Nel mondo della moda si tende a guardare sempre più al passato celebrando il ritorno del sec0nd hand. Se è vero quel che si tramanda da sempre a proposito del buon vino che invecchiando migliora, pare che una simile sorte spetti anche ad alcuni abiti che acquistano valore proprio col passare degli anni. D’altra parte, il legame tra l’universo dei vini e quello del fashion trova una conferma nella stessa etimologia della parola ‘vintage’: essa deriva, infatti, dal termine francese vendenge, che italiano si traduce con  ‘vendemmia’, e originariamente indicava vini d’annata pregiati.  Con il passare del tempo il vintage è diventato, poi, sinonimo di sostenibilità e di tutto ciò che, pur appartenendo al passato, mantiene un valore unico e distintivo. Pertanto, il binomio vintage e sostenibilità rappresenta un ponte tra varie epoche della storia e della cultura contemporanea.

Vintage e sostenibilità: etimologia della parola

Riutilizzare abiti dal sapore retrò non è abitudine nata in tempi recenti: sin dal Cinquecento, le famiglie tramandavano i vestiti da una generazione all’altra, un fenomeno comune soprattutto nell’aristocrazia. I capi venivano modificati e adattati alle nuove mode per essere indossati dalle giovani debuttanti. Tuttavia, la moda vintage come fenomeno culturale e commerciale esplode davvero negli anni ’70, quando il desiderio di distinguersi dalle masse porta molte persone a cercare pezzi unici e ricercati.

vintage e sostenibilità | Life&People MagazineUn rifugio per coloro che volevano allontanarsi dalla produzione di massa e dalla cultura del consumismo, trovando nel passato una fonte inesauribile di autenticità e stile. Celebrità come Vivien Leigh, Marilyn Monroe e Audrey Hepburn, con i loro abiti iconici indossati nei film, hanno, inoltre, contribuito enormemente a mantenere vivo l’interesse per lo stile retrò. Basti pensare, ad esempio, al celebre tubino nero Givenchy di Audrey Hepburn in Colazione da Tiffany (1961), che è diventato simbolo per eccellenza del glamour vintage e che oggi è battuto alle aste per cifre a sei zeri.

L’influenza del cinema e delle star

Il cinema ha avuto un ruolo fondamentale in questo capitolo della storia della moda. Le star del passato e del presente, infatti, hanno reso iconici alcuni capi che tutt’ora sono considerati simboli di eleganza senza tempo. Case d’asta come Sotheby’s, Christie’s  vedono sempre più collezionisti disposti a spendere milioni per accaparrarsi abiti autentici indossati dalle dive del grande schermo. Ogni pezzo racconta una storia e spesso ha anche un valore affettivo per chi lo acquista.

ritorno capi moda vintage | Life&People MagazineTuttavia, oltre al cinema, anche il teatro ha scritto pagine importanti nell’ascesa del glamour vintage. Nel XIX secolo, attrici come Sarah Bernhardt, soprannominata La divina, sfoggiavano gioielli disegnati da grandi artisti come René Lalique. Questi accessori preziosi diventavano poi oggetto del desiderio tra il pubblico e venivano finanche elencati nelle riviste dell’epoca. Fenomeno che diede inizio ad una vera e propria mania per lo stile teatrale e decadente, che oggi ritroviamo in alcuni trend vintage.

Il grande ritorno del vintage negli anni ’70 e ’90

Un ritorno esplosivo ad outfit di epoche precedenti si è verificato negli anni ’70, periodo dominato da un forte desiderio di riscoprire e reinventare il passato. E questo interesse per gli abiti vintage si è accentuato ulteriormente negli anni ’90, grazie a stilisti come Jean Paul Gaultier e John Galliano, che hanno reso omaggio con le loro collezioni ai decenni precedenti. I look anni ’50 e ’80 venivano reinterpretati da loro in chiave moderna, spingendo il gusto retrò a diventare non solo tendenza, ma vera e propria dichiarazione di stile.

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Le tendenze vintage

Ma guardare al passato non significa dimenticare il futuro. Oggi stiamo assistendo, ormai da mesi, ad un ritorno massiccio della moda vintage, con particolare attenzione a quella degli anni ’50 e ’80. Se i ’90 hanno dominato la scena dell’ultimo secolo, la moda ora propone un’inversione di tendenza, riportando in auge silhouette più strutturate e capi che richiamano il power dressing degli ’80. Le sfilate di Giorgio Armani, Yves Saint Laurent, Thierry Mugler, Versace e Alaïa dell’epoca sono diventate fonti d’ispirazione per look da ufficio contemporanei e adatti ad ogni occasione.

ritorno moda vintage - Chanel I colori pop di quegli anni , come il blu elettrico, il rosa acceso e il verde neon, fanno il loro ritorno, ma reinterpretati in modo più sobrio. Sulle passerelle si assiste, inoltre, al trionfo di capi in pelle, come trench e bomber, e abiti con spalle forti, in nome di una maggiore sobrietà, lontana dalle esagerazioni degli anni ’90.

L’immortalità del vintage 

Il vintage è molto più che una semplice moda: è uno stile di vita, una scelta consapevole e un modo per celebrare il passato mentre si guarda al futuro. Che si tratti di un pezzo di haute couture indossato da una star del cinema o di un accessorio trovato in un mercatino, il vintage continua a evocare fascino senza tempo, raccontando storie di glamour e unicità. Le aste non smettono di battere record, i designer si ispirano al passato, e, dulcis in fundo, le passerelle dimostrano che la moda retrò non solo è tornata, ma è destinata a restare per sempre.

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