La XII Biennale di Firenze ha accolto, nella Fortezza da Basso, già palcoscenico di Immagine Italia, l’arte digitale di Refik Anadol.
L’artista
Nato a Istanbul, in Turchia, Anadol, media artist e designer di fama mondiale, vive e lavora a Los Angeles, dov’è anche docente e ricercatore all’UCLA.
Fondatore e direttore creativo dello studio Antilop, ha conseguito 2 Master in Belle Arti a Istanbul e in California, specializzandosi in video e fotografia.
Ha un percorso artistico carico di riconoscimenti, come il Microsoft Vision’s Best Vision Award, il German Design Award, l’UCLA Art e il SEGD Global Design Award.
Le sue visioni sono divenute installazioni in “vetrine espositive” come la Biennale di Design di Istanbul, Ars Electronica – il più antico e, forse, più prestigioso evento digitale europeo – la Walt Disney Concert Hall, la Biennale digitale di Montreal, il Festival Outdoor Vision (Nuovo Messico) e la Sydney City Art.
Il suo mood creativo
La creatività di Refik Anadol prende la forma di sculture digitali d’imprinting architettonico, innervate da flussi di dati e algoritmi, che regalano performance suggestive.
Sono opere fortemente immersive, ben sintonizzate con un’epoca di realtà aumentata, che avvolgono gli spettatori e li trasportano in dimensioni poetico–dinamiche.
Plasticità delle forme che invadono gli spazi, riproduzione di materiali organici o inerti e fusione tra digitale e architettura sono, di fatto, le coordinate del suo lavoro.

Un’immagine da Melting Memories di Refik Anadol – XII Biennale di Firenze
Le installazioni inglobano software o paradigmi di intelligenza artificiale, suggerendo realtà alternative, spazi onirici e architetture con mix di interni ed esterni.
Gli spazi pubblici rappresentano un palcoscenico importante per Refik, proprio perché, per usare le sue parole:
… non c’è inizio e non c’è fine.
Le opere sono quasi sempre in movimento, alimentate da vitalità e contrasti, con l’effetto di disegnare “impasti creativi” per mondi sconosciuti.
L’arte digitale di Refik Anadol – Biennale
La XII Biennale di Firenze ha conferito a Refik Anadol il premio “Lorenzo il Magnifico” per l’installazione d’arte e le nuove tecnologie.
Il riconoscimento è stato assegnato (citiamo):
in virtù della sua opera straordinariamente innovativa, che trae origine da un processo creativo improntato alla sperimentazione, combinando nuovi media, performance, arti visive e architetture.

Foto dello Stand di Refik Anadol – premio Lorenzo il Magnifico alla XII Biennale di Firenze
Nel’anniversario della morte di Leonardo, Firenze premia un erede di quello spirito multiforme, che fonde visual e scienza in un’arte contemporanea fatta di percezioni paradossali.
Nelo stand dedicato, abbiamo potuto ammirare “Melting Memories”, installazione dinamica, dall’estetica primordiale e affascinante, visibile, a questo link, sul suo canale Vimeo.