Legato all’istinto, all’inconscio e alle emozioni più ancestrali, l’olfatto è il primo senso a essere stimolato non appena si viene al mondo. Con le narici si riconosce infatti la pelle della mamma e si creano i primi legami affettivi. I profumi contraddistinguono poi luoghi ed esperienze dell’infanzia, fino a quando i ritmi frenetici della vita adulta inducono a non prestare più grande attenzione a ciò che il proprio naso percepisce. Complici gli anni della pandemia e l’utilizzo delle mascherine, il mondo travel ha tuttavia iniziato a registrare una nuova tendenza. La volontà di riappropriarsi di un senso ormai assopito ha portato a una crescita esponenziale del turismo olfattivo

. Accanto alle destinazioni che da sempre si contraddistinguono per una propria fragranza specifica, anche i musei e gli hotel hanno cominciato a stimolare le narici di visitatori e ospiti, per offrire loro esperienze ancora più totalizzanti.

turismo olfattivo in Sardegna

Turismo olfattivo: cos’è e quali luoghi visitare?

Tendenza recente che porta a riscoprire i luoghi attraverso i loro profumi, il turismo olfattivo gioca con uno dei sensi più strettamente connessi al ricordo e alle emozioni, per regalare esperienze inedite al viaggiatore. L’intera località scelta come meta del viaggio si connota infatti per particolari combinazioni di aromi che, fissandosi nella memoria, rendono la vacanza un’indimenticabile pausa di relax dalla vita di tutti i giorni. È quindi ciò che si prova respirando l’aria fresca in montagna le note olfattive rilasciate dai campi di lavanda in Provenza, l’odore tipico di macchia mediterranea, ginepro e salsedine in Sardegna, l’aroma di incenso a Wadi Dawkah in Oman o il profumo di spezie tra i souk del Marocco. Tutte queste destinazioni creano così un legame avvolgente e indissolubile con chi le visita, associando il proprio ricordo non solo ai panorami, ma anche alle sensazioni raccolte con le narici.turismo olfattivo nei souk del Marocco

Il turismo olfattivo anche al museo

Ispirati da ciò che la natura mette in campo in modo innato per farsi promotrice di sé stessa, anche i musei hanno iniziato a sfruttare il turismo olfattivo, associando le visite e i tour tra le opere d’arte a particolari fragranze. Uno dei primi a proporre questa inedita esperienza è stato il Museo di Ulm, in Germania. In occasione dell’evento Follow Your Nose del 2022, i curatori della mostra hanno infatti aggiunto una nuova dimensione ai dipinti esposti sulle pareti. I quadri con giardini in fiore, tavole imbandite o paesaggi in fiamme sono quindi stati abbinati alla diffusione di una fragranza capace di coinvolgere ancor più l’osservatore, portandolo dentro la scena raffigurata.

Poco dopo, istituzioni come il Louvre di Parigi o il Museo del Prado di Madrid si sono inserite sulla stessa scia, proponendo percorsi olfattivi nelle proprie sale. Il primo ha abbinato la propria collezione di nature morte alle fragranze. Il secondo si è invece lasciato ispirare dalla serie di dipinti I cinque sensi di Jan Brueghel. Da ultimo, il Museum of Craft and Design di San Francisco ha accolto l’evento Living with Scents, dedicato all’arredamento d’interni olfattivo.

Turismo olfattivo e marketing: gli hotel incantano gli ospiti con le fragranze

Da caratteristica innata che contraddistingue alcune località del pianeta a strumento di ricerca nei musei, il profumo associato a un luogo è da ultimo diventato un’arma di branding e di marketing.

Sempre più hotel e strutture ricettive collaborano infatti con i nasi più affermati del mondo per dar vita a fragranze uniche, capaci di caratterizzare gli spazi privati e le aree comuni offerte ai propri ospiti. Essenze ed aromi si trasformano così in dettagli di stile che amplificano le sensazioni di comfort provate dal cliente e rendono indimenticabile il soggiorno favorendo la fidelizzazione del visitatore e il passaparola positivo, nonché la vendita di piccole boccette da vaporizzare in casa per ritornare con la mente alla spensierata vacanza vissuta.

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