Brindare ai veri piaceri della vita: questo è lo spirito della nuova collaborazione tra il marchio storico Krug Champagne e l’artista ascolano Dario Faini, in arte Dardust. Dopotutto, cos’è che riesce ad elevare lo spirito e a farci trascendere la nostra dolorosa, faticosa dimensione corporea meglio del buon vino e della buona musica? L’amore, direbbe forse qualcuno. Non a caso, è proprio quest’ultimo ingrediente a pervadere e ad accomunare gli ingredienti di questa nuovissima collaborazione.

Il progetto germoglia proprio da una delle Maison di Champagne più creative di tutte: il Krug Music Pairings 2024 è la perfetta celebrazione di un connubio gioioso e avanguardistico, quello tra musica e vino effervescente, in grado di esaltarne aromi e sapori molto meglio di un bel piatto di frutti di mare freschi. La musica glorifica, impreziosisce, nutre e riscalda il nostro animo proprio come la più ghiotta delle vivande; la si può abbinare proprio a tutto, come la più versatile delle bottiglie.

Sarà capitato a tutti

di avere la musica di Dardust in testa, o di averne quantomeno sentito il nome, magari ripetuto più volte da Amadeus durante diverse edizioni del Festival della musica italiana, mentre introduceva religiosamente gli artisti in gara con la celebre formula-filastrocca. Pianista di fama mondiale, autore e compositore di hit nazionalpopolari come “La Noia” (vincitrice proprio dell’ultima kermesse sanremese), Dario Faini può vantare oltre 70 dischi di platino nella sua decennale carriera.

Krug Champagne | Life&People Magazine

Un curriculum che adesso può fregiarsi di una nuova collaborazione di livello assoluto, nata per celebrare “Les Créations de 2011” con una confezione in edizione limitata contenente due bottiglie di Krug Champagne, sorelle di una stessa vendemmia: si tratta dello champagne “Krug 2011” e del “Krug Grande Cuvée 167ème Édition”. Una annata non certo semplice per la vigna, che però grazie all’esperienza e all’impegno dei suoi migliori agronomi ha restituito ugualmente ottimi prodotti: in poche parole, nulla che Julie Cavil, chef de cave di Krug, non potesse tramutare comunque in un’opera d’arte.

Krug Champagne | Life&People MagazineProdurre un vino d’annata nel 2011 ha richiesto audacia e pazienza, celebrarlo con una special release ancor di più. Un anno caratterizzato da stagioni praticamente invertite e bagnato da precipitazioni record, circa il 70% in più della media, a dir poco disastroso per moltissimi altri vigneti. Il coraggio e la voglia di sperimentare sono attributi che contraddistinguono anche Dardust, che produce i suoi brani con la stessa passione e meticolosità con cui i professionisti dello Champagne francese producono le loro bottiglie da sogno. Un dualismo che inebria padiglioni auricolari e papille gustative, quello tra musica e vino, e che promette di dare vita ad un nuovo trend che potrebbe rivoluzionare il marketing di settore. Una corrispondenza d’amorosi sensi pronta a sorprendere il palato e l’udito di tutti.

Come dichiarato dallo stesso Olivier Krug,

“la musica è sempre componente fondamentale della Maison di cui egli incarna la sesta generazione”. Lo scopo dell’ambizioso progetto è quello di invitare rinomati artisti internazionali a testare le più esclusive bottiglie di Krug, per poi provare a tradurne le caratteristiche e sfumature in note musicali. Per fare ciò è richiesta grande capacità di saper spaziare tra mondi lontani, almeno apparentemente, riuscendo a trovare un collegamento proprio come Dardust (che è anche un fine conoscitore di Champagne) riesce a destreggiarsi ogni volta tra musica classica e pop contemporaneo. Per comporre l’accompagnamento, l’artista ha scelto un curioso approccio dualistico che riflettesse l’instabilità metereologica che l’ha caratterizzata, la stessa discontinuità creata dal suo pianoforte unito agli abbellimenti elettronici. Composizione orchestrale, invece, per il Cuvée 167: un grandissimo ensemble variopinto e variegato, proprio come i 191 vini selezionati per dare vita a questa bottiglia.

“Un grande champagne è come una grande orchestra: è tale solo quando hai una grande generazione di musicisti”.

Stavolta, possiamo dirlo, la composizione è riuscita davvero bene: applausi a scena aperta, o meglio, a bottiglia stappata.

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