Madrid
, capitale europea sempre attenta all’idea del glamour che si lega ad arte, moda, cinema, fotografia.
Nel 2019 Madrid si arricchisce di un interessantissimo ventaglio di mostre.
Si va da Tamara de Lempicka “Reina de l’Art Decó” (Palacio De Gaviria), alla rassegna “Illustracion y moda” al Museo ABC del Dibujo y la Ilustración per il “Madrid Design Festival”.
Dallo spirito di Montmartre incarnato nella pittura di Toulouse-Lautrec (Caixa Forum), all’ideale ponte tra l’America degli anni ruggenti.
La mostra dedicata a Tamara De Lempicka, disegna, tra vari Paesi e influenze pittoriche e culturali, il coinvolgente percorso artistico che ha reso la figura dell’artista polacca (1898-1980) una vera “pop star” e un’icona del modernismo.
Nell’itinerario della mostra madrilena si intrecciano gli interessi artistici, la cultura, il destino di una vera dominatrice della scena artistica e glamour.
Il suo “esperanto artistico” spaziò anche alla moda, al cinema, alla grafica pubblicitaria, contribuendo ad una svolta che ha segnato tutte le future tendenze del linguaggio contemporaneo.
Un’artista globale per un modo di fare arte e di creare globale, all’insegna dell’internazionalità della trasgressione che segnò tutta “la decade dell’illusione”, secondo la definizione data da Maurice Sachs.
Gli anni tra il 1920 e il 1930 della cosiddetta “Età del jazz’, segnata dalle opere di Francis Scott Fitzgerald.
Come assumesse le vesti di un “Gatsby” della pittura: “io sono un artista non solo con il pennello”, diceva di sé la pittrice, e che il suo era: “il modo di vivere dei tempi moderni”.
In opere come la splendida ‘La bufanda azul” (“La sciarpa blu”, 1930) o nella “Donna con sombrero” (1952), si trova simboleggiata la figura da lei celebrata della donna moderna.
Dunque una donna che guida l’automobile, che è fumatrice e sessualmente libera, in una sontuosa celebrazione del corpo.
“Ho dipìnto re e prostitute perché mi ispirarono e mi fecero vibrare”, diceva.
Un’immagine che è una spettacolare sezione della mostra ricollega a tutto il mondo della moda dell’epoca. Gli abiti indossati dalle meravigliose creature da lei ritratte.
Modelle di una bellezza senza tempo, accarezzate da una sensuale pellicola di luce, fasciate da guanti, cappelli, accessori, che portavano firme di celebri stiliste.
Da Madeleine Vionnet (1932-1933) a Elsa Schiapparelli (1947-1948), passando per altre splendide creazioni come quelle di Lucien Lelong e Marcel Rochas.
Emblemi di una mondanità internazionale. Celebrò i suoi fasti nell’eleganza sofisticata e nell’opulenza degli abiti e delle forme, così come nello specchio rappresentato dal mitico cinema hollywoodiano di “divine” come Marlene e la Garbo.
Furono opera di Tamara anche i disegni di elementi scenografici di loro leggendarie pellicole come “Marocco” e “La regina Cristina”.
Ma Madrid afferma anche che è il momento di rivendicare l’illustrazione di moda, lo status di forma d’arte autonoma
Così la mostra “Ilustración y Moda”, aperta al pubblico al Museo ABC del Dibujo y la Ilustración, per il “Madrid Design Festival”, si presenta come una seconda età dell’oro.
Omaggio a quei creatori che hanno rivoluzionato il settore nell’ultima decade
Il lavoro di ventidue artisti presenti in mostra dimostra come non c’è confine tra l’arte e l’illustrazione. Nella loro capacità di creare un proprio linguaggio si condensa un momento preciso dell’illustrazione di moda.
In questo finale delle seconda decade del secolo ventunesimo, attraverso dei lavori, estetici e tecnici che stanno avendo attenzione ai nostri giorni.
È la radiografia del presente di un disciplina che, dalle origini, si traduce come il riflesso delle società, con tante sensibilità e sfumature diverse.
I ventidue maestri riuniti non condividono una tecnica concreta o una caratteristica in comune
Uno utilizza la matita; un altro, il pennello digitale; un altro ancora l’acquarello, ma in tutti i casi, il risultato si traduce in una immagine attraente, elegante e unica.
In altri termini: una immagine raffinata. Sono loro che vogliono tracciare e muovono il presente brillante di questa disciplina.
E tutto questo senza filtri ne selfies
In esposizione si possono ammirare oltre 150 pezzi originali degli artisti.
Amelie Hegardt, Aurore de la Morinerie, Blair Breitenstein, Cecilia Carlstedt, David Downton, François Berthoud, Gill Button, Helen Bullock, Hiroshi Tanabe, Inés Maestre, Jason Brooks, Jean-Philippe Delhomme.
Marcello Tosi