Mostre e performance artistiche, eventi, workshop: è fitto di appuntamenti il calendario della Biennale del clima di Vienna, aperta al pubblico fino al 14 luglio. Al centro della kermesse, la crisi climatica e ambientale portata all’attenzione degli spettatori attraverso incontri, dibattiti e visite guidate. Il fine è quello di sensibilizzare il pubblico, sollecitando la partecipazione della comunità. Due sono le location principali dove si articola il festival culturale sull’ambiente che dura cento giorni: il museo Kunst Haus Wien e l’ex scalo ferroviario Nordwestbahnhof, trasformato in uno spazio artistico e di condivisione.
Non solo mostre al Festival del Clima, ma anche dibattiti
A realizzare il grande percorso espositivo è la lunga lista di eventi sono stati i due curatori, Sithara Pathirana, manager culturale, e Claudius Schulze, artista e fotografo, i quali hanno di fatto ideato un’esperienza che prevede l’immersione del pubblico in diversi scenari di arte multimediale. L’iniziativa, finanziata da tre assessorati del comune di Vienna, e sostenuta da decine di partner privati e istituzionali, si declinerà dalla metà maggio anche in cinque settimane di Aktivismus Camp, ovvero Campo di attivismo, in collaborazione con diverse associazioni e movimenti ambientalisti e artistici.
“Forse per molti sarà una sorpresa, ma la Klima Biennale di Vienna non riguarda l’ecologia in sé – spiega Schulze -. Abbiamo invece lavorato sulla base del seguente scenario: i cambiamenti climatici sono un dato di fatto, la crisi climatica è reale, il nostro clima, la nostra società, il nostro lavoro, la nostra convivenza cambieranno radicalmente. La priorità assoluta ora è limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi. La domanda che noi ci siamo posti è: come possiamo ancora riuscire a garantire prosperità, democrazia e una vita dignitosa per tutti? Abbiamo pianificato la Biennale e selezionato i progetti sulla base di questa considerazione”.
E’ il ‘Museo verde’ la sede principale della Festival del clima
E’ il Kunst Haus Wien nel museo Hundertwasser, dedicato al celebre artista e architetto austriaco, la sede principale della Klima Biennale di Vienna. La scelta non è casuale dato che Friedensreich Hundertwasser progettò la sua casa, dove ha appunto sede il museo, con alberi come parte integrante e strutturale. Questa è riconosciuta oggi il primo “museo verde” in Austria, certificato con l’Ecolabel austriaco, “deve quindi attenersi rigorosamente ai criteri di sostenibilità nel lavoro quotidiano e nella progettazione delle mostre”, spiega il manager culturale Pathirana. Al Kunst Haus è stata allestita una tra le mostre più importanti della Klima Biennale: “Into the Woods”. Qui sedici artisti contemporanei guardano l’influenza umana sullo stato delle foreste e la loro distruzione, ma al contempo ricercano quelle strade che possano fondere l’attività umana e l’ecosistema forestale.
Altra sede del Festival del clima è l’ex area ferroviaria dismessa Nordwestbahnhof
Lo spettatore poi dovrà proseguire la visita recandosi presso l’ex area ferroviaria dismessa Nordwestbahnhof, dove è allestita la mostra “Songs for the changing seasons”, curata dall’italiana Lucia Pietroiusti, specializzata in progetti al confine tra arte e ambiente, nonché head of ecologies per la Serpentine di Londra. In questo secondo percorso espositivo, artisti internazionali riflettono su come l’arte reagisce al cambiamento ambientale, non soltanto dal punto di vista emotivo e lirico, ma anche quello più realistico e concreto.
“Un aspetto molto importante del Festival del Clima è quello dell’educazione e partecipazione del pubblico”
tiene a precisare la curatrice Pathirana. Invitiamo tutti i visitatori a unirsi ai curatori, agli artisti o anche a noi personalmente nella ricerca di indizi e nella progettazione di utopie per il futuro. Un programma che promuove la resilienza alla crisi sarà un momento essenziale nello sviluppo dei prossimi anni, per facilitare il cambiamento e abbattere le resistenze. Non si tratta solo di sensibilizzare la società, ma anche di mobilitare le persone a plasmare attivamente il futuro. Da qui la necessità di proporre al pubblico cinque settimane di Aktivismus camp a partire dalla metà di maggio. L’idea, concretizzata grazie alla collaborazione di diverse associazioni e movimenti (Extinction Rebellion, Fridays For Future Austria, Greenpeace, Artists For Future Austria…), si articola in momenti di dialogo, declinati in discussioni, workshop ed eventi, tra artisti, attivisti del clima, diritti umani e pubblico.