Trasgressione, emancipazione, cambiamento: questi sono solo alcuni dei termini che vengono utilizzati per rappresentare la donna e le sue acconciature nei “ruggenti anni ‘20”. Un decennio d’ispirazione per l’abbattimento degli schemi culturali dell’epoca; un decennio utilizzato per stravolgere le regole di una società in continuo movimento dove la donna acquistò la sua scena retrò e glamour, utilizzando un trucco più strong, con colori potenti tra occhi e labbra e fiumi di glitter, abiti più corti, accessori più disparati – dalle piume ai gioielli – e con un nuovo taglio, il quale rappresenta una vera e propria innovazione.
È l’era delle Flapper Girls, delle suffragette, dell’esplosione del jazz, dei cocktail bar, sigarette e molto altro: è la decade che segna e sottoscrive la voglia di libertà della donna. L’icona e stilista francese Coco Chanel con il suo taglio alla garçonne e la sua Petite Robe Noir segnerà l’inizio di una moda all’insegna dell’eleganza e della semplicità.
I due hairstyles dell’epoca
Lustrini, glitter e pailettes, il taglio corto degli anni ‘20 voleva essere manifesto e uguaglianza tra i sessi. Uno dei tagli più in voga era il Bob, vero e proprio cult dell’epoca. Si trattava di un taglio corto e pulito, versatile da abbinare e diversi look. Liscio o mosso, la linea retta che caratterizzava il bob all’altezza delle orecchie, regalava alle donne uno stile grafico anche in base alla conformazione del proprio viso. Il Wet Shining Stile era, invece, un taglio corto bagnato e super luminoso, portato e reso fermo grazie all’utilizzo della gelatina e della brillantina, styling reso iconico grazie alla cantante Josephine Baker. Questi tagli, segnarono l’innovazione della figura femminile grazie alle loro onde.
Le onde erano un must che regalavano quel tocco più sbarazzino al capello corto, riuscendo a creare quell’armonia che incorniciava il viso, rendendolo ancor più provocante per quegli anni. Per far sì che queste onde rimanessero ferme, si procedeva a vere e proprie sessioni di styling, utilizzando le dita – da qui il nome finger waves. Molta risonanza la ebbero anche la frangetta,- la quale andava a delineare i diversi tipi di viso rendendoli omogenei alla vista, portata e resa famosa da Louise Brooks iconica attrice e cantante jazz – e lo chignon, adatto da utilizzare alle famose feste degli anni ‘20.
Dai “ruggenti anni ‘20” alla Gen Z
Oggi, molte sono le celebrities che hanno adottato questa moda vintage, grazie al ritorno sul grande schermo di adattamenti cinematografici relativi al primo dopoguerra – come Il Grande Gatsby. Lasciandosi ispirare, in chiave più contemporanea, queste iconiche acconciature sono, ormai, fonte di ispirazione per molte basti vedere Jennifer Lawrence in Serena, o Demi Lovato agli EMASs del 2015.
Le passerelle, – della Milano Fashion Week –, sono intrise di aspetti e particolari che ricordano il beauty in perfetto stile anni ‘20. I make-up vengono studiati proprio per valorizzare le varie acconciature – come, per esempio, Moschino che, nella collezione autunno inverno 24/25, propone un bob scalato, o come molti altri stilisti con tagli alla garçonne. Il ritorno dei canoni di bellezza degli anni ‘20 incuriosisce molto la nuova generazione; molte sono le donne che, sui social come Instagram e Tik Tok, vanno alla ricerca di influencer, o hairstylist stesse, per trarre ispirazione dalle grandi icone del passato, tornate oggi in voga. Nonostante sia passato esattamente un secolo, la figura carismatica e potente della donna degli anni ‘20 è presente anche oggi e rimarca ancor più, la propria valorizzazione.