Il ritorno della tendenza Old Money tra skinimalism e make-up minimalism è una questione di (buon) gusto, come ricorda il celebre brano ‘Taste’ della cantante Sabrina Carpenter. Gli anni passano, le mode cambiano ma è sempre la ricercatezza del garbo a prevalere e cedere il passo a trend di una rilevanza sociale tale da tornare vigorosamente a più riprese nel corso del tempo. Tra quelli più significativi che contrassegna in maniera quanto mai corroborante i feed di ogni social network vi è il grande ritorno della “Old Money Era”.
Si tratta dello stile che, per eccellenza irradia con accurata eleganza
la semplicità del lusso e della sontuosità. Il nome infatti vuole riferirsi ai cospicui patrimoni ereditati dai giovani rampolli delle famiglie altolocate, nella fattispecie si origina con riguardo alle nuove leve dell’upper class di una delle zone più fiorenti del continente americano: Manhattan, nevralgico distretto nonché cuore pulsante dell’economia che muove New York City. Tra le numerose esemplificazioni dello stile “Old Money” si elevano in particolar modo le pioniere Leighton Mester e Blake Lively nei panni rispettivamente di Blair Waldorf e Serena Van Der Woodsen, personaggi protagonisti della celebre serie tv americana Gossip Girl.
Dalle inesauribili declinazioni dell’inconfondibile tweed bouclè di Chanel, fino alle fasce per capelli in puro raso di seta caratterizzanti i look di Blair fino all’avvolgente chiffon e all’envers satin che contraddistingue la magia delle creazioni firmate Oscar De La Renta che vestono Serena in ogni occasione speciale, gli outfit delle due ereditiere dell’Upper East Side incarnano avanguardisticamente una tendenza che sarebbe stata destinata ad avere lunga vita perché ricava la sua essenza dal candore della raffinatezza a cui soltanto il carattere può conferire quel je ne sais quoi in grado di sprigionare lo sfolgorante potenziale del look stesso.
Il core di questo stile non risiede tanto nel collezionismo
illimitato di capi di alta moda, quanto nel moderato investimento di indumenti di fine qualità che possano garantire non solo una maggiore resa nel tempo, ma anche un’ottima prestazione in qualsiasi circostanza. Capisaldi della “Old Money Era” sono tessuti evergreen come il lino, la seta, il cachemire, il cotone, il velluto e così via discorrendo dalla fantasia monocolore o comunque non troppo arzigogolata né variopinta. Per quanto concerne i colori, a fare da baluardo vi sono tutte e gradazioni del bianco, dell’écru e del beige a cui si aggiungono il blu navy, il ceruleo, il nero e le nuances pastello.
Un vestiaire in pieno stile “Old Money”
contempla capi basici e irrinunciabili dove compaiono una t-shirt bianca a giro collo in puro cotone dalla vestibilità non eccessivamente attillata, una camicia in seta sui toni dell’avorio, un blazer doppiopetto color blu navy e dei pantaloni in lino beige. Ad assurgere al grado massimo di icona della “Old Money Era” è Monica Bellucci, attrice e modella di una bellezza che travalica i confini dello spaziotempo. Lo stile unico emondano della straordinaria interprete di Malèna ha dato vita a un ulteriore declinazione del fashion trend all’interno dell’ambito beauty: lo “Skinimalism”.
Dall’unione delle parole skin (pelle) e minimalism (riduzione),
questo beauty trend propone un approccio più mirato e minimalista concernente la cura della pelle. In un’epoca in cui sui social spopolano video in cui si illustra un articolato processo di day to night skincare routine dall’inesorabile durata, questa filosofia chiede, nel pieno ossequio dello spirito dello stile “Old Money”, di ricercare i prodotti più adeguati al trattamento della propria tipologia di pelle puntando più sulla qualità che non sulla quantità di creme, sieri e maschere utilizzate. In tal senso, sono tre le parole d’ordine: detergere, idratare e proteggere.
Un buon detergente per una pulizia profonda del viso, una crema che mantenga elevato il livello di idratazione e la protezione solare che prevenga i danni derivanti dall’esposizione ai raggi UVA e UVB sono gli step fondamentali per mantenere la pelle in salute. Tra le beauty creator promotrici di questa tendenza si erge in maniera preponderante la make-up e skincare expert Rachele Mellai (anche nota come my_happy_beauty), la quale osserva come nel make-up questo trend abbia avuto risonanza riversandosi nel cosiddetto “make-up minimalism”, ossia la creazione di un look che mette in risalto la bellezza naturale del volto attraverso l’utilizzo strategico di prodotti che garantiscano un finish fresco.
A tal proposito, i must-have per realizzare un make-up no make-up
sono un primer luminoso, un fondotinta dalla texture leggera, un correttore coprente e illuminante per il contorno occhi, una cipria traslucida, un blush in crema, un’illuminante dal sottotono neutro, un velo di mascara marrone, un gel fissante per le sopracciglia e un balsamo labbra ph reagente. Il ritorno di questa tendenza sui nuovi social è un messaggio molto forte che le nuove generazioni stanno urlando a gran voce: less is (always) more.