Qual è stato l’accessorio più in di quest’anno? In pochi potevano immaginare che la risposta sarebbe stata “un libro”. Una affermazione quasi provocatoria, eppure così veritiera e pregna di significato. Leggere libri è da qualche anno un gesto sciaguratamente rivoluzionario, anacronistico ed anticonformista, ma che adesso è già pronto a ritornare nel mainstream più forte di prima. Se ne sono accorti più o meno tutti: influencer, brand di moda e aziende di primissimo livello, sia prossime, che anche lontanissime dal mondo dell’editoria.
Non si giudicano i libri dalle copertine, ma queste hanno da sempre rappresentato un motivo in più per spingerci ad acquistarli: immaginare come i colori si sarebbero amalgamati con quelli di tutte le altre rilegature, poggiati su un tavolino o incastrati in una mensola della nostra libreria. L’estetica dei libri esiste e resiste al tempo e alle tendenze: la relazione tra letteratura e moda non è mai stata così intensa e passionale.
Ne sono un chiaro esempio Chanel
che dal 2021 dà coraggiosamente voce alle più promettenti autrici contemporanee nei suoi Les Rendez-vous Littéraires rue Cambon. Una serie di incontri in stile club del libro, ma più sofisticati, moderati tra gli altri da Charlotte Casiraghi, e ora anche Miu Miu, la nuova avanguardia di moda che va di pari passo con una incessante ricerca intellettuale. L’inaugurazione del Miu Miu Literary Club, un salotto letterario nato nell’aprile 2024 negli spazi del Circolo Filologico di Milano, è stata caratterizzata da una prima edizione dedicata allo studio delle opere di Sibilla Aleramo e Alba De Céspedes.
Secondo molti, a dare il via a questo trend potrebbe essere stata Kendall Jenner, nel 2019, mostrando le sue letture a bordo di un lussuosissimo Yacht a largo di Miami. Il mondo della moda ha poi ribadito il concetto con Emma Roberts, sorpresa mentre leggeva Joan Didion; Gigi Hadid, immortalata alla settimana della moda di Milano alle prese con “Lo Straniero” di Albert Camus, e non ultimo Marc Jacobs, che spesso condivide con i numerosi proseliti di Instagram le sue abituali letture.
Leggere libri?
Sì, ma che lo si faccia con stile. Questi i connotati di una rivoluzione perfetta, virale, e, per una volta, anche intellettuale. Sui social media si moltiplicano i consigli sulle ultime uscite, le recensioni dei volumi più discussi, con celebrity ed influencer che hanno persino incominciato a sfoggiare i libri come accessori in perfetto abbinamento con gli abiti stagionali più trendy. Portarsi dietro un libro al parco o in un bar non è stato mai così tanto cool: una insperata e improbabile frontiera fashion che la critica è già pronta ad accogliere a braccia aperte.
Una rivoluzione che tocca anche la settima arte
abbiamo ancora impresse le scene di Chiamami col tuo nome, quelle intense inquadrature che insistevano su di un Timothée Chalamet così assorto nelle sue letture estive; Ancora più di recente, Bella Baxter, la stravagante e stralunata eroina di Povere creature!, pellicola insignita del Leone d’oro a Venezia, che ad un certo punto della sua avventura si immerge nella letteratura e qui vi scopre una fonte indispensabile per saziare una profondissima sete di conoscenza e curiosità. Lo strumento di emancipazione per eccellenza, il sapere, che trascina una storia di forte indipendenza femminista, condito e arricchito dai vestiti vittoriani più chic e da costumi ricercati e funzionali alle strampalate vicende che caratterizzano i lavori di Yorgos Lanthimos.
Per un vero arricchimento, il libro andrebbe anche letto, oltre che esibito come fosse un gioiello o una borsetta firmata. Dopotutto, fare finta di leggere libri è una vecchia arte che sembrava accantonata in favore di una plateale resa ed un totale affrancamento dalla letteratura da parte delle nuove generazioni. Da trucco per fare colpo sulle ragazze a espediente per rendere più sofisticato il proprio feed di Instagram, il ritorno di questi volumi è comunque accompagnato da polemiche e tantissimi dubbi. Se questo dovesse comunque riaccendere l’antica fiamma della curiosità, della lettura vorace nel cuore e nella mente dei giovani, forse per una volta si potrebbe anche fare uno strappo e tollerare questo incessante, farlocco, estenuante esibizionismo intellettuale sui social.