Roma: Altaroma, tra gli imperdibili appuntamenti di fine gennaio si è svolta la kermesse di moda.

Altaroma ha scelto per la prima volta come headquarter della manifestazione il centrale Guido Reni District in Roma.

Non sono mancati i grandi nomi storici quali Gattinoni e Renato Balestra affiancati però dai giovani talenti, linfa vitale dell’entusiasmante progetto fashion.

L’evento di Roma Altaroma rimane sempre diviso in tre sezioni: Fashion Hub per i giovani, Atelier ed In Town

Greta Boldini apre la kermesse Altaroma presentandoci una donna energica e determinata a conquistare il mondo attraverso la sua bellezza emozionale.

Ci propone gonne plissè ed abiti ispirati agli anni 40. Capispalla rubati al guardaroba di lui dal colore antracite. Marianna Cimini prende spunto invece dal bambù, pianta delicata ma dalle radici forti. La sua donna fa della fragilità la sua forza.

E’ una sognatrice che non perde di vista la realtà e veste abiti di colore rosso bordeaux addolciti da nastri e fiocchi. Continua il progetto Artisanal Intelligence.

Curato da Clara Rosi Pamphili e Alessio De Navasques. Idee, accessori ed opere dialogano senza interferenze e si uniscono agli stessi segni e cromie in un processo che lega l’architettura, il design, la storia della moda e dell’alto artigianato.

The Secret of Couture, ideato da Silvia Venturini Fendi,  affronta la trasmissione dei saperi come tutela del Made In Italy.

I segreti del mestiere vengono messi a disposizione delle nuove generazioni attraverso nuovi codici espressivi, promuovendo il lusso artigianale e sartoriale.

Jeff Bark, famoso fotografo americano, racconta quattro interpreti della couture internazionale: Krikor Jabotian, Aqua di Paris, Antonio Grimaldi e Hussein Bazaza.

La nuova collezione di Nicola Brognano scorre al ritmo di una street couture romantica e dalla spontanea sensualità. Vestiti in technicolor dai contrasti rosso, viola, azzurro e bordeaux, glicine e fucsia ricchi di stampe floreali.

Lo stilista libanese Rani Zakhem incanta ancora una volta il pubblico romano con degli abiti ispirati agli anni 70/80 e al clima dello Studio 54.

La sua musa è la celebre Dalida che oggi, al trentesimo anniversario della sua morte, viene celebrata con un guardaroba ricco di pailette e stelle luccicanti.

Abiti con scollature all’americana che lasciano la schiena scoperta ma con un raffinato gioco seduttivo.

Cocktail dress impreziositi dalla ricchezza delle lavorazioni.

Torna ad Altaroma anche Portugal Fashion, la sfilata collettiva dei tre designer portoghesi Pé de Chumbo, Estelita Mendonça, Susana Bettencourt.

Una presenza in calendario che dimostra come la creatività portoghese si stia evolvendo verso nuove frontiere geografiche ed espressive.

Altaroma, sempre attenta e pronta a captare gli stimoli di innovative abilità creative. Giada Curti ci presenta una donna romantica immersa in un giardino incantato. Eterea, femminile, che veste abiti floreali in mikado di seta, pailettes sfumate e luminose.

Preziose sono le scarpe della sfilate ideate da Valentina Gallo, designer dell’omonimo luxury brand veneziano.

Presso Coin Excelsior si celebra invece  una performance del brand di action couture NO KA ‘OI che insieme a Giannico, talentuso designer di calzature, raccontano attraverso una divertente coreografia, il connubio vincente tra moda e sport.

L’abbigliamento sportivo si dimostra sempre attuale, veloce ed al tempo stesso glamour.

L’Accademia di Costume e Moda presenta le collezioni dei talents 2017 in passerella a Roma ad Altaroma

di fronte ad una giuria composta dalle più autorevoli figure del panorama della moda italiano.

Sabrina Persechino si ispira alla pietra Jaali perforata a mò di grata con motivi ornamentali realizzati attraverso l’uso della calligrafia e della geometria.

La pietra, interpretata dalla designer, viene utilizzata nella creazione del macramè geometrico che diventa elemento di forza e trasparenza negli abiti bianchi dalle forme lineari e pulite.

Una trama nodosa a base quadrata che serve a disegnare una griglia ornamentale che lascia spiare la siluette esaltandone la femminilità.

Vittorio Camaiani  prende spunto dai baffi seicenteschi del pittore Diego Velazquez e li  riporta fedelmente nei vestiti attraverso un sottile gioco seduttivo di grande stile ed eleganza.

Un piccolo omaggio alla vanità del nostro tempo. Modelli dalle linee a trapezio e pantaloni in seta morbida di lino e cotone, con colori che vanno dal bianco, al rosso, al nero, al grigio ed all’azzurro.

Non manca il momento mondano rappresentato dall’apertura del monomarca di Chiara Boni La Petite Robe.

In via del Babuino apre il suo retail romano alla presenza delle attrici Francesca Valtorta e Nancy Brilli.

Camillo Bona getta il suo sguardo su Roma rappresentandoci l’eleganza dello stile italiano attraverso il certosino lavoro che vuole solo il fatto a mano.

Un’esecuzione che prevede numerose ore di lavorazione e complesse applicazioni tessili che sono il segno distintivo dell’alta moda italiana e dello stilista stesso.

Nino Lettieri ci presenta una bellissima collezione geometrica, molto raffinata in cui il bianco ed il nero divengono i colori primari e predominano i tessuti in tulle, organza, macramé e tulle plissè.

Gli outfit sono composti da pantaloni, tute stampate con geometrie su tessuti come lo chiffon, l’organza e il satin. Abiti lunghi, giubbotti e soprabiti con ricami di paillettes dalle linee essenziali realizzati in broccato di seta e cotone con pantaloni lunghi e shorts.

La bottega artigianale di cappelli Patrizia Fabbri in via dell’Oca mostra al pubblico le sue esclusive lavorazioni frutto del pregio e della ricerca che solo il vero Made in Italy riescono a dare.

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