Come affermava Leonardo da Vinci, <<una volta provata l’ebrezza del volo, quando sarai di nuovo con i piedi per terra, continuerai a guardare il cielo>>. Uno degli aspetti che sin dai tempi più remoti ha reso l’esperienza del volo per i passeggeri di un aereo piacevole e degna di essere ricordata è certamente il legame con il mondo culinario. Gustare una pietanza ad alta quota, e, con la ‘testa fra le nuvole’, in senso letterale e non metaforico, resta in cima alla to-do-list di chi ama provare qualcosa fuori dall’ordinario. E tra le compagnie aeree che hanno scritto un capitolo importante nella storia dei menù di bordo c’è la Pan American World Airways, meglio conosciuta come Pan Am.

Storia della Pan Am: pioniere dell’aviazione e del lusso

Non è stata solo una delle compagnie aeree più iconiche del XX secolo, ma ha anche stabilito nuovi standard nell’aviazione commerciale, non solo per la tecnologia e il servizio offerto ai clienti, ma anche l’esperienza gastronomica offerta durante i suoi voli. Fondata nel 1927, la Pan Am non si limitava a trasportare passeggeri bensì puntava a rendere ogni viaggio un’esperienza sensoriale e memorabile. Negli anni ’50 e ’60, quando volare era lusso per pochi, Pan Am divenne sinonimo di esclusività, eleganza e raffinatezza. Tra le tante innovazioni che la compagnia introdusse, una delle più affascinanti fu l’offerta di pietanze a bordo, concepita con la stessa cura che si sarebbe trovata nei ristoranti più rinomati a terra.

Collaborazioni con chef e ristoranti di lusso

Dai primi anni, la compagnia statunitense comprese che la qualità del cibo servito in volo sarebbe stata un aspetto cruciale per distinguersi dalla concorrenza. Negli anni ’50, quando l’azienda iniziò a espandere le sue rotte internazionali, la Pan Am cercò collaborazioni con chef di ristoranti prestigiosi, tra cui il celebre Maxim’s di Parigi. L’obiettivo era offrire ai passeggeri piatti che riflettessero le culture delle destinazioni raggiunte, garantendo un’esperienza di viaggio multisensoriale.

menu pan am | Life&People MagazineNon si trattava solo di sfamare i viaggiatori, ma di deliziarli con sapori raffinati che combinavano cucina francese, americana e internazionale. Negli anni ’70 Pan Am lavorò con alcuni dei più rinomati chef della cucina mondiale per creare menù che rappresentassero non solo l’élite gastronomica, ma che fossero anche simbolo dello stile di vita jet-set di quell’epoca. Gli chef, non solo fornivano le ricette, ma collaboravano attivamente con il personale di bordo affinchè i piatti fossero serviti con la stessa cura che avrebbero ricevuto in un ristorante stellato.

Le pietanze: esperienza per il palato

Il menù di prima classe della Pan Am era una vera e propria celebrazione della cucina internazionale. Durante i lunghi voli transoceanici, ai passeggeri venivano serviti piatti elaborati che variavano dalle carni alla griglia come filet mignon, accompagnate da salse classiche come la sauce béarnaise, piatti di pesce fresco: in particolar modo l’aragosta del Maine servita con burro chiarificato. Un altro piatto iconico era il pollo alla Kiev, un classico della cucina est-europea che si sposava perfettamente con l’atmosfera cosmopolita della Pan Am. Non mancavano, poi, le opzioni vegetariane, scelta piuttosto innovativa per l’epoca. Esse includevano verdure fresche, preparate con cura e insalate servite con condimenti sofisticati e, dulcis in fundo, i dessert, all’altezza delle aspettative, dai classici francesi come il crème caramel, a torte di cioccolato riccamente decorate.

I drink: cocktail a 10.000 metri

Con un menù così ricco adatto soddisfare i palati più esigenti, la drink list a bordo degli aerei non poteva essere da meno. Anche la selezione di bevande servite rifletteva il lusso che Pan Am voleva trasmettere ai suoi passeggeri. Non mancavano vini pregiati, selezionati da sommelier esperti per accompagnare i vari piatti serviti durante il volo. La carta dei vini includeva etichette francesi, italiane e californiane, scelte con cura per garantire la massima qualità anche ad alta quota, e, dove la percezione dei sapori può essere alterata dalla pressione della cabina.

copertina menu pan am | Life&People MagazineUn’ampia selezione di cocktail, tra cui il classico Martini, l’Old Fashioned, e il Manhattan, degustati in bicchieri di cristallo. Dimostrazione, quest’ultima della cura del dettaglio e precisione, tipiche di un bar di alta classe. Questi drink divennero, infatti, parte dell’immagine di glamour che Pan Am coltivava, trasformando ogni volo in un’esperienza unica.

La veste grafica dei menù: l’eleganza nella presentazione

E la ricercatezza ed originalità dell’esperienza culinaria si rifletteva, poi, nella veste grafica dei menù, che venivano disegnati per essere non solo funzionali, ma veri e propri oggetti di design. Stampati su carta di alta qualità, erano spesso decorati con illustrazioni raffinate ove vi erano rappresente destinazioni esotiche raggiunte dalla compagnia. I colori, le immagini e persino i font studiati per comunicare lusso e modernità, creando un senso di anticipazione per i piatti che i passeggeri avrebbero gustato. Alcuni menù divennero così iconici che sono oggi oggetti da collezione, apprezzati per la loro bellezza estetica oltre che per il loro valore storico.

Confronto con i menù contemporanei

Oggi, rappresenterebbero una rarità poiché i menù offerti dalle compagnie aeree sono ben diversi da quelli che venivano serviti a bordo dei voli Pan Am. Mentre alcune compagnie di lusso, come Emirates o Singapore Airlines, cercano ancora di offrire esperienze culinarie di alto livello, l’epoca in cui ogni pasto in volo era un’esperienza gourmet sembra essere passata. La crescente pressione sui costi e l’attenzione alla funzionalità hanno portato molte compagnie a semplificare i menù e ridurre la qualità dei pasti, specialmente in classe economica.

menu pan am voli aerei | Life&People MagazineNonostante ciò, alcune linee aeree continuano a collaborare con chef rinomati nel tentativo di creare menù personalizzati per la prima classe, ma raramente raggiungono eleganza e raffinatezza che caratterizzava i menù Pan Am. Spesso digitali o stampati su semplici fogli, sono ben lontani dall’iconica grafica che rimane il simbolo di un’epoca passata. Un’epoca in cui non era poi così difficile cenare fra le stelle, a pochi passi da una romantica luna piena.

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