Non ha tradito le aspettative il deejay resident al Pacha di ibiza, proponendo i suoni con cui ha ripensato completamente la musica house europea; migliaia di persone hanno affollato lo Space Riccione grazie ad un set di oltre tre ore del dj bosniaco Solomun. L’accostamento dei tre nomi Solomun, Space, Riccione, da solo, è capace di evocare energia, divertimento, passione.
Gli eventi dello Space Riccione, del resto, nascono seguendo questa filosofia,
con la voglia di proiettare sullo scenario internazionale un luogo che nel suo stesso motto “Dreams come true” racconta la tensione alla continua crescita, il desiderio di volare alto, il piacere di inserirsi in un contesto di livello, accostandosi ai locali cult presenti qua e là per il globo. In questo senso, la presenza sul palco di un vero e proprio big della club culture mondiale come Solomunha ha fatto dello Space ancora una volta un punto di riferimento sull’Adriatico, e non solo, un luogo magico dove divertirsi, uno spazio fisico all’interno del quale immergersi in un mondo fatto di suoni, colori, vitalità, un punto di partenza per una notte da vivere, fino all’alba.L’arte, perché di questo si tratta, ha trovato nel deejay bosniaco il suo alfiere. Non poteva essere altrimenti, considerando quanto il classe 1975 abbia saputo infiammare con il suo sound globale il pubblico accorso, inserendo Riccione tra le date di un tour che spazia nelle location più note e ambite dell’estate 2024.
Tre ore di set: un lunghissimo excursus musicale
voluto per esaltare le migliaia di persone accorse sulla collina riccionese, balli sfrenati a sfidare l’afa estiva e la sensazione che lo stile infuso a chi ha scelto di esserci rimarrà per sempre nella testa dei presenti, quasi a costituire una memoria collettiva da raccontare e raccontarsi. Mladen Solomun, in sostanza, è stato ciò che nelle attese della vigilia tutti si aspettavano. Dagli inizi del 2000 a oggi, del resto, l’evoluzione del produttore che ha adottato la Germania a sua casa è un susseguirsi di sperimentazioni, un mix di esperienze, desiderio di mettersi alla prova, confronto con stili e generi diversi che col passare degli anni ne ha fatto un’icona qua e là per il mondo.Deephouse, Techno, Melodichouse & Techno, Indie dance sono solo alcune delle prove con le quali l’artista bosniacosi è confrontato nella sua lunga carriera, un cammino ininterrotto e ancora da compiersi alla ricerca di sé e alla scoperta dell’altro che ha fatto del sintetizzatore uno strumento ideale per affinare la tecnica, proporre alternative musicali differenti, stimolare un pubblico attento e curioso. Dj resident al Pacha di Ibiza, Solomun ha portato allo Space tutta la sua ricerca, quella citata sperimentazione che gli ha consentito di ripensare la musica house europea creando una linea nuova, differente da ciò che c’era prima, pronta a raccogliere l’ammirata attenzione di migliaia e migliaia di appassionati, a prescindere dalla generazione d’appartenenza.
All’Arena, insomma, è festa vera,
uno spettacolo nello spettacolo che si è aperto con Buya, proseguito con Dukwa e sublimato da una guest star che, – ed è davvero il caso di dirlo -, rappresenta quanto di meglio ci sia nell’ambito della club culture. Space Riccione, ha nella dimensione internazionale delle sue proposte il motivo conduttore con cui intende crescere e ampliare ulteriormente i suoi orizzonti, una missione tutta da gustare che guarda avanti, che vuole stare nel presente e, al contempo, proiettarsi nel futuro.I nomi scelti per dare all’estate 2024 un sapore unico e inimitabile hanno in questi obiettivi il loro faro, una meta da raggiungere, un porto da consolidare e far crescere, uno sviluppo da proiettare su uno scenario che va ben oltre la Romagna e il Bel Paese. Il successo di Solomun è un fatto; la sfida sarà mantenere quanto fin qui visto, e andare addirittura oltre. Sabato prossimo toccherà a Charlotte De Witte. Una nuova pagina, dunque, per un libro tutto da scrivere, un nome oltremodo importante con cui proseguire un calendario tutto da vivere.