Nell’era della epidemica bulimia di opinioni, in cui tutti dicono il contrario di tutto, si può forse affermare senza timore di smentita che la scenografia di una serie è direttamente proporzionale al successo della stessa. Ambientazioni, arredi, costumi: troppa qualità video e troppa sete di bellezza, quella dei nostri occhi voraci, impinguati da contenuti in alta definizione per ore e ore ogni giorno, per non pretendere l’assoluta perfezione da ogni produzione televisiva e cinematografica. Lo sanno bene quelli di My Lady Jane, la nuovissima serie in otto puntate targata Amazon Prime, disponibile sulla piattaforma dal 27 giugno.

my lady Jane serie tv | Life&People Magazine

L’ultima fatica della copia di registi Jamie Babbit-Stefan Schwartz è un tripudio visivo di colori, sfumature, oggetti di scena e location storiche studiate con assoluta dovizia di particolari. Dietro a ogni prop, inquadratura o semplice tonalità di un abito, si nascondono significati che solo lo spettatore più attento riesce a cogliere. Per chi si ritrovasse un po’ a digiuno di iconologia del cinema, ecco correre in soccorso la costumista e designer Stephanie Collie, già molto nota per il suo lavoro sul set di Peaky Blinders, a spiegarci la simbologia dei suoi costumi più ammirati, spesso capaci di scavare un solco profondissimo nel nostro immaginario collettivo.

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La storia è quella di Lady Jane Grey

(magistralmente interpretata dalla debuttante Emily Bader), la regina che ha indossato la corona d’Inghilterra per soli 9 giorni, in netta contrapposizione a quanto ci ha abituato quest’ultimo secolo. Spodestata nel 1553 dalla celeberrima Maria I d’Inghilterra, o meglio, Bloody Mary, la serie cerca di ripercorrere un evento molto drammatico della storia della corona inglese in maniera originale e creativa, immergendo gli spettatori in un Periodo Tudor condito da un pizzico di humor e molto, molto fantasy.

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© photos Jonathan Prime

Per Stephanie l’importante era “ottenere quel delicato equilibrio tra storico e odierno. Abbiamo deciso fin dall’inizio che non volevamo necessariamente essere vincolati all’epoca. Alcuni costumi sono molto divertenti, dai toni meno cupi”. My Lady Jane è un gioiellino di moda e sartorialità: i costumi realizzati sono vivi, riempiono la scena e rubano anche l’occhio più assonnato durante il classico binge watching serale, a cui spesso si arriva assai provati dopo una faticosa giornata lavoro. Il verde speranzoso della protagonista, a simboleggiare il suo legame con la natura; il viola severo e regale della discendente diretta al trono, Maria La Sanguinaria, a esaltarne ancora di più l’autorevolezza e la ferocia. Scelte accurate di stile che hanno ottenuto l’apprezzamento di pubblico e critica sin dal primo sguardo.

L’attenzione ai dettagli

come le vistose collane indossate dalle protagoniste: più grandi le perle, più alto il rango sociale di chi le possedeva. Gli abiti del perfido Lord Seymour, vestito di un rosso scuro e vellutato, quasi come a catturare tutta la luce naturale, per poi risputarla sotto forma di intimidazione per i suoi interlocutori. La narrazione e lo storytelling non vengono mai perse di vista nella decorazione di questo piccolo capolavoro, non è un caso dunque che il guardaroba della Grey si evolva in un crescendo rossiniano fatto di sfarzo ed eleganza, partendo dalla biancheria in cotone povero della modesta protagonista all’inizio della storia, fino a raggiungere il culmine nel suo vistoso abito da sposa, quando ormai questa è stata già individuata come futura Regina.

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Sulla scia del fortunatissimo Bridgerton, ecco la risposta firmata Amazon, tratta dall’omonimo romanzo di Jodi Meadows del 2016. My Lady Jane si ripropone di sfruttare il fascino immortale della corona inglese mettendo in scena l’ennesimo episodio controverso della sua storia. Ma il successo non è mai scontato, e non esistono scorciatoie: se questa nuova uscita è riuscita a interessare una fetta così larga di pubblico lo si deve al lavoro corale di tutta la produzione e di tutte le maestranze in essa coinvolte. Al centro, ovviamente, i nostri amatissimi costumi, sempre più veri protagonisti di qualsiasi film o serie TV.

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