La voglia di divertimento dei giovani non muta certo con le latitudini. Tutti pronti per una estate da sogno tra musica a tutto volume, feste, alcool e serate in spiaggia accompagnate magari da una chitarra, qualche birra e, probabilmente, diversi altri elementi che è meglio non approfondire in questa sede. La brat summer, l’estate da “bambini viziati” da spendere tra serate senza ritegno, nottate folli e party in spiaggia, inaugurata dalla star Charlie XCX, icona che va tanto di moda sui social, riesce a trovare proseliti persino nella fredda e remota Finlandia.
Tuttavia, qui le autorità hanno ormai da tempo escogitato un rimedio infallibile per preservare l’ecosistema costiero scandinavo, tenerlo al sicuro da quell’orda di ormoni impazziti che ogni estate si riversa sulle sue spiagge, lasciandosi spesso alle spalle rifiuti e sporcizia inaccettabili per gli standard nordeuropei. I lidi finlandesi sono infatti presidiati da altoparlanti che sparano nell’aria meravigliose sinfonie classiche a mo’ di allarme, componimenti in grado di scoraggiare persino l’adolescente più ostinato. Una playlist studiata scientificamente per rovinare il mood festaiolo e ridurre l’impatto ambientale di questa irrefrenabile voglia di edonismo tipicamente giovanile, troppo spesso foriera di inquinamento.
Nient’altro che “l’effetto Mozart”
ma all’opposto, considerato il fabbisogno di ritmo cadenzato e rumore incessante richiesto dai recettori dopaminergici quando si fa serata in gioventù. La musica classica è dunque l’antidoto perfetto ai party in spiaggia: lo hanno scoperto a Espoo, città balneare nel sud della Finlandia, l’agglomerato urbano più popoloso del paese dopo Helsinki. Qui, nonostante il taglio losangelino preso dalla città, centro nevralgico della movida nazionale, l’attenzione alla salvaguardia degli ecosistemi naturali rimane la priorità assoluta dell’amministrazione comunale. Come una Riviera Romagnola ribaltata, i suoi agenti di polizia e sovrintendenti territoriali meditano ogni giorno sugli stratagemmi più efficaci per disanimare la vita notturna.
Niente più falò e grigliate, brindisi e bagni a mezzanotte, simpaticoni che puntualmente strimpellano sui propri strumenti musicali le classiche cover da spiaggia (una su tutte, la più odiata, Wonderwall degli Oasis). Al contrario, arie di Beethoven e fughe di Bach, Ave Maria di Schubert e Il Danubio Blu di Strauss: una soluzione repellente che funziona molto meglio degli spaventapasseri e degli zampironi per gli insetti. Un vero e proprio incubo per i giovani abitanti di Espoo, così bramosi di emulare i coetanei americani e sud-europei, un successo netto per quelli più attempati, alla ricerca di riposo e serenità.
Nella città che ha dato i natali
a personalità di spicco come il campione di F1 Kimi Räikkönen che ha sempre dimostrato di sapere come divertirsi nel corso della sua carriera, ecco arrivare il provvedimento anti-movida che sta spopolando sul web, apostrofato sia da pesanti critiche che da dimostrazioni di condivisione e solidarietà, con precedenti interessanti ma tuttavia sconosciuti ai più: la prima applicazione di questo metodo risale infatti almeno al 1985, anno in cui un 7-Eleven della British Columbia decise di diffondere dalle sue casse le sinfonie di Bach, Chopin, Liszt e altri giganti della musica classica per allontanare gli adolescenti che sovente usavano bivaccare nel parcheggio antistante. Misure controverse ma efficaci, rese necessarie dall’inciviltà e dalla scarsa coscienza civica che caratterizzano soprattutto la gioventù, periodo in cui spesso non ci si vuole proprio assumere la responsabilità delle conseguenze delle proprie azioni. Provvedimenti probabilmente inapplicabili altrove, Italia compresa, onde evitare lo scoppio di una possibile guerra civile. I party in spiaggia resteranno per sempre un momento sacro, imprescindibile, il perfetto condimento di quelle estati giovanili che spesso fanno da ponte tra innocenza e responsabilità, tra libertà ormai perdute e il sopraggiungere di nuovi doveri: la celebrazione di quella condivisibile voglia di sentirsi giovani finché si può ed invecchiare il più tardi possibile.