Celati nel cuore della Bretagna, lontani dagli occhi indiscreti dei turisti meno attenti, i Giardini di Kerdalo nobilitano la città di Trédarzec, nel Dipartimento della Côtes-d’Armor in Francia. Inseriti dal 2007 nell’elenco dei monumenti storici nazionali, visitare i giardini di Kerdalo equivale a partire per un viaggio sensoriale olistico, in grado di lenire i patemi di cuore ed anima alla vista di bellissime terrazze italiane, varietà di piante rarissime, suggestive pagode cinesi e imperdibili grotte decorate.
La storia dei giardini di Kerdalo
La storia dei giardini di Kerdalo è legata al sogno del pittore e principe russo Peter Wolkonsky, nato a San Pietroburgo all’inizio del secolo scorso. Giunto in Francia giovanissimo, Wolkonsky coltivò la sua passione per la botanica sin da bambino, quando già visitava di nascosto i giardini dello zar nel tentativo di carpirne ogni dettaglio e sfumatura. Affascinato dai colori e dai profumi degli orti imperiali, ne dipingeva con cura piante e paesaggi. I viaggi formativi in Nord Africa, Italia, e, infine, in Provenza, lo portarono a stabilirsi definitivamente nella regione Parigina, luogo in cui concepì il suo primo giardino.
Fattoria Le Verger e giardini di Kerdalo
È all’età di 65 anni che il Principe russo scopre Le Verger, una proprietà agricola abbandonata di circa diciotto ettari, non lontana dal fiume Jaudy, di fronte la città di Tréguier: da subito si innamora perdutamente della cascina bretone e decide così di acquistarla, ricavando al suo interno canali per formare stagni e trasformare le sorgenti naturali in laghetti, cascate, scale d’acqua e padiglioni. Con l’aiuto di esperti vivaisti, Wolkonsky realizzò negli anni un’oasi di pace e di bellezza dove oltre 5000 specie di piante convivono in perfetta armonia simbiotica. Stagni, cascate, scale d’acqua, grotte, bassorilievi in conchiglie, un precisissimo disegno architettonico, vero e proprio quadro vivente. Kerdalo è “un luogo magico, un labirinto verde dove l’acqua scorre tra cascate e laghetti, creando un’atmosfera incantata”.
Un viaggio sensoriale tra terrazze italiane e pagode cinesi
Il percorso alla scoperta dei giardini di Kerdalo inizia dalla Valle dell’Alto, dove si possono ammirare esemplari unici come la Styrax japonica, comunemente chiamata campana di neve giapponese con i suoi fiori colorati e profumati, una pianta endemica della Corea, del Giappone e della Cina meridionale; ma anche il Pino di Wollemi, vero e proprio fossile vivente, una delle più rare specie botaniche al mondo la cui presenza in natura è stimata in meno di cento esemplari.
Il viaggio prosegue fino alla Landra Dorata, un’esplosione di colori caldi, poi vi è il Canale, con una pagoda ispirata ai giardini asiatici, un’atmosfera di serenità e pace che incanta i turisti di tutto il mondo, e la Valle del Basso che costeggia il grande stagno fino alla diga. Non mancano luoghi suggestivi e iconici come la Grotta Italiana, misteriosa e unica con le sue decorazioni marine, e le famose conchiglie tanto ammirate dall’artista. Le terrazze, con le loro fioriture esuberanti regalano uno spettacolo di colori e profumi durante tutte le stagioni.
Un’eredità che continua a fiorire: oggi proprietà del designer Christian Louboutin
Un luogo, che non solo è un tributo alla botanica e all’architettura, ma è testimonianza dell’amore e della dedizione di una famiglia che ha trasformato un semplice appezzamento di terreno in un’opera d’arte vivente. Recentemente, i giardini di Kerdalo hanno attratto l’attenzione del famoso designer Christian Louboutin, che li acquista nel 2021. Ad oggi, per garantirne la loro conservazione, al sicuro da mutamenti climatici, intemperie e inquinamento, è riconosciuto – dallo Stato francese – “Jardin remarquable”, privilegio concesso solamente a circa dueento giardini in tutta la nazione.