La moda, si sa, è sinonimo di libera espressione, e quale metodo migliore di una piattaforma online senza censure per accrescere la propria audience? È in questo contesto che OnlyFans si fa avanti e si propone come mezzo tanto inaspettato quanto rivoluzionario per il mondo fashion. Il sito è conosciuto perlopiù per i suoi contenuti per adulti usufruibili tramite il pagamento di un abbonamento, ma negli ultimi anni sono sempre più numerose le realtà che non rientrano nell’ambito del soft-porn che hanno deciso di iscriversi alla piattaforma, creando così nuove opportunità di business e monetizzazione, e, anche il settore della moda non fa eccezione.

Nato nel 2016 come sito di contenuti a pagamento, OnlyFans

ha rappresentato un’innovazione nel mondo digitale in quanto permette di monetizzare direttamente il proprio pubblico. I creators, infatti, hanno la possibilità di guadagnare dai propri fan che si iscrivono ai loro contenuti esclusivi, aprendo così un’altra finestra nel panorama del lavoro digitale, che per molti rappresenta ancora una novità. La politica priva di censura della piattaforma ha fatto sì che svariate pornostar e sex workers diventassero autrici di contenuti a luci rosse, portando così il sito alla sua fama attuale, ma è proprio l’assenza di censura e il modello di business ad avere attratto anche personalità del mondo del fitness, chef e artisti che hanno deciso di provare ad ampliare il proprio pubblico. Per attirare sempre più creativi sulla piattaforma, OnlyFans ha anche stanziato un fondo per artisti emergenti che darà a quattro di loro l’opportunità di guadagnare 20,000£ per avviare la propria carriera.

Perché i brand dovrebbero (o no) iscriversi su OnlyFans?

Fatte queste premesse, è ora facilmente comprensibile come mai un settore sempre in espansione e alla ricerca di nuovi spazi creativi come quello della moda abbia iniziato a strizzare l’occhio ad OnlyFans. Oltre all’assenza di restrizioni, la principale attrattiva di OnlyFans per gli operatori della moda risiede nel modello di monetizzazione basato su abbonamenti che consente di avere un controllo diretto sui guadagni, senza dover essere legati a sponsorizzazioni o ad algoritmi il più delle volte penalizzanti e inefficaci.

Migliori modelle Onlyfans Michelle Comi - Life&People MagazineIl primo contatto tra questi due mondi apparentemente distanti è avvenuto nel 2021 con la stilista americana Rebecca Minkoff che, in vista della Fashion Week di New York di quell’anno, ha deciso di iscrivere il proprio marchio alla piattaforma e di pubblicarci contenuti extra e di backstage. Minkoff ha deciso di postare i contenuti senza la formula a pagamento, spiegando che la sua volontà era quella di espandersi sulle piattaforme emergenti per accrescere la connessione con i propri clienti e per proporre del materiale che non sarebbero stati disponibili su altri social.

Cosa comporterebbe l’entrata dei marchi di moda su OnlyFans?

Innanzitutto, quello che prima era visibile gratuitamente, Reels o TikTok, ora potrebbe essere a pagamento, complice anche la fruizione sempre più digitale e da remoto degli eventi, portando i giovani e la società sempre di più verso quella che viene chiamata “creator economy”, ovvero quel sistema economico che prevede la creazione di una community disposta ad investire sui contenuti esclusivi di una persona. Tra i vantaggi che OnlyFans offre, abbiamo già citato la libera espressione, la monetizzazione diretta e l’indipendenza dagli algoritmi, ma ce ne sono altri, come la possibilità per i fashion influencer e designers di offrire al proprio pubblico contenuti unici, come anteprime di collezioni, dietro le quinte di shooting fotografici o, ancora, tutorial di styling o servizi come consigli di stile personalizzati.

Inoltre, il sito potrebbe essere un ottimo trampolino di lancio

per brand emergenti  che cercano di accrescere la propria visibilità. Ogni medaglia, però, ha due facce, e se da un lato OnlyFans potrebbe rappresentare un’ottima strategia innovativa per espandere gli orizzonti di un marchio, dall’altro il rischio è quello di andare a creare l’effetto opposto causa la controversa reputazione della piattaforma conosciuta principalmente per i suoi contenuti vietati ai minori. Tra i lati negativi di cui un brand deve tener conto, c’è anche il fatto che, a differenza di social come Instagram o TikTok dove è più facile che i contenuti diventino virali, su OnlyFans la crescita potrebbe essere più lenta e potrebbe rivelarsi difficoltoso trovare una community attiva da fidelizzare: la maggior parte degli utenti è abituata a usufruire gratuitamente dei contenuti sui social media, e convincerli ad abbonarsi per post inerenti al mondo della moda potrebbe essere una sfida.

Rivoluzione o regressione?

Avendo costruito un quadro generale della situazione, possiamo dunque affermare che il rapporto tra il mondo di OnlyFans e della moda è ancora in fase fetale, ma le potenzialità sono davvero tante e potrebbero portare davvero a una grande innovazione. Se da un lato sembrano insormontabili le barriere culturali e morali alzate dalla piattaforma per via della sua fama, dall’altro c’è da dire che il mondo della moda più volte ha saputo adattarsi ai cambiamenti e non porsi limiti sulla capacità di espressione che da secoli rappresenta.

Condividi sui social