Audaci, ribelli, determinate. Nei Roaring Twenties, i Ruggenti Anni Venti, post prima guerra mondiale, le donne iniziavano a valorizzare la propria individualità, al di sopra di ogni altro bisogno. Giovani ragazze dall’aspetto frivolo, che indossavano gonne corte, bevevano cocktail, ascoltavano musica jazz, guidavano automobili, fumavano sigarette e mostravano senza alcuna inibizione la loro sfacciataggine e sensualità. Erano le appartenenti alla cosiddetta generazione delle flapper girls anni ’20 femministe rivoluzionarie in lotta per la conquista della libertà personale, che non rappresentavano solo uno stereotipo culturale ma erano al centro di un serio dibattito sociale.
Storia delle flapper libere e ribelli negli anni Venti
Nel secondo decennio del Novecento, le donne si privavano dei corsetti dell’era precedente per sfoggiare abiti fino ad allora considerati indegni, gonne che lasciavano scoperte le ginocchia, calze arrotolate, pantaloni, tute sportive, come simbolo quotidiano di liberazione. Anche i costumi sessuali incominciavano a cambiare: dal diritto di voto alle medesime opportunità nel lavoro e nello studio fino a rendere il divorzio più semplice grazie al Matrimonial Causes Act del 1923. Temi roventi che saranno poi affrontati negli anni di piombo (fine ’60) attraverso i movimenti di rivolta di giovani e intellettuali nati contro ogni imposizione autoritaria e tesi a rovesciare i valori dominanti dell’epoca.
Il fenomeno delle flapper si verificò per la prima volta dall’altra parte dell’Oceano, da lì si diffuse poi altrove. Venivano definite flapper le donne statunitensi desiderose di rompere le regole rigorosamente rispettate dalle ragazze educate, perbene e modeste. Irresponsabili, anticonformiste, amavano ballare, sedurre, provocare, divertirsi, con le gambe scoperte che volteggiavano nell’aria: erano le ragazze del Charleston, che con il loro movimento ricordavano il flapping (dal termine inglese to flap), lo sbatter d’ali degli uccelli quando imparano a volare. Irrequiete, libere, disobbedienti, allegre, sorridenti, considerate scandalose dai fascisti e figlie di un capitalismo decadente e perverso.
Coco Chanel e il fenomeno delle flapper nella moda
Gli anni ’20 segnarono dunque un’esplosione di libertà sessuale, emancipazione femminile e grandi cambiamenti sociali in particolare nel mondo della moda. Immagini un tempo giudicate oscene venivano piano piano considerate accettabili. È stata Coco Chanel a contribuire alla diffusione dello stile flapper, che richiamava i ritmi del jazz e del Charleston, esaltando il look à la Garçonne. Tra frange svolazzanti, paillettes splendenti, scollature vertiginose sulla schiena, gambe in vista, linee morbide e dritte che sfiorano i fianchi.
La flapper era una donna che abbracciava la propria sessualità e viveva una vita ricca di glamour. Gli abiti si abbinavano con gioielli vistosi che trasmettevano una forte idea di erotismo (come quelli delle ballerine dei nightclub parigini) o fantasie geometriche e scintillanti, le silhouette divennero meno definite e la figura snella era considerata di grande eleganza. Icona per eccellenza della cultura flapper era Louise Brooks, attrice e ballerina di Hollywood resa celebre dal suo taglio di capelli a caschetto e che incarnava la perfetta donna ribelle e moderna.
La flapper nel cinema e nella letteratura
Alla flapper piaceva godersi la vita e spassarsela per poi assicurarsi la sua ascesa sociale ammaliando un uomo ricco con cui convolare a nozze. Come l’intrigante Colleen Moore, attrice e cantante statunitense, che con la sua famosa acconciatura alla maschietta conquistò il danaroso figlio del suo datore di lavoro nel film muto “Gambette Indiavolate” diretto da William A. Seiter.
Lo stereotipo ideale della flapper, – quello della donna moderna – viene esaltato dallo scrittore e sceneggiatore Francis Scott Fitzgerald, nel capolavoro della letteratura del XX secolo il Grande Gatsby. La protagonista Daisy Buchanan, bella e dannata, rappresenta la vera e propria flapper: viziata, egocentrica, voluttuosa, calata nel pieno della Jazz Age, tra salotti, feste mondane e gran balli. Indipendenza, coraggio, determinazione sono i tratti caratterizzanti delle flapper, quelle donne che hanno segnato il decennio de Les Années Folles con un’attitude disobbediente ed eccentrica rinvigorita da lustrini, luccichii e movimenti svolazzanti per godere dei piaceri di una vita senza limiti.