Una giornata di sole primaverile, un’occasione mondana e una principessa considerata da sempre tra le donne più belle e charmant del mondo: queste sono le condizioni ideali per far rivivere una tendenza, cioè quella del blazer blu navy ispirato all’uniforme da marinaio. Le ultime notizie su Carolina di Monaco sono il pretesto per raccontare il modo in cui la semantica di un capo può essere capovolta.
Carolina di Monaco: le celebrazioni al Roseto Princesse Grace
Lo scorso venerdì è stato un giorno di festa per i monegaschi, che ricordano sempre con affetto la loro principessa Grace. A monopolizzare l’interesse nel Principato, infatti, sono state le celebrazioni per il quarantesimo anniversario dall’istituzione del Roseto Princesse Grace, il parco voluto dal principe Ranieri III in memoria della moglie Grace Kelly.
All’interno dello splendido spazio si sono svolte numerose iniziative: dalla mostra fotografica allestita per ripercorrere le fasi di realizzazione del giardino, al disvelamento delle piante più belle in gara nella settima edizione del Concorso Internazionale di Rose, fino al coinvolgimento dei bambini tra attività di gioco e apprendimento. Tutto questo alla presenza del Principe Alberto II di Monaco e della raggiante Principessa di Hannover. In particolare, Carolina di Monaco si è distinta per il suo formidabile charme e per l’elegante mise dal gusto marinière, costituita da un abito immacolato e da un blazer da donna blu di alta sartoria.
Il blazer blu navy di Carolina
La giacca doppiopetto di Carolina, pur essendo un modello classico, s’impone all’attenzione per la sua linea pulita e i dettagli curatissimi. Si tratta di un blazer in twill di lana color blu navy, quindi realizzato in tessuto leggero, adatto alla stagione primaverile. Il taglio è squadrato, le spalline sono imbottite e la foggia leggermente oversize, mentre i bottoni in metallo dorato riportano un’incisione. Si rivelano assai particolari anche le tasche con il bordo arrotondato. Il capo richiama il Pea Coat – o caban – della marina militare ed è già di tendenza.
Il caban nella moda
Pensare al caban in passerella può significare solo una cosa: riscoprire il remake che Yves Saint Laurent realizza di questa foggia militare all’inizio degli anni ’60. Il volume della giacca nasce già leggermente trapezoidale, come il taglio che identifica lo stile del maestro nella storia della moda. Saint Laurent, tuttavia, ammorbidisce le spigolosità per togliere un po’ dell’aria militare al caban, rendendolo un capospalla adatto alla donna. I dettagli – come nel blazer di Carolina – anche in questo caso non sono secondari e si tratta, di nuovo, di bottoni placcati oro.
Questa visione dello stilista ha qualcosa di sarcastico e irrisorio nei confronti del potere, della divisa e del machismo: una concezione che porterà avanti con le altre sue celebri rivisitazioni in chiave femminile, cioè la sahariana e lo smoking. Un approccio comprensibile conoscendo il profondo stato di sofferenza e depressione che aveva lasciato nel Santo la guerra d’indipendenza algerina, cui era stato costretto a partecipare dopo la chiamata alle armi, per servire la Francia.
Lo stile della principessa
L’eleganza mai sopra le righe di Carolina di Monaco è legata principalmente all’influenza di Karl Lagerfeld e della maison Chanel. Il rapporto di amicizia intercorso tra la principessa e il kaiser della moda è stato lungo e pieno di stima reciproca. Lagerfeld conosce Carolina nel 1973: lui lavora da freelance e lei ha appena 16 anni quando appare sulla copertina di Vogue America. In quell’occasione indossa proprio degli abiti Chloé ideati dal designer, che aveva già collaborato con il marchio. In seguito, Lagerfeld per molti anni dà il suo contributo agli eventi monegaschi, come il Ballo della Rosa e, quando diventa direttore creativo di Chanel, invita sempre Carolina a sedersi in prima fila alle sue sfilate. Il legame con la maison di Rue Cambon supera anche la morte dello stilista e oggi la figlia della principessa di Monaco, Charlotte Casiraghi, è ambasciatrice del marchio.