Uscire a cena sembra diventato un vero e proprio problema per la Generazione Z. Secondo uno studio, molti giovani provano “ansia da menù” quando mangiano fuori casa. Questo fenomeno solleva preoccupazioni su quanto sia difficile per i ragazzi tra i 18 e i 24 anni ordinare i loro pasti. Ben l’86% degli intervistati è vittima di “menu anxiety” e, addirittura, un terzo di loro si sente così nervoso che preferisce chiedere a qualcun altro al tavolo di comunicare con il cameriere per loro.
Dalla gioia all’ansia: quando il menù al ristorante diventa fonte di stress
Anche se per la maggior parte delle persone andare fuori a cena è un vero piacere, per alcuni, invece, può essere davvero stressante. Siamo sinceri: a chi non è capitato di leggere un menù, magari composto da sei o, addirittura, otto pagine e non sapere quale pietanza scegliere? Sicuramente a tutti, è assolutamente normale; il problema sorge quando questa indecisione si trasforma in ansia.
Un fattore che contribuisce a questa ansia è il costo elevato dei ristoranti, insieme alla paura di scegliere qualcosa che non piaccia. Infatti, quasi il 40% della Gen Z ha affermato che non uscirebbe a cena se non potesse controllare il menu in anticipo: questo dimostra quanto questa generazione tenga al controllo e alla sicurezza nelle scelte.
Un problema generazionale? La Gen Z più stressata
Un altro studio negli Stati Uniti ha mostrato che tre americani su dieci soffrono di “ansia da menù”, ma la Generazione Z ha livelli di nervosismo ancora più alti rispetto ad altre generazioni. Circa il 41% della Gen Z e dei Millennial prova ansia quando deve ordinare, mentre solo il 15% della Generazione X e dei Baby Boomer si sente allo stesso modo. Ma cosa conta davvero quando si decide cosa mangiare? Come ci si potrebbe aspettare, la cosa principale che le persone considerano è il gusto (71%): vogliamo tutti che il nostro cibo sia delizioso! Anche quanto costa il pasto è importante, soprattutto con l’attuale crisi del costo della vita, con il 57% delle persone che pensa al proprio budget.
Mancanza di competenze sociali o c’è altro?
Questi dati si allineano con le preoccupazioni generali sulla salute mentale della Generazione Z. Ansie che una volta sembravano irrilevanti ora si estendono anche a momenti che dovrebbero essere piacevoli, come cenare fuori o socializzare. Ogni nuova generazione è spesso etichettata come pigra e incapace da quelle precedenti, e la generazione Z non fa eccezione. Recentemente, si è parlato di come i ventenni abbiano maggiori probabilità di rimanere senza lavoro a causa di problemi di salute mentale; invece di affrontare seriamente questa crisi, è stato più facile usare gli stessi vecchi cliché sui “fiocchi di neve” e usando generalizzazioni come “generazione malata”.
Ansia, depressione, autolesionismo: il lato oscuro della Gen Z
Ma. forse. con la generazione Z c’è qualcosa di diverso. Oggi, un giovane su tre tra i 18 e i 24 anni riporta sintomi e problemi di salute mentale, come depressione o disturbi d’ansia. Dall’attenta analisi dei dati, è emerso che ci sono molti più giovani a cui vengono prescritti antidepressivi e alti tassi di autolesionismo, soprattutto tra le adolescenti, e ci sono aumenti nelle richieste di invalidità da parte. Perché sta succedendo tutto ciò? Potrebbe essere che ora ci sia più consapevolezza e meno stigma riguardo alla salute mentale? O forse i giovani sono davvero meno resilienti a causa di stili di vita o scolastici cambiati, abuso degli smartphone e diminuzione della socializzazione?
Perché i giovani d’oggi stanno così male?
Il fenomeno è certamente molto complesso ma ci sono cause comuni in tutto il mondo, basta guardare i risultati di innumerevoli ricerche: i disturbi mentali sono aumentati da quando telefoni ipertecnologici ci tengono sempre connessi. Sarà un caso? Forse no. Ormai la nostra vita sociale è soprattutto online, sui social media, che ci “intrappolano” con contenuti che fanno rimanere incollati allo schermo. e, questo problema non riguarda solo gli adolescenti ma anche i bambini che, sempre più piccoli, hanno accesso agli smartphone. Insomma, la tecnologia ha trasformato il modo in cui i giovani vivono e si relazionano, e tutto questo ha un impatto sulla loro salute mentale.