Il celebre regista italiano Federico Fellini, viene ricordato proprio in occasione del Natale di Roma.

E’ una mostra inedita di bozzetti che raffigurano sogni e figure femminili muse del talentuoso regista Federico Fellini.

Le opere, disegnate dal Maestro, affidate al suo truccatore storico, Rino Carboni, la cui memoria ora è custodita dal figlio Adriano.

La mostra “Fantastiche Visioni” inaugurata presso la Galleria Ars Perpetua nel cuore della capitale.

I confini dell’immaginazione vanno a coincidere con quelli della realtà senza tuttavia mai essere condizionati da questa. Ricordiamo infatti che il regista fu premiato con ben cinque premi Oscar.

Nel 1957 per  La strada (1954), nel 1958 per Le notti di Cabiria (1957), nel 1964 per 8 ¹/²(1963), nel 1976 per Amarcord (1973) e nel 1993 con un Oscar alla carriera.

A chi gli chiedeva perché disegnasse i personaggi dei suoi film, Fellini rispondeva:

“Perché prendo appunti grafici delle facce, dei nasi, dei baffi, delle cravatte, delle borsette, del modo di accavallare le gambe delle persone.

E’ un modo per cominciare a guardare il film in faccia, per vedere che tipo è, il tentativo di fissare qualcosa, sia pure minuscolo, al limite dell’insignificanza, ma che sembra abbia comunque a che fare con il film e velatamente mi parla di lui.

Era lui il suo processo creativo, che aveva avuto origine fin da quando, ancora da ragazzo collaborava con il Marc’Aurelio come vignettista e umorista.

La mostra “Fantastiche Visioni” porta alla vista del pubblico 41 opere che il regista italiano Federico Fellini

aveva consegnato al suo storico truccatore, Rino Carboni.

Modelli per realizzare il make up e sopratutto veri e propri effetti speciali di cui Carboni è stato un precursore geniale e innovativo.

I disegni di Fellini erano i suoi sogni e Carboni, con la sua maestria, riusciva a renderli concreti e visibili facendoli uscire dalla carta.

Fattezze di tanti personaggi di una lunga serie di film.

Opere cult tra cui: Tre passi nel delirio, il primo film di Carboni con Fellini in cui realizza gli effetti speciali. E poi La testa mozzata di Terence Stamp; Fellini Satyricon (1969); I Clowns (1970); Roma (1972); Amarcord (1973).

Oggi il figlio di Rino Carboni, Adriano, ha deciso di rendere pubblici i disegni di Fellini dopo che la sua famiglia li ha lungamente e gelosamente conservati.

Adriano afferma: “ricordo che toccai con mano i bellissimi costumi dei clown realizzati da Danilo Donati quando avevo solo otto anni”.

Fu in quella situazione che conobbi Fellini. Mio padre mi portava sempre a fare visita ai set in cui lavorava, specialmente quelli di Fellini che venivano girati spesso a Cinecittà.

Rimanevo incantato e affascinato dalla magia che racchiudevano le quinte dei film”.

“Non c’è fine. Non c’è inizio. C’è solo l’infinita passione per la vita”. In questo pensiero c’è tutto il Karma di Fellini

che ispira la mostra “Fantastiche Visioni” in cui si identifica pienamente anche Alessandro Scannella, pittore, artista e direttore della Galleria Ars Perpetua che ospita la mostra nelle sale di via dei Coronari a Roma.

Il mito di Fellini rivive in questi giorni grazie alla mostra romana.

Nessuno più del celebre regista ha saputo raccontare in immagini il nostro paese, traducendolo in un complesso sistema di simboli, e diventando un simbolo egli stesso.

In quarant’anni di carriera, attraverso una complessa elaborazione intellettuale, Fellini ha dimostrato come il sogno, la memoria, la poesia possano costituire la sostanza del fare cinema.

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