorando alla nuova collezione sposa che presenteremo ad aprile a Milano in uno spazio molto particolare adatto a festeggiare il nostro primo venticinquennale insieme ai clienti e agli amici provenienti dal Giappone.
Poi ci sarà anche il lancio di una nuova collezione travel. Piccoli pezzi perfetti e no iron da mettere in valigia per esser sempre in ordine in ogni occasione. Per ora non posso dirle di più se non che scappo a lavorare!
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